La dittatura romana. Tomo secondo Stampa E-mail

a cura di Luigi Garofalo

La dittatura romana
Tomo secondo


Jovene Editore, pagg.798, € 82,00

 

garofalo dittatura2  IL LIBRO – Il secondo tomo sulla dittatura romana esce a distanza di un anno dal primo e raccoglie contributi relativi alle origini storiche e ai caratteri funzionali della magistratura, risultando seguiti da una sezione afferenre ai graduali mutamenti intervenuti nella sua fìsionomia, sino alla trasfìgurazione dell'istituto attuata da Silla. La trattazione è conclusa da analisi dedicate alla rilettura dello stesso da parte di un eminente pensiero fìlosofìco, nonché politico, di età moderna e contemporanea.
  In specie, viene rilevato in apertura come la supposta identità tra dictator e magister populi non possa dirsi pienamenre provata e, inoltre, come sulle ricostruzioni in argomento dispieghino effetti decisivi tanto la concreta operatività del praetor maximus, quanto le mansioni espletate dal dictator nel quadro dei rapporti privilegiati con i popoli latini. Ai provvedimenti del magistrato in parola attiene, altresì, il problema dell'irresponsabilità durante l'esercizio della carica, atteso che l'ampiezza della sua immunità processuale non si sarebbe propagata ai comportamenti sovversivi dell'ordine costituito. Circa il divieto di montare a cavallo, esigenze di ordine politico e militare sono accostate alla dimensione simbolica, maturata nella coscienza collettiva in consonanza con l'ideale della regalità, cui le istituzioni repubblicane avrebbero opposto un'insuperabile preclusione.
  La ricerca si sofferma, poi, sopra singole vicende anomale che colpirono la dittatura tra il V e il III secolo a. C., in particolare rispetto alla procedura di nomina e al carattere monocratico della stessa, per valutare di quale intensità esse fossero e se avessero inaugurato più incisive linee di tendenza volte ad alterarne i consolidati contorni. Sotto tale profìlo, vagliati il caso di adfectatio regni incentrato sulla fìgura di Spurio Melio e il ruolo rivestito dal dittatore Cincinnato nell'uccisione del medesimo, viene esaminata l'esperienza di governo della quale fu protagonista Quinto Fabio Massimo, fatta allora oggetto di discussioni così accese da determinare - dopo la sua conclusione - l'accantonamento della dittatura lungo l'intero II secolo a. C.. Soltanto all'esito di un radicale mutamento delle prospettive politico-costituzionali si sarebbe provveduto, da parte di Silla, a riattivare la dittatura: muovendo dall'attribuzione a essa di una durata indeterminata, seppure all'interno di vincoli operativi legati alla restaurazione dell'ordinamento medio-repubblicano, vengono analizzate le norme concernenti il ripristino delle mansioni senatorie, il rispetto del cursus honorum e la riforma del processo criminale, tutte introdotte sul presupposto di un forte potere monocratico.
  Il volume è completato da accurate disamine concernenti interpretazioni della dittatura romana ad opera della riflessione moderna e contemporanea: Montesquieu, Rousseau, Constant e, infine, Arendt propongono nel complesso una concezione ibrida della dittatura medesima, oscillando tra ricostruzioni protese a ravvisare in essa l'istituto salvifico della repubblica e a intenderla come primo, ma decisivo, passo verso l'instaurazione, perfezionatasi poi con l'avvento del principato, di un regime dispotico.
  Un terzo tomo, la cui pubblicazione è prevista per il 2019, completerà l'opera.

  DAL TESTO – "[...] la dittatura nacque come magistratura del tutto esente da responsabilità, verisimilmente in virtù della sua strettissima analogia con il potere monarchico e, dunque, della sua natura eccezionale, connessa in modo inscindibile con situazioni di crisi. In prosieguo di tempo, però, tale caratteristica venne limitata, nel senso che si tradusse in una assoluta 'immunità processuale' soltanto per gli atti inerenti all'esercizio delle funzioni del dictator. Le accuse contro quest'ultimo divennero invece possibili allorquando si fecero più pressanti le esigenze politiche di equilibrio tra le varie componenti sociali e di buon funzionamento della res publica, per salvaguardare le quali il dictator veniva nominato; esigenze che resero necessario il contrasto di qualsiasi atto che potesse minare le basi della libera civitas. Il dictator potè così venire processato (sia pure, alla stregua degli altri magistrati, dopo l'abdicatio) per quei comportamenti che risultassero sovversivi dell''ordine costituito', anche perché tali comportamenti rivelavano una volontà di distruggere proprio la fonte del suo potere e, quindi, non potevano che infrangere il baluardo della sua intangibilità."

  IL CURATORE – Nato a Treviso il 24 gennaio 1956 e laureato con lode in Giurisprudenza, Luigi Garofalo è dal 1999 professore di prima fascia nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Padova. Attualmente ha la titolarità dell'insegnamento di Diritto romano e l'affidamento dei corsi di Istituzioni di diritto romano e di Fondamenti del diritto europeo. In precedenza ha ricoperto il ruolo di ricercatore di diritto romano nella stessa Facoltà (dal 1990 al 1992) e di professore di seconda fascia nelle Facoltà di Giurisprudenza delle Università di Sassari (dal 1992 al 1993), Milano Statale (dal 1993 al 1996) e Verona (dal 1996 al 1999), sempre con la titolarità dell'insegnamento di Istituzioni di diritto romano e l'affidamento di altri corsi.

  INDICE DELL'OPERA – Presentazione, di Luigi Garofalo - Il 'dictator' e il 'magister populi', di Alberto Zini - Il 'dictator': un magistrato 'irresponsabile'?, di Paola Pasquino - Memoria civica e rappresentazione del potere. Il dittatore e il cavallo, di Barbara Biscotti - Dittatura e stato di necessità: il caso di Spurio Melio, di Stefano Barbati - Anomalie nelle dittature tra il V e il III secolo a.C., di Mattia Milani - Quinto Fabio Massimo, di Lorenzo Franchini - 203-82 a.C.: un secolo senza dittatura, di Alessia Spina - Sulla genesi della dittatura di Silla, di Giulietta Rossetti - 'Sullanus senatus': l'assemblea dei 'patres' nella 'constitutio' di Silla, di Sara Galeotti - Silla e la riforma delle magistrature, di Giovanni Guida - La riforma sillana del processo criminale: alcune osservazioni, di Barbara Cortese - La dittatura romana nell'opera di Montesquieu, di Marco Falcon - La dittatura romana nel 'Contrat social' di J.-J. Rousseau, di Maria Federica Merotto - La dittatura romana in Benjamin Constant, di Luca Fezzi - Hannah Arendt e la dittatura romana, di Alvise Schiavon - La dittatura nel pensiero teorico attuale, di Enrica Angioni