Il caso Mussolini Stampa E-mail

Maurizio Serra

Il caso Mussolini

Neri Pozza, pagg.507, € 19,00

 

serra mussolini  IL LIBRO – Questo libro non è una biografia di Mussolini, né una ricostruzione della società italiana dal ventennio fascista fino alla Liberazione del 25 aprile 1945. È il tentativo di mettere in luce un caso che continua a pesare sulla coscienza degli italiani a più di settant'anni dalla caduta del fascismo: il caso di un uomo che fece di tutto per restare indecifrabile e divenne, in tal modo, un simbolo delle peggiori passioni collettive.
  Attraverso un'ampia e rigorosa documentazione, Maurizio Serra esamina tutti gli aspetti della vicenda politica e umana di Mussolini: ne indaga le pulsioni profonde, le scelte (e non scelte), le affermazioni e i comportamenti che si sono riverberati sul destino dell'Italia. Ne emerge il ritratto di un uomo in cui la dissimulazione è una costante dall'inizio alla fine. Un uomo mosso da un perenne risentimento, da un permanente istinto di difesa e offesa, e la cui natura di commediante – la parola alata, la mascella (o mandibola) protesa e il petto in fuori – cela il disagio nei contatti riavvicinati e nei bagni di folla. Un uomo che vuole incarnare l'antica figura del condottiero e crede, ad un tempo, nell'Uomo nuovo che l'epoca della tecnica annuncia. Un adepto della modernità e dei suoi miti che si rivela tragicamente in ritardo di fronte alle sfide che l'epoca moderna comporta: l'avvento degli Stati Uniti quale superpotenza mondiale, la marginalizzazione dell'Europa, le prime crepe del colonialismo, la vera natura della tecnica, la scoperta dell'energia nucleare ecc. Un capo militare che in guerra parla di «otto milioni di baionette», pronti a conquistare il terreno palmo a palmo, e ignora così la lezione dei disastri del 1914-1918, come pure le nuove concezioni militari degli inglesi e della "guerra lampo" tedesca. Un uomo, infine, che nel momento del naufragio delle sue illusioni, incapace di riconoscere la propria responsabilità, attribuisce il disastro al popolo italiano che, sue parole, «nella sua profonda e manifesta ingratitudine, si è dimostrato plebe».
  Di quest'uomo esiste una versione riduzionistica che vede in lui una sorta di «tumore benigno», rispetto a quello, «maligno», dei vari Hitler e Stalin. Diffusa, anche all'estero, è l'idea che il totalitarismo fascista sia stato un totalitarismo "all'italiana", meno letale del suo equivalente nazista.
  Nella vasta letteratura esistente sul duce e sul fascismo, il ritratto di Mussolini che emerge in queste pagine costituisce una radicale smentita di queste tesi. Razza, rito e guerra – la triade costitutiva della fenomenologia fascista – hanno, per Serra, da sempre guidato l'azione di Mussolini, un uomo, «indifferente, nutrito di un'impassibilità rara nel nostro carattere e nella nostra storia».
  Comprendere chi realmente fosse – lo scopo proprio di queste pagine – è perciò il compito indispensabile per chiudere definitivamente i conti con «il fascismo che non passa».

  DAL TESTO – "Impiccato per i piedi il 29 aprile 1945, quando buona parte degli italiani di oggi non erano ancora nati, Mussolini dà ancora fastidio. «Quel morto tra noi», come lo chiamava Longanesi, appartiene alla storia, ma lo richiamiamo in vita per ragioni quasi sempre arbitrarie. Talora, con battute di cattivo gusto; altre volte, si tratta della spia di un disagio più profondo. Ripetiamolo: il fascismo come fenomeno storico è morto e sepolto. Non bisogna trascurare sintomi "nostalgici" di malessere, che si manifestano peraltro all'est come all'ovest del nostro continente; e curarli, se necessario reprimerli, adeguatamente con la forza della legge. Ma evocare lo spettro di un "pericolo fascista" non può diventare un alibi per sviare l'attenzione dai ritardi e dai problemi effettivi del nostro sviluppo attuale. Eppure, un riflesso oscuro aleggia intorno alla figura di Mussolini che la vitalità del temperamento nazionale non riesce tuttora a esorcizzare. Rimane difficile per molti italiani di oggi accettare l'idea che, dal 1922 al 1945, il Paese abbia avuto oggettivamente una storia comune. Visceralmente attaccati, dopo di allora, a un sistema di corporazioni tenaci, di partiti pervasivi e di governi deboli, anche se amano proclamare il contrario, gli italiani - noi italiani - continuano a giustificare il rifiuto di riforme orientate a dare efficienza e speditezza alla democrazia, ormai comuni ai nostri principali partner, con lo spauracchio e l'alibi dell'«uomo forte». Molti nostri politici potrebbero meditare la massima di un loro antesignano della Terza Repubblica francese: «È il sistema debole di cui il Paese ha bisogno». In effetti, la Terza Repubblica resse dal 1871 al 1940... quando fu abbattuta dai carri armati della Wehrmacht."

  L'AUTORE – Maurizio Serra (Londra, 1955), diplomatico e scrittore, è autore di una quindicina di volumi, tra cui, per i tipi di Neri Pozza, "L'imaginifico. Vita di Gabriele D'Annunzio" (2019). Nel 2018 è stato insignito, per l'insieme della sua opera, del Prix Prince Pierre de Monaco e nel 2020 del Premio internazionale Viareggio-Versilia. È il primo italiano e il terzo straniero eletto membro «immortale» dell'Académie française, dalla sua fondazione nel 1635.

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione. Dietro la maschera - Parte prima. L'uomo – 1. Le origini - 2. Il temperamento - 3. I suoi "intimi" - 4. Le sue donne - 5. I suoi uomini - 6. Le sue nazioni - 7. Il suo Dio? - Parte seconda. La dittatura - 1. La marcia su Roma si farà? - 2. Il dittatore sfila le chiavi di casa - 3. Dalla parte del più forte - 4. «Roma doma!» - 5. Hitler all'orizzonte - 6. «Faccetta nera, bell'abissina...» - 7. Verso la Spagna - 8. Dall'Anschluss a Monaco: l'accordo col forcipe - 9. Il tradimento della «razza» - 10. Puntare sul cavallo sbagliato - Parte terza. La rovina - 1. Strana guerra, strana pace - 2. Il Rubicone - 3. La «guerra parallela»: velleità (ottobre 1940 - primavera 1941)... - 4. ... e fallimento (giugno 1941 - luglio 1943) - 5. La prima caduta del fascismo (25 luglio 1943) - 6. Verso l'armistizio (25 luglio - 8 settembre 1943) - 7. Il Gauleiter d'Italia (settembre-ottobre 1943) - 8. «L'esecrabile onore di una guerra civile» - 9. L'agonia del podestà di Gargnano (1944-1945) - Epilogo. Tre simboli e due borse - Indice dei nomi