Il nido del falco. Mondo e potere in Corea del Nord |
Antonio Fiori
IL LIBRO – Ciò che comunemente viene alla mente quando si pensa alla Repubblica Democratica Popolare di Corea, meglio nota come Corea del Nord, è l'immagine di un paese poverissimo, isolato e nelle mani di un regime sanguinario, violento, senza scrupoli e, soprattutto, irrazionale nei suoi comportamenti. Tale prospettiva risulta, però, estremamente semplificatoria di una realtà molto più difficile da comprendere nelle sue molteplici sfaccettature e, soprattutto, non tiene conto delle ragioni che hanno dato origine ad alcuni comportamenti da parte della Corea del Nord. In questo volume si rigetta l'ipotesi che la Corea del Nord sia un "provocatore irrazionale"; di contro, concentrandosi sull'evoluzione storica della politica estera degli ultimi tre decenni, si assume una duplice prospettiva: quella della percepita "minaccia esterna", che ha generato i costanti segnali provocatori da parte di Pyongyang, e quella della "minaccia interna", rappresentata dall'incertezza creata dalla successione alla leadership del paese. DAL TESTO – "La Corea del Nord non è, in alcuna misura, un provocatore irrazionale. Tale visione, piuttosto in voga tra coloro i quali guardano a P'yŏngyang senza conoscerne le caratteristiche politiche, sociali ed economiche - soprattutto interne - ha contribuito non poco a 'sporcare' le analisi condotte sul Paese, dando per scontato che la Corea del Nord fosse governata da un leader posto alla sua guida quasi per caso, assistito da un manipolo di dissennati sanguinari il cui unico obiettivo sarebbe quello di terrorizzare il mondo, meglio se brandendo lo spauracchio delle armi nucleari. Secondo tale lettura, gli atti provocatori del regime starebbero lì a confermare che la Corea del Nord sia intrinsecamente uno 'Stato canaglia', come venne definito dagli americani. Tale conclusione è prodotta dalla convinzione in base alla quale il risultato non giustificherebbe il comportamento tenuto da un attore e, nel caso della Corea del Nord, procedure irrazionali non possono portare a risultati favorevoli. Questa visione, tuttavia, è miopica, dal momento che essa si concentra meramente sugh effetti di alcuni comportamenti della Corea del Nord – come per esempio la fuoriuscita dal Trattato di non proliferazione nucleare, i lanci di missili o i test nucleari - o sulla formulazione di policy alternative che possano ricondurre il Paese a più miti consigli [...]" L'AUTORE – Antonio Fiori è professore associato presso la Scuola di Scienze Politiche dell'Università di Bologna, dove insegna International Relationsof East Asia. Esperto di relazioni intercoreane, ha studiato e vissuto lungamente in Asia, in particolar modo nella Repubblica di Corea, e annualmente tiene un corso di Korean Politics and Foreign Policy presso la Hankuk University of Foreign Studies di Seoul. Trai suoi lavori ricordiamo i volumi "L'Asia Orientale" (Il Mulino, Bologna, 2010) e "The Chinese Challenge to the Western Order" (FBK, Trento, 2014). INDICE DELL'OPERA – Lista delle abbreviazioni – Ringraziamenti - Introduzione. La Corea del Nord tra minaccia esterna e transizione - 1. 1971-1984: la nuova geografia della diplomazia nordcoreana (L'evoluzione degli equilibri di potere in Asia - Le nuove frontiere della politica estera nordcoreana - L'ombra della 'seconda Guerra fredda' sulla penisola coreana - I rapporti tra P'yŏngyang e Seoul tra tensione e disgelo - L'inizio dell'isolamento e l'ascesa di Kim Chŏngil) - 2. 1985-1994: il mondo cambia intorno alla Corea del Nord (Il crollo del pilastro sovietico e l'apertura dell'asse Mosca-Seoul - Le criticità nei rapporti con Pechino - La Nordpolitik nel quadro delle relazioni inter-coreane - Il tortuoso processo di avvicinamento al Giappone) - 3. La Corea del Nord tra nucleare, successione e prove di cooperazione (Una dura risposta alla 'minaccia esterna': la nascita del programma nucleare nordcoreano - Verso la prima crisi nucleare - I termini della 'soluzione pacchetto' - Sull'orlo del baratro – L''Accordo Quadro' - La Corea del Nord in ginocchio: la scomparsa del Grande Leader e la carestia - La transizione a Kim Chŏngil e la nuova strategia nordcoreana - Le relazioni di P'yŏngyang con i Paesi asiatici negli anni Novanta - La quiete prima della tempesta - La Sunshine Policy e il summit inter-coreano) - 4. La seconda crisi nordcoreana tra intransigenza e multilateralismo (L'amministrazione Bush e il cambiamento di approccio alla questione nordcoreana - L'escalation della crisi - L'inizio del multilateralismo - I rapporti regionali della Corea del Nord al volgere del millennio – I Six-Party Talks - Il rilevante crocevia dell'Accordo congiunto - Il primo test nucleare e l'eclissi dei Six-Party Talks - Le dispute sul protocollo di verifica) - 5. All'alba di una nuova transizione: la Corea del Nord di Kim Chŏngŭn (La seconda successione: Kim Chŏngŭn ai vertici dello Stato nordcoreano - L'avvento dell'amministrazione Obama e la 'pazienza strategica' - L'asse Washington-Seoul in funzione anti-P'yŏngyang - L'incidente della Ch'ŏnan: sull'orlo del conflitto al 38° parallelo - L'illusione dell''Accordo del 29 febbraio' - La rinnovata assertività nordcoreana tra missili e nucleare - Le reazioni al terzo test atomico) – Note – Bibliografia - Indice dei nomi |