La popolazione italiana del Quattrocento e Cinquecento Stampa E-mail

a cura di Guido Alfani, Angela Carbone, Beatrice Del Bo e Riccardo Rao

La popolazione italiana del Quattrocento e Cinquecento

Forum Editrice Universitaria Udinese, pagg.232, € 24,00

 

alfani popolazione  IL LIBRO – Il Quattrocento e il Cinquecento rappresentano un periodo cruciale per la storia nazionale, corrispondente alla fase conclusiva di quella centralità economico-culturale che aveva caratterizzato la Penisola fin dai tempi dell'Impero Romano. Dal punto di vista demografico, si tratta del periodo in cui si completa il recupero del relativo spopolamento causato principalmente dalla Peste Nera del 1348 e dalle epidemie successive, e in cui tornano a manifestarsi i segni di un equilibrio precario tra popolazione e risorse. Tuttavia, la storia della popolazione italiana durante tali secoli risulta chiaramente poco studiata, lacuna a cui questo volume si propone di rimediare.
  Questo volume, se da un lato è conseguenza del crescente interesse manifestato da molti studiosi per la popolazione del Quattrocento e Cinquecento, dall'altro si propone di stimolare ulteriori ricerche su un periodo ancora poco noto dal punto di vista demografico.
  Il volume è diviso in tre parti. La prima è dedicata all'Italia settentrionale e include una proposta di ricostruzione generale delle tendenze (anche nel contesto nazionale) e della distribuzione regionale della popolazione dell'area (Alfani), così come un'approfondita ricostruzione della popolazione di una regione specifica, il Friuli (Fornasin e Lorenzini). A questi due contributi sono accostabili quelli dedicati da Del Tredici al Milanese e da Cattini all'Emilia. Nel secondo saggio vengono anche esaminate nel dettaglio le conseguenze demografiche di due periodi di crisi: la prima fase delle Guerre d'Italia (1494-1529) e la carestia degli anni Novanta del Cinquecento, con i suoi strascichi a inizio Seicento. Altri due contributi spingono l'analisi della popolazione dell'Italia settentrionale in direzioni diverse ma entrambe determinanti: le modalità insediative sul territorio (analizzate nel saggio dedicato da Rao al Vercellese) e la mobilità, entro un dato territorio e in funzione delle strutture occupazionali prevalenti (si veda il saggio di Di Tullio sulla Lombardia).
  La seconda parte del volume è dedicata all'Italia centro-meridionale, e comprende due ampi saggi di inquadramento dedicati ad aree specifiche: Umbria e Marche - con particolare attenzione alle città di Camerino, Perugia e Foligno (Bussini e Lanari) - e la valle dell'Ombrone nel Pistoiese (Breschi e Francini). A questi si aggiunge un contributo di Esposito dedicato a un tema inconsueto, ma senz'altro stimolante: l'emigrazione slava e albanese verso i territori umbro-laziali.
  La terza e ultima parte del volume è dedicata specificamente alla popolazione urbana, con contributi relativi a diverse città della Penisola: Milano, per la quale Del Bo analizza i risvolti demografici dei processi di attribuzione dei diritti di cittadinanza; Parma, in un saggio dedicato da Albini ad alcuni tra i più antichi registri dei battesimi sopravvissuti; Mantova, tramite lo studio condotto da Romani sulle pestilenze del 1478, 1506 e 1576; e infine Bari, con l'approfondita analisi delle strutture demografiche e familiari condotta da Sardone sulla base dell''Apprezzo' del 1598-1599.
  Nel loro complesso, i saggi qui raccolti contribuiscono senz'altro a segnare un marcato miglioramento, sotto molti aspetti, delle nostre conoscenze della popolazione italiana in un periodo importante ma sinora poco considerato. Per quanto molti elementi andranno senz'altro approfonditi, cionondimeno un chiaro percorso d'indagine è stato tracciato.

