Fantasmi Stampa E-mail

Henri Bergson

Fantasmi

Elliot Edizioni, pagg.51, € 8,00

 

bergson fantasmi  IL LIBRO – "Fantômes de vivants et recherche psychique" è il testo del discorso tenuto nel 1913 da Bergson a Londra, presso la Società per la Ricerca Psichica (SPR) a cui aderirono scrittori, scienziati e intellettuali, tra cui Sigmund Freud, Carl Gustav Jung, Robert Louis Stevenson, Marie Curie, William James. La SPR era stata fondata nel 1882 a Londra, in seguito al rinnovato interesse per l'occultismo, con lo scopo di esaminare in modo scientifico eventi quali la telecinesi, la trasmissione del pensiero, la chiaroveggenza e le apparizioni di fantasmi. In questo discorso ponderato e brillante, ricco di inquietanti suggestioni, il filosofo prende in esame i fantasmi dei viventi (quelle apparizioni di persone in punto di morte a familiari o amici che si trovano a grande distanza) e altri fenomeni paranormali, analizzando in modo razionale nello stile limpido che gli valse il Nobel per la letteratura nel 1927 - la sfera misteriosa, disprezzata dalla scienza ufficiale, dell'occulto, i cui enigmi gli offrono all'occasione di descrivere il funzionamento della nostra mente.

  DAL TESTO – "Ora, è una caratteristica essenziale delle cose dello spirito il fatto di non prestarsi alla misurabilità. Il primo passo della scienza moderna fu quindi cercare di sostituire, ai fenomeni dello spirito, altri fenomeni che ne fossero gli equivalenti e che fossero misurabili. In effetti, ci accorgiamo che la coscienza è in relazione con il cervello. Allora ci si è gettati sul cervello, appigliandoci al fatto cerebrale - di cui non si conosce di certo la natura, ma di cui si sa che deve poter essere riconducibile, in ultimo, a movimenti di molecole e di atomi, vale a dire a fatti di ordine meccanico - e ci si è convinti a procedere considerando il cerebrale come equivalente del mentale. Tutta la nostra scienza dello spirito, tutta la nostra metafisica, dal XVII secolo fino ai giorni nostri, sostiene questa equivalenza. Si parla di pensiero e cervello in modo indifferenziato, sia che si intenda il mentale un "epifenomeno" del cerebrale, in accordo con il materialismo, sia che si mettano il mentale e il cerebrale sullo stesso piano, considerandoli due traduzioni in lingue diverse dello stesso originale. Brevemente, l'ipotesi di un rigoroso parallelismo tra cerebrale e mentale sembrerebbe eminentemente scientifica. La filosofia e la scienza tendono istintivamente a scartare ciò che potrebbe contraddire o ostacolare questa ipotesi, e questo sembrerebbe essere a prima vista il caso dei fenomeni che riguardano la "ricerca psichica"; se non di tutti, almeno di buona parte di essi.
  "Ebbene, è giunto il momento di affrontare direttamente questa ipotesi e di interrogarsi sul suo valore. Non insisterò oltre sulle difficoltà teoriche che questa solleva. Ho già mostrato altrove che una simile ipotesi è autocontraddittoria se viene presa alla lettera. Voglio aggiungere che la natura non si è concessa il lusso di riprodurre, nel linguaggio della coscienza, ciò che la corteccia cerebrale esprime in termini di movimenti di atomi e molecole. Tutti gli organi superflui si atrofizzano, le funzioni inutili scompaiono. Anche volendo supporre la possibilità della sua comparsa, una coscienza che non fosse altro che un duplicato, e che non agisse autonomamente, sarebbe svanita da tempo dall'universo: non ci accorgiamo che i nostri atti diventano incoscienti nel momento in cui l'abitudine li rende meccanici? Non voglio dilungarmi su queste considerazioni teoriche. Quello che sostengo è che i dati di fatto, esaminati senza pregiudizi, non provano né tantomeno indicano l'ipotesi del parallelismo."

  L'AUTORE – Henri Bergson (Parigi, 1859-1941) insegnò dal 1899 al Collège de France. Nel 1914 fu nominato accademico di Francia e nel 1928 gli fu conferito il premio Nobel. Autore di numerose opere, quasi tutte tradotte in italiano.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Alda Teodorani – Fantasmi - Note