Le armi leggere della Prima guerra mondiale Stampa E-mail

Aa. Vv.

Le armi leggere della Prima guerra mondiale

Morphema Editrice, pagg.76, € 10,00

 

aavv armileggere  IL LIBRO – L'Associazione Museo Internazionale delle Armi Leggere (MIALT), in occasione delle manifestazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale, ha voluto raccogliere in un catalogo illustrato le armi portatili impiegate dagli Eserciti in guerra. L'impiego delle nuove armi portatili tecnologicamente avanzate per quel periodo ha consentito agli eserciti di modificare le strategie del passato, passando da una guerra di movimento a una guerra di posizione. Infatti le nuove armi garantivano di abbattere un bersaglio a distanze maggiori e con un'elevata celerità di tiro. Il soldato era affezionato alla sua arma e la custodiva con cura mantenendola sempre efficiente perche in caso di impiego poteva salvargli la vita. Ogni nazione impiegò notevoli risorse nello sviluppo tecnologico delle armi perché questo poteva consentirgli la supremazia sull'avversario. Questo sviluppo tecnologico influenzò anche la logistica rendendola meno onerosa, più organica ed efficiente. Alcune di queste innovazioni tecnologiche impiegate sulle armi, nel dopoguerra hanno avuto una ricaduta positiva anche sull'industria civile.
  L'intento del libro non è solo quello di informare gli appassionati e gli esperti del settore sulle varie tipologie di armi utilizzate nel primo grande conflitto dell'età moderna, ma anche quello di spiegare ai ragazzi il motivo per cui sono state costruite e si costruiscono ancora oggi gli strumenti bellici.
  L'elenco descrittivo delle armi (corte, lunghe, mitragliatrici, baionette) è, infatti, introdotto da una riflessione sui termini di conflittualità e guerra, sulla nascita del fenomeno, partendo dalla formazione delle città stato e arrivando ai nostri giorni.
  Gli autori del volume hanno saputo documentare con professionalità e competenza momenti difficili della nostra storia, fornendo anche chiarimenti sociologici, senza limitarsi alla mera descrizione tecnica e invitando il lettore a visitare la Raccolta Tecnica presso il Polo di Mantenimento delle Armi Leggere di Terni.

  DAL TESTO – "Nel frattempo la cartuccia a bossolo metallico venne perfezionata; Casimir Lefaucheux brevettò la cartuccia a spillo, Flobert realizzò le cartucce a percussione anulare, ma il passo decisivo si deve a due colonnelli: Edward Boxer inglese, e Hiram Berdan statunitense. Ambedue brevettarono un sistema di innesco costituito da una capsula metallica contenente la miscela innescante seppure con una differenza sostanziale: l'incudinetta contro la quale viene schiacciato il "cielo" della capsula colpito dal percussore, fa parte integrante della capsula nel sistema Boxer, mentre è ricavata nel fondello del bossolo nel sistema Berdan. Nacquero così le cartucce a percussione centrale in uso ancor oggi in tutto il mondo. Attorno questo tipo di cartucce, sul finire del XIX secolo, furono sviluppate le armi che si confrontarono nell'immane carnaio della Prima Guerra Mondiale in cui tutti contendenti erano dotati di fucili "Bolt-action" (otturatore girevole-scorrevole) a ripetizione ordinaria con numero di cartucce variabile da 3 a 10. Sul fronte della Marna i Lebel ed i Bertthier francesi ed i Lee Enfield Metford inglesi, sulle Alpi e sul Carso i Carcano mod. 1891 italiani, sui Laghi Masuri i Moisin-Nagant russi, ingaggiarono duelli epocali con Mauser Tedeschi e gli Steyr austriaci. La maggior parte di queste armi, aggiornate e migliorate, furono impiegate anche nel secondo conflitto mondiale dove comparvero le armi automatiche individuali; ma di queste ci occuperemo un'altra volta."

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione - Ringraziamenti - Fondazione Carit – Perché le armi? – La Battaglia di Caporetto – Armi Corte – Armi Lunghe – Mitragliatrici - Baionette