L’insoluto |
Sergio Nazzaro dialoga con Pietrangelo Buttafuoco
IL LIBRO – L'incontro con Pietrangelo Buttafuoco e con la sua vita si trasformano nella circostanza per riscrivere un linguaggio che diventa viaggio per l'Italia. L'ambizione sarebbe quella di provare a scrivere una grammatica della memoria, della tradizione, ma anche dell'innovazione e dell'integrazione. Le parole scelte sono quelle del vivere quotidiano, parole ripetute tante volte e fermate nel silenzio di una riflessione. Altre sono parole desuete, dialettali, parole che provano a comporre una narrazione che vorrebbe scuotersi dalle spalle la polvere del pensare comune. Un vocabolario che s'interroga, perché ogni parola è un dubbio che non sempre chiede di essere sciolto. DAL TESTO – "Siamo entrati in una fase della storia in cui il liberalismo nella sua fase senile sta mostrando le zanne più aggressive. Vuole stabilire chiaramente un netto confine tra ciò che è mio e tra ciò che deve diventare mio. Oggi mi ha colpito che non c'è stato un giornale italiano, nel dare resoconto della visita di Trump in Arabia Saudita, che abbia fatto un'analisi rigorosa sull'enfasi che ha accompagnato questo viaggio. Nessuno, nella facile titolazione, si è messo a fare un distinguo ben preciso su certi aspetti come, innanzitutto, la precisa volontà di guerra nei confronti dell'Iran, che paradossalmente è l'unica realtà statuale che sta combattendo l'Isis sul terreno. Dunque l'informazione, e il messaggio che arriva all'opinione pubblica italiana e occidentale in genere, è che il terrorista è colui che sta facendo la guerra all'Isis, piuttosto che coloro che finanziano il terrorismo vero e proprio. È un dettaglio che spiega e svela l'andazzo, che dice bene l'attuale situazione di mistificazione e distorsione." GLI AUTORI – Sergio Nazzaro, scrittore e giornalista, ha collaborato con «La Repubblica», «Il Sole 24 ore», «Il Corriere del Mezzogiorno». Ha scritto reportage d'inchiesta, soprattutto sulle criminalità organizzate nazionali e internazionali, in particolare sulle mafie di origine africana. È autore di numerose pubblicazioni tra cui "Castel Volturno. Reportage sulla mafia africana" (Einaudi, 2013), "Dubai Confidential" (Elliot, 2009), "Io, per fortuna che c'ho la camorra" (Fazi, 2007). INDICE DELL'OPERA - Il principe di Salina, l'orfananza e "la nostalgia di una cosa", di Andrea Di Consoli – Agira – Amore – Angoscia - Bellezza – Bollette - Buttanissima – Coerenza – Contraddizioni - Critica / Potenti – Dolore – Dopo – Dubbio – Età - Etica / Popolo - Fallimento - Famiglia / Animali - Felicità / Gavetta – Giufà - Ideologia – Incomprensione – Intervista – Ironia – Lascito – Libro – Malattia – Malinconia - Migrare - Musica / Siciliani - Noia - Nome (del padre) - Nume tutelare / Biblioteca - Ora (del mattino) - Orfananza - Ossessione - Passato .- Paura – Pendolare - Persona / Parola - Politica - Preveggenza - Primo amore - Quindi - Ragionamento / Verità / Sospiri – Rassegnazione - Social / Scrittura - Sogno / Campagna / Napoli – Spettacolo - Tavola - Teatro - Televisione / Islam – Tradizione - Umanista - Vecchiaia / Generosità - Velocità - Viaggio - Ultima parola: perché - Dentro il dialogo |