Quaderni di storia n.84 luglio/dicembre 2016
Edizioni Dedalo, pagg.300, € 16,00
- César Sierra Martín, Lo que se perdió en Queronea: la libertad política en Arnaldo Momigliano Il saggio si concentra sulla concezione della libertà in Arnaldo Momigliano prima e dopo il 1938, quando il governo di Mussolini approvò le leggi razziali. Per valutare questo problema, l'autore esamina sia il libro di Momigliano Filippo il Macedone (1934) sia i seminari che tenne a Cambridge durante i primi tre mesi del 1940, raccolti in "Pace e Libertà nel mondo antico" (1996). Lo scopo del lavoro è quello di analizzare l'impatto di un evento così violento sull'idea di Momigliano relativa alla libertà nel mondo antico.
- Nicola D'Elia, Nel segno di Erasmo Il pensiero di Erasmo da Rotterdam ha lasciato un segno importante nella storia della civiltà europea. Seguendo la strada tracciata da Carlo Ossola nel suo libro "Erasmo nel notturno d'Europa", questo articolo discute la ricezione di Erasmo nel lungo periodo tra il XVII e il XX secolo. Particolare attenzione è posto sugli anni Venti e Trenta del Novecento, quando l'Europa fu travolta dal totalitarismo. In tale contesto, il messaggio di Erasmo a favore della pace e contro il fanatismo influenzò l'impegno di intellettuali famosi come Johan Huizinga, Stefan Zweig e Marcel Bataillon per la libertà e la rigenerazione spirituale dell'Europa.
- Anna Maria Biraschi, Greci e barbari in Tucidide Secondo Tucidide, la guerra del Peloponneso coinvolse non solo i Greci ma buona parte del mondo barbarico. Ciò è particolarmente evidente nelle regioni di frontiera come il nord della Grecia, la Tracia, l'Asia Minore, la Magna Grecia e la Sicilia. Tucidide espose la sua teoria delle relazioni fra i Greci e barbari in due passi dell'"Archaeologia" e introdusse una prospettiva interessante dal punto di vista storico-letterario e filosofico-culturale.
- Juan R. Ballesteros, Casaubon en París: la anotación de la Historia Augusta (1603) en la polémica religiosa de tempo de Enrique IV de Francia Isaac Casaubon (1559-1614) è stato un calvinista di origine francese considerato come uno dei più illustri filologi classici del suo tempo. Chiamato a corte dal re Enrico IV nel 1599, Casaubon si stabilì a Parigi nel marzo 1600. La parte principale di questo saggio è uno studio completo del lavoro compiuto da Casaubon sulla "Historia Augusta", una raccolta di biografie degli imperatori romani curata e commentata da Casaubon durante i suoi primi anni parigini. Questo lavoro ci permette di capire la polemica religiosa che oppose Casaubon alle autorità cattoliche.
- Raffaele Tondini, Ione figlio di Aspasia. La carriera politica di Pericle il Giovane sulla scena teatrale ateniese La tragedia attica, come è ben noto, è un genere intimamente connesso alle vicende politiche ateniesi. Questo legame non si riferisce solamente alla volontà dell'autore drammatico di intervenire direttamente nel dibattito politico cittadino, ma giungeva spesso ad una sovrapposizione tra vicende storiche e sceniche, tanto che per gli spettatori non era difficile identificare alcuni personaggi che agivano a teatro con certi protagonisti della vita della polis. A questa possibilità di lettura non si sottrae neppure un'opera sotto molti aspetti eccentrica quale lo "Ione" di Euripide.
- Menico Caroli, Il papiro in una 'lista di spesa' dall'Agora e nella commedia greca In un periodo della vita quotidiana di Atene, databile con ogni verosimiglianza alla fine del IV secolo a. C., un cittadino (ma potrebbe trattarsi anche di uno schiavo, uno di quelli che Senofonte vedeva muoversi con disinvoltura tra gli scomparti del mercato) attraversa in lungo e in largo l'Agora del Ceramico, districandosi tra i numerosi venditori. Dopo aver fatto acquisti, si sbarazza della sua nota di spesa. Si tratta di un memorandum graffito sui resti di un piccolo piatto che, a seguito di danneggiamento, era stato riciclato come supporto scrivibile.
- Ezio Dolfi, La disputa sul Bacchilide di Nicola Festa: miserie e nobiltà della filologia classica italiana di fine '800 Questo articolo esamina la disputa relativa all'edizione del "Bacchilide" di Nicola Festa che ha aperto il dibattito tra G. Vitelli e G. Fraccaroli, e coinvolse anche il poeta G. Pascoli. Ciò determinò lunghi anni di polemiche tra due scuole filologiche italiane.
- Olivia Montepaone, Apocolocyntosis Harlemensis: un codice senecano tra XV e XVII secolo Il manoscritto dell'" Apocolocyntosis Harlemensis" apparteneva alla ricca collezione dell'abate e bibliofilo Raphael de Marcatellis. Esso contiene una sezione di Seneca tra cui la satira, insieme a testi spuri. Il Codex potrebbe essere stato rubato durante il saccheggio di proprietà ecclesiastiche nella guerra di indipendenza olandese ed è stato in seguito portato a nord, forse in un monastero, prima di arrivare nella biblioteca civica di Haarlem. L'umanista J. E Gronovius è il primo a parlare di un "Apocolocyntosis Harlemensis" nel 1658. Una lettera di questo studioso, datato 1657, che viene pubblicata qui per la prima volta, getta nuova luce sulla scoperta della satira nel manoscritto di Haarlem.
- Nathalie De Haan, Archeologia classica in Campania nel Ventennio fascista: un chiaroscuro continuo Questo articolo si occupa delle dinamiche delle politiche culturali nell'Italia fascista. Nonostante la forte preferenza del regime per la storia e l'archeologia della Roma imperiale, la sua presa sulla scuola non è stata sempre così ferma come si è spesso suggerito. Il saggio si concentra sulle ricerche archeologiche di Umberto Zanotti-Bianco e Paola Zancani Montuoro, e sul ruolo di Amedeo Maiuri, sovrintendente della Campania, una figura chiave dell'archeologia italiana per diversi decenni, dal 1920 fino al suo pensionamento nel 1961. |