Schiavi senza catene! Stampa E-mail

Andrea Bizzocchi

Schiavi senza catene!
L'arte di pensare con la propria testa per vivere bene in un mondo difficile


Uno Editori, pagg.122, € 9,90

 

bizzocchi schiavi  IL LIBRO – Il mondo-Matrix in cui viviamo genera perlopiù "stordimento" da un lato (vedi i divertimenti, lo shopping, ecc.) e lamentela dall'altro. Il volume si occupa dell'uno e dell'altra, ma il vero problema è che nessuno, o quasi, si assume la responsabilità della propria Vita, il che, indipendentemente dalla situazione contingente in cui ci troviamo, equivale ad essere uomini liberi. Non ci sono catene che ci tengono schiavi, ma solamente quegli schemi di pensiero a cui siamo quotidianamente condizionati sin dalla nascita. "Schiavi senza catene" è in qualche modo un libro di Magia perché la Magia più grande è quella di assumersi la totale responsabilità della propria Vita per trasformarla in meglio.
  Questo è un libro che infonde coraggio e fornisce strumenti per aiutarti a cambiare.
  Se vivi da Mago, ovvero se ti assumi la totale responsabilità della tua Vita, questa cambierà inevitabilmente in meglio.
  Però non è un libro per schiavi né per lamentanti. Essere uno schiavo o un lamentante è una scelta, deliberata o meno non importa, che ciascuno di noi compie.

  DAL TESTO – "Pochissimi mettono radicalmente (cioè alla radice) in discussione la società in cui viviamo. Eppure questa società è letteralmente una gabbia. L'asilo e la scuola sono la prima gabbia che il Sistema ti costruisce attorno. Rappresentano il primo condizionamento istituzionalizzato. Ormai anche le pietre hanno capito che lo Stato, ogni Stato, attraverso la cosiddetta istruzione scolastica, si impadronisce dei bambini per manipolarli, condizionarli e renderli in tal modo assuefatti al mondo che vivranno da adulti (e proprio per questo sono in crescita esponenziale le scuole alternative, le esperienze di home-schooling e anche di un-schooling). Purtroppo non è un modo di dire: le cose stanno letteralmente così. Perché un bimbo di cinque-sei anni deve stare fermo dietro un banco per imparare a leggere e scrivere? Che cosa cambierebbe se imparasse a sette-otto-dieci, vale a dire quando è pronto secondo il suo naturale sviluppo (che è diverso per ognuno di noi)? Mettere un bambino di sei anni dietro un banco è per il suo bene o la cosa è funzionale al Sistema? Un bimbo a sei anni è una naturale esplosione di vitalità e di stare fermo dietro un banco non vuol saperne perché la cosa è contro natura. Il discorso fila, è logico e lineare. Questo mi dice la mia testa. E la tua? La vostra, cosa dice? Che il bambino deve stare fermo dietro il banco?"

  L'AUTORE – Andrea Bizzocchi, conferenziere, autore e ricercatore ma soprattutto essere umano libero, ha scritto di energia, ecologia, stili di vita sostenibili, decrescita, crisi, viaggi e soprattutto di libertà. Vive con poco e in maniera nomadica tra l'Italia e le Americhe, dal nord al sud. È autore dei seguenti libri: "Piccole riflessioni di un criceto in gabbia" (Magma Edizioni, 2004), "Ritorno al passato - La fine dell'era del petrolio e il futuro che ci attende" (Edizioni della decrescita felice, 2009), "Pura Vida e altri racconti raminghi" (Terra Nuova Edizioni, 2010), "Lettera da Babbo Natale - Per una festa più naturale" (Macro Junior, 2011), "Non prendeteci per il Pil - Lavorare meno, vivere meglio e ritrovare la libertà perduta" (Terra Nuova Edizioni, 2012), "Pecore da tosare" (Ed. Il Punto d'Incontro, 2013), "E Io non pago" (Ed. Il Punto d'Incontro, 2013), "La Favola della crisi" (Enea Edizioni, 2013), "Euroballe" (Ed. Il Punto d'Incontro, 2014). Partecipa e conferenze e seminari in tutta Italia.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - Premessa numero due - Prima parte - 1. Un mondo falso - 2. L'economia e la crescita economica - 3. L'ideologia del lavoro - 4. La nascita del consumismo - 5. Digiunare dal consumo - 6. La parola magica che mette tutti in riga: libertà - 7. Siamo schiavi (e non vogliamo esserlo) - Seconda parte - 8. Strategie di condizionamento e manipolazione - 9. La paura – 10. Ritrovare la perfezione perduta – 11. L'arte perduta dell'assunzione di responsabilità per la propria Vita - Conclusione