Forte Dossaccio di Oga. Il baluardo della Valtellina Stampa E-mail

Leonardo Malatesta

Forte Dossaccio di Oga
Il baluardo della Valtellina


Pietro Macchione Editore, pagg.517, € 30,00

 

malatesta dossaccio  IL LIBRO – Il volume, avvalendosi di documentazione archivistica italiana e straniera, fornisce al lettore uno sguardo complessivo della storia del forte Dossaccio.
  Inizia con l'analisi dei piani di guerra e di fortificazione dall'unità d'Italia, sia verso la Svizzera che verso l'Austria-Ungheria, fino allo scoppio del conflitto mondiale.
  Quindi si passa al capitolo sulla costruzione e il compito dell'arma del genio.
  Il capitolo seguente parla dell'artiglieria e dell'armamento del forte.
  Successivamente si analizza il sistema fortificato austroungarico della zona del Tonale, vicino al Dossaccio e quello elvetico. La particolarità del forte è che, fino al 1918, ebbe due fronti, verso la duplice monarchia e la confederazione.
  Nel capitolo seguente si legge del ruolo che il forte ebbe nella grande guerra. Si parte con la descrizione dello schieramento delle forze italiane in Valtellina e della militarizzazione del territorio, per poi passare allo studio delle operazioni belliche e a tutte quelle informazioni sulla vita forte, come ad esempio quanti giorni aprì il fuoco e quante granate e shrapnels furono sparate. Si passa alla fase del riarmo del 1918 citando le varie fasi, i pareri dei vari comandi e lo sviluppo dei lavori fino a giungere alla conclusione del conflitto.
  Poi si analizzano il ruolo e gli insegnamenti che si trassero dal conflitto e l'importanza strategica della Valtellina fra le due guerre, i piani operativi italiani verso la Svizzera e i futuri compiti del forte Dossaccio.
  L'ultimo capitolo parla del ruolo del forte durante la Seconda guerra mondiale e del progetto del Ridotto Prealpino Repubblicano durante la guerra civile.
  Oltre alle conclusioni, c'è il glossario tecnico dei vari termini e la bibliografia ragionata.

  DAL TESTO – "Fin dai tempi antichi, il ruolo della fortificazione permanente è sempre stato difensivo. Il Dossaccio, costruito nei primi anni del '900, invece durante il conflitto, come gli altri forti impegnati, ebbe dei compiti offensivi.
  "Analizzando i vari piani di difesa elaborati dallo Stato maggiore nel periodo prebellico, la posizione del Dossaccio era molto importante per la difesa da un attacco dell'Austria-Ungheria e anche della Svizzera. Fu l'unico forte italiano che ebbe il controllo di due fronti. Tutti gli altri, dovevano difendere il territorio italiano da un attacco della duplice monarchia.
  "Un'altra particolarità, fu l'armamento, 4 pezzi da 120 mm in cupola. Fu un elemento di debolezza. Come si vide nel dopoguerra, tenendo conto degli insegnamenti del conflitto, i forti italiani non potevano resistere al bombardamento di calibri superiori ai 150 mm e i casi dei forti Campolongo e Verena lo dimostrarono pienamente con molti danni ma soprattutto con caduti fra la guarnigione."

  L'AUTORE – Nato nel 1978, Leonardo Malatesta è Dottore in Storia. Direttore dell'Istituto Internazionale di Studi Storico Militare Divisione Pasubio, Consigliere Scientifico dell'Istituto Italiano dei Castelli, membro del Comitato Scientifico dell'Associazione Bunker Soratte, del Consiglio del Comitato di Treviso dell'Istituto per la Storia del Risorgimento, consulente storico per il Comune di Enego per i lavori di restauro di forte Lisser e collaboratore dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito e del Comune di Valdisotto. Studia la storia militare italiana ed europea dal 1848 ai giorni nostri. Collabora ed è socio con istituzioni culturali come l'Associazione Archivio Biblioteca Dall'Ovo - Onlus, il Centro Internazionale di Studi Risorgimentali - Garibaldini di Marsala, l'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Sergio Bracchi – Introduzione - Capitolo 1. I primi anni del '900. La difesa dei confini verso l'Austria-Ungheria e la Svizzera - Capitolo 2. La costruzione del forte Dossaccio - Capitolo 3. L'armamento di forte Dossaccio (Le cupole corazzate da 120 mm) - Capitolo 4. Le fortificazioni austroungariche sul fronte trentino - Capitolo 5. Il forte Dossaccio nella Grande Guerra (Lo scoppio del conflitto e le prime operazioni belliche in Valtellina - Il disarmo del forte - 1918: il riarmo di forte Dossaccio) - Capitolo 6. Il periodo fra le due guerre mondiali (La fine della grande guerra e i nuovi confini - Il ruolo dei forti italiani nella grande guerra - La Valtellina nella strategia difensiva italiana – Il capitano Corrado Venini e la lettera al figlio) - Capitolo 7. La 2a guerra mondiale (Lo scoppio della guerra mondiale ed il ruolo delle opere permanenti - La Rsi, il Ridotto Alpino Repubblicano e il forte di Oga) – Conclusioni (Il ruolo di forte Dossaccio nei due conflitti mondiali) – Bibliografia - Viaggio fotografico nel forte Dossaccio d'Oga – Ringraziamenti – L'autore