Storia globale dell'età contemporanea Stampa E-mail

Federico Romero

Storia globale dell'età contemporanea
Dal dominio occidentale all'insicurezza multipolare


Carocci Editore, pagg.244, € 22,00

 

romero storiaglobale  Federico Romero, in "Storia globale dell'età contemporanea", propone una sintesi ambiziosa e profondamente riflessiva sul lungo XX secolo e sulle sue eredità nel mondo attuale. L'opera, che si colloca nel filone della storia globale, affronta la sfida di interpretare le dinamiche dell'età contemporanea da una prospettiva ampia, decentrata, capace di superare la narrazione eurocentrica senza negare il ruolo fondamentale che l'Occidente ha avuto nella costruzione dell'ordine mondiale moderno.

  Romero, storico già noto per i suoi studi sulla Guerra fredda, restituisce qui una visione diacronica e multilivello del sistema internazionale, in cui convergono forze politiche, economiche, sociali e culturali complesse. La tesi di fondo, sostenuta con coerenza lungo l'intero volume, è che l'età contemporanea, pur essendo caratterizzata dal primato dell'Occidente euro-americano, è stata sin dalla sua origine anche un teatro di resistenze, ridefinizioni e rinegoziazioni di potere da parte del cosiddetto Sud globale e di altri attori non occidentali.

  La narrazione si articola intorno a tre snodi fondamentali: l'egemonia occidentale e le sue contraddizioni; il tentativo, dopo il 1945, di costruire un ordine multilaterale basato su istituzioni e norme condivise; e infine, la crisi del paradigma liberal-democratico e globale emersa nel post-Guerra fredda. Lungi dall'offrire una visione lineare del progresso, Romero insiste sull'ambivalenza dei processi storici: l'espansione dei diritti e del benessere coesiste con nuove forme di esclusione e disuguaglianza; la globalizzazione, mentre apre spazi inediti di circolazione, genera al contempo insicurezze sistemiche e crisi ricorrenti.

  Uno dei tratti distintivi dell'opera è il suo approccio fortemente transnazionale. Romero evita la trappola della periodizzazione rigida o della narrazione centrata sugli Stati-nazione, preferendo una prospettiva che mette in relazione attori, processi e regioni attraverso una rete di interdipendenze. Il lettore viene così accompagnato attraverso eventi e fenomeni che hanno plasmato l'età contemporanea: colonialismi e decolonizzazioni, guerre mondiali e guerre periferiche, rivoluzioni tecnologiche e mutamenti ecologici, migrazioni di massa e crisi finanziarie.

  In questo quadro, l'autore dedica particolare attenzione al ruolo dell'Occidente, descritto non come entità monolitica, ma come costrutto dinamico attraversato da conflitti interni e tensioni latenti. L'analisi della Guerra fredda, per esempio, viene condotta non solo in termini di contrapposizione bipolare, ma anche come occasione di riassetto globale in cui le ex colonie, i movimenti rivoluzionari e le economie emergenti hanno avuto margini di manovra e capacità di agire propri. Allo stesso modo, il capitolo dedicato all'illusione del "nuovo ordine globale" post-1989 smonta l'idea di una fine della storia e del trionfo definitivo del modello occidentale, anticipando le attuali dinamiche multipolari.

  Romero non si limita alla dimensione politico-diplomatica, ma integra nella sua lettura i fattori socioeconomici, le trasformazioni tecnologiche e i mutamenti culturali. La crescita delle disuguaglianze, il ruolo delle imprese multinazionali, l'evoluzione dei regimi di welfare, l'emergere di nuove forme di mobilitazione sociale e il progressivo deterioramento dell'ambiente sono tematizzati con grande attenzione, facendo convergere analisi quantitative e considerazioni qualitative. L'approccio interdisciplinare, sostenuto da un apparato teorico ben calibrato, amplia la portata del discorso e lo rende rilevante per studiosi di varie discipline.

  La scrittura, pur conservando un tono sobrio e accademico, è chiara e ben articolata. Romero padroneggia con efficacia la sintesi, senza sacrificare la complessità dei fenomeni, e offre al lettore strumenti critici per interpretare i nodi irrisolti dell'epoca attuale. Il volume non si propone come manuale, né come cronistoria dettagliata, ma come mappa interpretativa utile a orientarsi nel groviglio del presente. In questo senso, "Storia globale dell'età contemporanea rappresenta" un esempio maturo di storiografia critica, capace di coniugare profondità analitica e ampiezza prospettica.

  L'opera di Romero si colloca, quindi, tra i contributi più rilevanti della storiografia italiana contemporanea, offrendo una visione innovativa e ben fondata dell'età contemporanea come spazio plurale e contestato, dove l'egemonia si confronta costantemente con l'alterità e con i limiti del potere. L'autore non ci offre risposte definitive, ma strumenti per porre le domande giuste. Ed è proprio questo, in fin dei conti, il segno distintivo della storiografia più utile e viva.