La rivolta nazionalista irachena del 1941 |
Alberto Rosselli
IL LIBRO – La Rivolta anti-britannica in Iraq del 1941 nacque dalla volontà del movimento nazionalista del leader filo-tedesco Rashid Ali al-Kayani di fruire, anche con la ribellione armata, di una piena libertà politico-amministrativa, dal momento che - a dispetto della formale indipendenza accordata nel 1930 al Paese arabo dall'ex-potenza mandataria, cioè l'Inghilterra - i giochi politici ed economici seguitavano ad essere realizzati dalla Gran Bretagna, non più attraverso l'Alto Commissario designato, ma attraverso l'ambasciata e il governo inglese che, grazie all'assenso del fedele governo di Nuri al-Sa'id, controllava di fatto l'intero Paese e le sue preziose risorse petrolifere. DAL TESTO – "Il controllo dell'Iraq consentì ai britannici di disporre di una solida base di partenza per due successive e strategiche operazioni: una, volta ad eliminare la residua influenza del regime di Vichy in Siria e Libano (giugno-luglio 1941), ed una - molto controversa sotto il profilo diplomatico e del diritto internazionale – consistente nella proditoria invasione anglo-sovietica dell'Iran (Paese neutrale), che si concretizzò tra l'agosto e il settembre dello stesso anno, anche con il concorso di reparti iracheni fedeli al nuovo regime filo inglese. Ma se da un lato il fallimento della Rivolta irachena del 1941 non permise al movimento nazionalista di Rashid Ali di ottenere la totale indipendenza del paese con largo anticipo rispetto all'inizio del processo di decolonizzazione – che a partire dal secondo dopoguerra interesserà non soltanto la Gran Bretagna, ma anche la Francia e altre nazioni europee – questo primo, sfortunato e mal architettato tentativo di affrancamento contribuirà comunque a mantenere vivo e a rafforzare nel popolo, nella casta militare e in quella politica irachene, un forte e bellicoso sentimento nazionalista che avrà modo di palesarsi in diverse occasioni e conflitti, come la persecuzione della minoranza curda nel nord del paese (scontro armato che durò decenni), la guerra con l'Iran (1980-1988) e i due 'confronti' anti occidentali del Golfo del 1991 e del 2003." L'AUTORE – Alberto Rosselli, giornalista e saggista storico, ha collaborato e collabora da tempo con numerosi quotidiani italiani ed esteri e con svariati siti internet tematici di storia, etnologia, storia militare, diplomatica e geopolitica. Rosselli ha al suo attivo alcune opere di narrativa e numerosi saggi. Attualmente è direttore responsabile della rivista telematica "Storia Verità". INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Fabio Bozzo - Breve storia dell'Iraq (Brevi cenni geografici, idrografici e morfologici del Paese - Cenni etnico-religiosi - L'Iraq post ottomano, il 'mandato' britannico e il fattore petrolio - L'importanza economica e geopolitica dell'Iraq nel corso della Storia - La Germania nazista e l'Italia fascista guardano con interesse al Medio Oriente - Rashid Ali e il suo progetto indipendentista) - La rivolta (La grande rivolta del 1920 - I volontari sceriffiani appoggiano Rashid Ali - Il ruolo della Francia di Vichy - L'esercito iracheno passa all'offensiva e attacca la base inglese di Habbaniyya - I britannici prendono l'iniziativa - I britannici liberano Habbaniyya, conquistano Falluja e puntano su Baghdad - Verso Baghdad e il nord del Paese: la strategia britannica - La grande persecuzione anti ebraica) – Epilogo (Il sogno indipendentista di Rashid Ali svanisce nel nulla - L'Iraq allo stato attuale) – Appendice – Note - Bibliografia |