Maurizio Stefanini
Intanto a Caracas Venezuela, il grande enigma geopolitico
Paesi Edizioni, pagg.176, € 14,00
In un mondo dove l'attenzione mediatica si sposta rapidamente da una crisi all'altra, il Venezuela sembra essere uscito dai riflettori, pur rimanendo uno dei nodi più intricati e significativi della geopolitica contemporanea. È proprio contro questa rimozione silenziosa che si pone "Intanto a Caracas" di Maurizio Stefanini: un'opera che, lungi dall'essere un semplice aggiornamento del precedente "Adiós Venezuela", si configura come un lavoro d'indagine sistematica e documentata su una delle più gravi crisi politico-istituzionali e umanitarie dell'America Latina.
Stefanini, voce autorevole e profondo conoscitore del continente sudamericano, adotta un approccio che coniuga la cronaca giornalistica con l'analisi politica e geopolitica. Il libro si articola in una narrazione che si muove tra interviste esclusive, testimonianze dirette, documenti inediti e un costante richiamo al contesto storico e regionale. Il risultato è una ricostruzione estremamente densa, che permette al lettore di orientarsi nel caos sistemico venezuelano senza cadere in semplificazioni.
Tra i punti di forza del volume vi è proprio la capacità dell'autore di restituire la complessità di un Paese in bilico permanente tra speranza democratica e autoritarismo post-ideologico. L'analisi dei brogli elettorali, della sistematica erosione delle garanzie costituzionali, dell'uso politico della giustizia e della violenza statale è condotta con rigore e lucidità, senza cadere né nell'enfasi sensazionalistica né nella freddezza accademica.
Uno dei nodi centrali affrontati da Stefanini è la parabola discendente di Juan Guaidó, già presidente ad interim riconosciuto da oltre cinquanta Paesi e oggi figura marginalizzata all'interno di un'opposizione sempre più frammentata. Il libro non si limita a descrivere il fallimento tattico dell'esperimento guaidoista, ma cerca di individuarne le cause profonde: dalla debolezza strutturale dei partiti di opposizione alla scarsa capacità diplomatica internazionale, fino alla pervasiva influenza russa, cinese e cubana nel mantenimento del regime di Nicolás Maduro.
Il chavismo post-Chávez è descritto da Stefanini come un sistema politico mutato nella forma ma non nei meccanismi fondamentali: un potere che si regge sull'appropriazione delle risorse pubbliche, sull'alleanza con le Forze Armate e sul controllo dell'informazione, trasformando il socialismo bolivariano in una distopia corrotta e repressiva. Il racconto degli scandali di corruzione, dell'uso clientelare delle istituzioni, dei desaparecidos e delle violazioni sistematiche dei diritti umani si intreccia con la descrizione dell'opposizione sociale, culturale e perfino religiosa che resiste, spesso pagando un prezzo altissimo.
Stefanini non cede mai alla tentazione della narrazione eroica individuale: le figure emblematiche come María Corina Machado o Leopoldo López non sono semplicemente icone mediatiche, ma simboli di una più vasta resistenza collettiva, fatta di milioni di venezuelani costretti all'esilio, alla clandestinità, alla lotta quotidiana per la sopravvivenza. La descrizione dell'esodo di massa, con oltre sette milioni di rifugiati, viene affrontata non come una mera emergenza migratoria, ma come una delle più grandi tragedie del nostro tempo, il cui impatto destabilizzante si riflette sull'intera regione.
Le voci raccolte nel testo — oppositori, disertori, intellettuali in esilio, attivisti anonimi — non sono semplici testimonianze: diventano fonti vive di una memoria in costruzione, elementi fondamentali per comprendere come si forma e si articola una resistenza in assenza di libertà.
Il sottotitolo del libro, "il grande enigma geopolitico", trova pieno riscontro nell'intelaiatura del volume. Stefanini non si limita a raccontare ciò che accade intanto a Caracas, ma ne esplora le ramificazioni globali: il ruolo degli attori internazionali (dagli Stati Uniti alla Turchia, dalla Russia all'Iran), l'interazione con le dinamiche migratorie, le conseguenze per la sicurezza regionale. Il Venezuela appare così come un laboratorio del nuovo autoritarismo globale, in cui si combinano elementi populisti, militarismo, crisi economica e nuove forme di controllo sociale.
In tal senso, l'opera si configura anche come uno studio di caso applicabile al più ampio ambito dei regimi ibridi e dei sistemi politici in transizione. È una lettura preziosa non solo per specialisti di studi latinoamericani, ma per chiunque si occupi di teoria politica, relazioni internazionali e diritti umani.
Con "Intanto a Caracas", Maurizio Stefanini firma un'opera tanto documentata quanto coinvolgente, capace di tenere insieme rigore analitico e passione civile. In un'epoca in cui la conoscenza delle crisi è spesso filtrata da logiche di parte o da semplificazioni narrative, questo libro offre uno strumento utile per comprendere in profondità una delle vicende più oscure e drammatiche del nostro tempo.
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