Per una storia della popolazione italiana nel Novecento |
a cura di Alessio Fornasin e Claudio Lorenzini
IL LIBRO – Fra il IV censimento della popolazione (1901) e il X (1961) l'Italia passò da 33 milioni di abitanti a oltre 50 milioni, nonostante che, fra i due intervalli, diverse congiunture avessero caratterizzato negativamente il suo andamento: due guerre mondiali e la pandemia di Spagnola. Nel Ventennio fascista, lo sviluppo delle politiche demografiche fu particolarmente accentuato, sia verso la regolamentazione e promozione delle migrazioni che nell'intrusione (pubblica) delle scelte (private) dei singoli e delle famiglie. Sono, questi, alcuni dei fatti che maggiormente hanno condizionato la storia della popolazione italiana lungo tutto il Novecento e che le ricerche raccolte in questo volume trattano. Ma non solo: gli scritti qui riuniti affrontano molteplici altri aspetti delle grandi trasformazioni intercorse nel secolo passato: le guerre e la demografia di guerra, lo spopolamento montano, la storia della popolazione italiana fuori d'Italia, le migrazioni interne e internazionali, la storia della famiglia, le epidemie, la sanità. Nel loro insieme, queste ricerche non hanno la pretesa di raccontare 'la' storia della popolazione italiana del Novecento, ma dare un contributo di idee, interpretazioni, interrogativi 'per' questa storia e 'per' gli sviluppi di future ricerche su quel secolo che, sebbene sia stato la 'culla' della disciplina demografica nel nostro paese, manca ancora di una sua compiuta sintesi. DAL TESTO – "L'età media della donna alla nascita del primo figlio tende ad aumentare nel tempo, passando da 21 a 26 anni nel caso del ceto aristocratico e da 23 a 26 nel caso di quello borghese, mentre l'età media alla nascita dell'ultimo figlio tende a diminuire nel primo gruppo sociale (da 32 a 31) e ad aumentare, seppur con andamento alterno, nel secondo (da 30 a 34). Si tenga conto che nel corso del XIX secolo l'età media delle donne alla nascita dell'ultimo figlio appartenenti a famiglie di antica data (32 anni) e alle nobiltà di più recente formazione (37 anni), si colloca su valori abbastanza simili a quelli dell'aristocrazia milanese: 33,7 anni per il 1800-1849 e 34,2 per il 1850-1899. Tenendo conto di questi valori, che indicano un chiaro percorso verso comportamenti dettati da pratiche e mentalità che scaturiscono da scenari sociali nuovi e più moderni, il dato più significativo riguarda la lunghezza del periodo riproduttivo. Un ulteriore approfondimento in tal senso, sul fronte della distribuzione delle nascite nel tempo, può arrivare dal calcolo dell'intervallo protogenesico e di quello intergenesico, dati non ancora disponibili allo stadio attuale della ricerca." I CURATORI – Alessio Fornasin insegna Demografia presso le Università di Udine e di Trieste. È presidente della Società italiana di Demografia storica. INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Alessio Fornasin e Claudio Lorenzini - La mortalità differenziale dei soldati nella Prima guerra mondiale. Un'analisi sui coscritti friulani, di Alessio Fornasin - Orsola e Domenico: il nord e il sud, il vicino e il lontano. Perturbazioni della nuzialità in una retrovia del fronte italiano dell'Isonzo, di Alberto Mauchigna - Gli effetti di 'Wagna' sul primo dopoguerra demografico nell'Istria meridionale, di Dean Krmac - Le caratteristiche demografiche dei partigiani dell'Emilia Romagna, di Marco Breschi, Alessio Fornasin, Marco Francini, Matteo Manfredini, Gabriele Ruiu - Immigrazione italiana in Espirito Santo (Brasile). Un approfondimento: mese e giorno del matrimonio a Cachoeiro de Itapemirim tra Ottocento e Novecento, di Mauro Reginato – La Federazione Italiana Lavoratori Emigrati e Famiglie (Filef): esempio di attivismo tra gli emigranti in Australia dal 1972, di Luca