Ottone III e Romualdo di Ravenna Stampa E-mail

Aa. Vv.

Ottone III e Romualdo di Ravenna
Impero, Monasteri e Santi Asceti
Atti del 24º Convegno del Centro studi Avellaniti
(Ponte Avellana, 2002)


Gabrielli Editori, pagg.284, € 20,00

 

aavv ottoneIII  IL LIBRO – Ottone III, il giovane imperatore dell'Anno Mille, promise al monaco ed eremita Romualdo di Ravenna che avrebbe abbracciato la vita monastica dopo avere piegato la resistenza dell'aristocrazia romana. Romualdo profetizzò che, se Ottone fosse andato a Roma, non sarebbe tornato vivo a Ravenna. L'imperatore non ascoltò il consiglio e morì senza poter coronare il suo desiderio di fuggire il mondo.
  Alla fine del secolo X aspirazioni individuali alla santità e grandi progetti di riforma della società andavano di pari passo, pur con tensioni e fratture di non facile ricomposizione. La dimensione religiosa alimentava l'ideologia del potere regio, ma sostanziava anche la realtà stessa della politica imperiale. Monaci ed eremiti come Romualdo di Ravenna costituivano, infatti, gli interlocutori privilegiati di Ottone III, che considerava la loro prosperità, sia materiale che spirituale, come il fondamento della stabilità stessa dell'impero. Alla luce di una concezione tendenzialmente unitaria della Chiesa, del potere politico e della società, Ottone III, in quanto imperatore, era responsabile della Chiesa ma, per ciò stesso, era libero di ingerirsi nella sua gestione a tutti i livelli, dalla scelta del papa a quella dei vescovi e dei grandi abati, fino alla tutela e al controllo dei patrimoni di chiese e monasteri. Figure come Romualdo di Ravenna, dalla grande statura spirituale, funsero da coscienza critica del sistema, coltivando intensi rapporti con il potere ma non rinunciando a denunciarne le carenze: scarsa attenzione per i deboli, inefficienza nella difesa dei patrimoni ecclesiastici e monastici, eccesso di indulgenza contro la violenza dei potenti. Ottone III, attento a quelle istanze, cercò di rigenerare dall'interno la cristianità, ma senza rinunciare alla visione del potere imperiale che aveva ereditato dai suoi predecessori. Il dialogo tra il sovrano e la parte migliore del mondo monastico del suo tempo costituì uno dei terreni di coltura di questo esperimento, stroncato sul nascere dalla morte prematura dell'imperatore, appena ventenne. Solo alla fine del secolo XI, con la lotta per le investiture, sarebbe maturata la distinzione fra la sfera del Regnum e quella del Sacerdotium, che diede origine a uno degli elementi più significativi dell'identità occidentale - la"laicità" dello Stato - , ma i germi di quella grande trasformazione erano già operanti nell'Europa dell'Anno Mille.

  DAL TESTO – "[...] l'interesse di Ottone III verso il monachesimo si nutre di rapporti personali con grandi e affascinanti figure; ed è proprio la natura strettamente personale dei rapporti e la tipologia delle fonti per noi disponibili a rendere quelle relazioni più difficilmente decifrabili e comparabili. Pur a costo di qualche forzatura, ci pare di cogliere in tutte un tratto comune, con l'eccezione - e va detto – di Adalberto di Praga. Incontrato (o reincontrato) Gregorio di Cerchiara a Roma, lo convince a inoltrarsi verso la terra di Germania per sovrintendere alla fondazione del monastero di Burtscheid subito dopo la prima visita presso Romualdo al Pereo, "infligge" all'eremita ravennate l'infausta esperienza abbaziale a S. Apollinare; ancora cerca invano e ripetutamente di vincolare il vecchio Nilo alla guida di una abbazia romana. Per ognuno di questi personaggi Ottone III auspica, insomma un diretto coinvolgimento nella gestione di grandi cenobi, posti secondo la tradizione sotto la tutela imperiale, con una costanza che lascia sospettare che Ottone III non cogliesse forse in tutta la sua profondità lo spirito di rottura che almeno in alcuni di quei personaggi si agitava nei confronti del monachesimo tradizionale, e che li avrebbe condotti a rapidi abbandoni delle comunità da riformare."

  INDICE DELL'OPERA – Ottone III, Roma e il Papato, di Giancarlo Andenna - Impero e monasteri: aspetti politici e motivazioni spirituali. Un confronto tra Ottone III ed Enrico II, di Hubert Houben - Ottone III e il Regnum Italiae, di Nicolangelo D'Acunto (1. Premessa - 2. Il problema delle fonti: i diplomi di dubbia autenticità - 3. Politica italiana o Rompolitik? - 4. Gli "errori" del giovane Ottone - 5. Politica filo-vescovile di Ottone III? - 6. Una politica per ambiti - 7. Resistenze alla politica ottoniana - 8. Ottone III: un "monaco di desiderio"? - 9. I diplomi per i monasteri - 10. Ottone III e il monachesimo marchionale della Tuscia) - Gli Ottoni e la formazione della marca di Ancona, di Roberto Bernacchia - Due episodi della storia del monastero di S. Pietro di Perugia in età ottoniana, di Stefania Zucchini - Ottone III e Montecassino. Due storie quasi parallele, di Mariano Dell'Omo (1. Ottone III Montecassino e la Longobardia meridionale: la sintonia politica - 2. Ottone III Montecassino e i grandi asceti del secolo X: le convergenze spirituali - 2.1. San Adalberto - 2.2. San Nilo - 2.3. San Romualdo) - Ottone III e il monachesimo nell'Italia meridionale, di Francesco Panarelli (1. I carolingi - 2. Ottone I e Ottone II - 3. Ottone III: la minorità - 4. Ottone III imperatore) - Ottone III (983-1002), Enrico II (1002-1024) e i monasteri nelle regioni a Nord delle Alpi, di Wolfgang Huschner - Cluny et les Ottoniens, di Sébastien Barret (1. Introduction - 2. Survol événementiel - 2.1. Odon et l'Italie - 2.2. Maïeul, Adélaïde et la cour ottonienne - 2.3. Odilon, Otton III et Henri II - 3. Questions de mémoires: textes narratifs et nécrologes - 4. Éléments de conclusion) - La conversione di Romualdo di Ravenna come manifesto programmatico della riforma eremitica, di Umberto Longo (1. Le fonti - 2. La conversione - 3. La riforma eremitica - 4. Il carattere normativo - 5. Il santo e la sua comunità) - Romualdo di Ravenna, i suoi discepoli Benedetto di Benevento e Giovanni e il monachesimo missionario dell'età ottoniana, di Roberto Fornaciari (1. Una distanza da colmare - 2. Benedetto di Benevento e Giovanni discepoli di Romualdo - 3. Le affinità elettive: un aspetto della spiritualità romualdina - 4. La missione tra gli Slavi - 5. Martirio) - Romualdo di Ravenna nel quadro del monachesimo dell'età ottoniana. Un itinerario di lettura, di Cosimo Damiano Fonseca