  DAL TESTO – "Nella storia della popolazione italiana del tardo medioevo e della prima età moderna, il 1450, pur nelle differenti situazioni regionali, segna nel complesso uno spartiacque fondamentale. Infatti, se la prima parte del Quattrocento si caratterizza per una sostanziale stagnazione demografica (con tassi di crescita medi annui inferiori all'1 ‰), nel corso dei cinquant'anni successivi ha finalmente inizio un rapido recupero demografico (con tassi di crescita medi annui pari a quasi il 7‰) che riporta, già attorno al 1500, la popolazione della penisola attorno ai 10,5 milioni di abitanti (si tratta di nuove stime proposte da Alfani nel suo contributo a questo volume). La crescita fu contrastata ma non interrotta dalle Guerre d'Italia (1494-1559), peraltro seguite da una fase di rapida espansione demografica, e si arrestò solo con la gravissima carestia degli anni Novanta del Cinquecento, che fu probabilmente la peggiore che abbia colpito l'Italia tra il tardo medioevo e l'età moderna (Bellettini 1973; Alfani 2010; 2011), come confermato anche dal più recente tentativo di fornire una valutazione comparativa dell'intensità delle crisi alimentari."

  I CURATORI – Guido Alfani insegna Storia economica presso l'Università Bocconi di Milano. I suoi temi di ricerca includono la demografia storica, la disuguaglianza economica e i sistemi d'alleanza sociale durante l'età moderna. Tra le sue pubblicazioni, "Il Grand Tour dei Cavalieri dell'Apocalisse. L'Italia del «lungo Cinquecento» (1494-1629)" (2010).
  Angela Carbone insegna Metodologia della ricerca storica e Storia dell'opinione pubblica presso l'Università di Bari. Si occupa di storia della popolazione, della famiglia e delle politiche assistenziali nell'Italia moderna. Tra le sue pubblicazioni, "Tra vicoli e precipizi. Popolazione, società e istituzioni a Matera nel corso del Settecento" (2010).
  Beatrice Del Bo insegna Storia economico-sociale del medioevo all'Università di Milano. Si occupa di minoranze, discriminazione e processi di integrazione (cittadinanza). Tra i suoi lavori, "Cittadinanza e mestieri. Radicamento urbano e integrazione nelle città bassomedievali (secc. XIII-XVI)" (2014).
  Riccardo Rao insegna Storia medievale all'Università di Bergamo. Si occupa di signorie cittadine due-trecentesche e di storia del paesaggio. È autore di "I paesaggi dell'Italia medievale" (2015).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Guido Alfani – Parte I. La popolazione dell'Italia settentrionale – La popolazione dell'Italia settentrionale nel XV e XVI secolo: scenari regionali e macro-regionali, di Guido Alfani – La popolazione del Friuli veneto tra XV e XVI secolo, di Alessio Fornasin, Claudio Lorenzini – Demografia e insediamento nel Vercellese tra Quattro e Cinquecento, di Riccardo Rao – Fra due crisi nell'Emilia del XVI secolo. Crescita di popolazione e di ricchezza tra le Guerre d'Italia e la trappola malthusiana di fine Cinquecento, di Marco Cattini – Dopo la caduta. Osservazioni attorno all'andamento demografico del Milanese nel XV secolo, di Federico Del Tredici - Popolazione, mestieri e mobilità del lavoro nella Lombardia del Cinquecento, di Matteo Di Tullio – Parte II. La popolazione dell'Italia centrale e meridionale - L'evoluzione della popolazione in alcune aree dell'Italia centrale nei secoli XV e XVI, attraverso i libri dei fuochi, di Odoardo Bussini, Donatella Lanari - Popolazione e dinamiche demografiche nella valle dell'Ombrone pistoiese, di Marco Breschi, Marco Francini - Il contributo dell'emigrazione slava e albanese al popolamento dei territori umbro-laziali tra Quattrocento e Cinquecento, di Anna Esposito - Parte III. La popolazione urbana - Il valore demografico delle concessioni di cittadinanza: Milano nel primo Quattrocento, di Beatrice Del Bo - Le registrazioni di battesimo nell'Italia centro-settentrionale (secoli XIV-XV), di Giuliana Albini - Popolazione ed epidemie a Mantova tra XV e XVI secolo, di Marina Romani - Popolazione e famiglie a Bari secondo l'Apprezzo del 1598-1599, di Sergio Sardone