Marin – Les aspects démographiques de l'itmmigration italienne en Lot-et-Garonne durant l'Entre-deux-Guerres, di Jean-Pierre Poussou - Numeri nomi memorie. Note per un bilancio sull'emigrazione trentina nel Novecento, di Casimira Grandi - Il ruolo delle migrazioni interne nelle diverse regioni italiane, di Cecilia Reynaud, Paola Di Giulio - La rottura degli isolati genetici e le dinamiche della popolazione che insiste sulla Piana di Gioia Tauro. Analisi demografica e genetica, di Marco Nania, Luca Sineo - Gli archivi industriali come fonte per lo studio delle dinamiche demografiche del Novecento. Il caso di TenarisDalmine, di Carolina Lussana - Gli uffici del lavoro come fonte per lo studio delle migrazioni interne nell'Italia della ricostruzione, di Michele Colucci - La residenza come campo di tensioni. I conflitti sull'iscrizione anagrafica e la loro rilevanza per lo studio delle migrazioni interne, di Enrico Gargiulo - Le popolazioni coloniali italiane nel 1940, di Gian Luca Podestà - La popolazione coloniale italiana nelle 'non colonie': il caso della Tunisia, di Paolo Emilio Cardone - Les populations italiennes dans les colonies non italiennes: le cas du Maghreb du milieu du XIX siècle aux indépendances, di Hugo Vermeren - Popolazioni post-coloniali: gli italiani di origine libica a Roma, di Oliviero Casacchia, Luisa Natale – Femminile, plurale: Pie Madri della Nigrizia in Eritrea (1914-2014), di Valentina Fusari - Spopolamento e invecchiamento: una difficile relazione nelle aree di malessere demografico, di Cecilia Reynaud, Sara Miccoli - Riempire i vuoti? Riflessioni antropologiche e ipotesi comparative sugli effetti inattesi dello spopolamento alpino, di Roberta Clara Zanini - Chi e perché è stato «irresistibilmente attratto dalla pianura»? popolazione e bestiame della montagna friulana nel Novecento, di Claudio Lorenzini - I percorsi e l'intensità delle dinamiche migratorie di Pirano d'Istria nel secondo Novecento, di Ivica Pletikosić - Tavole di mortalità per generazioni del comune di Comacchio (1870-1905), di Luciano Nicolini, Giorgio Franchi - La transizione demografica in Sardegna: uno studio microanalitico sui dati del censimento del 1961, di Massimo Esposito - Il modello familiare aristocratico tra Otto e Novecento. Evoluzioni e trasformazioni demograficbe nell'Italia centrale, di Augusta Ciuffetti - Tra sacro e profano. Note sull'influenza della superstizione e dei precetti religiosi nella scelta della data per il 'fatidico sì' in Italia, 2007-2009, di Gabriele Ruiu, Marco Breschi - Fare famiglia in regime di bassa fecondità: un confronto fra le generazioni, di Rosa Parisi - Un approccio etnografico ai legami generazionali e al supporto della parentela. Necessità e contraddizioni a confronto tra Napoli e Bologna, di Fulvia D'Aloisio - Dalla prevenzione alla cura. L'ONMI nella lotta contro le malattie infettive (Puglia, 1925-1975), di Angela Carbone, Annamaria Gaetana De Pinto - Amministrazione e controllo sanitario dall'Unità al fascismo. Gli uffici periferici della Direzione generale della sanità pubblica, di Roberto Cea - La malaria in Italia: geografia e struttura della mortalità nel passaggio fra Otto e Novecento, di Lorenzo Del Panta, Lucia Pozzi - La lotta sociale conto le malattie infettive. Il tracoma e le malattie della povertà in Italia e Spagna nella prima metà del XX secolo, di Josep Bernabeu-Mestre, Lucia Pozzi, Maria Eugenia Galiana-Sánchez, Eva María Trescastro-López - La bonifica dell'Agro pontino e la malaria. Tutela delle maestranze e qualità delle rilevazioni statistiche nel corso degli anni Trenta del Novecento, di Maria Rosa Protasi - Le ultime epidemie di colera in Italia nel Novecento, di Odoardo Bussini, Donatella Lanari - I riferimenti all'influenza spagnola nel quotidiano «L'Osservatore Triestino», di Iva Milovan Delić |