Incontri di civiltà nel Mediterraneo |
a cura di Alireza Naser Eslami
IL LIBRO – Il Mediterraneo della prima età moderna è una zona franca culturale nella quale coesistono Impero Ottomano, "ponte tra Oriente e Occidente", e Italia del Rinascimento, "porta d'Oriente per i cristiani d'Occidente". Si afferma in questo periodo un certo gusto per l'alterità, percepito sensibilmente finanche nell'umanesimo dell'Accademia; esso trova nelle reciproche interazioni ed emulazioni tra corti italiane del Rinascimento e la "Sublime Porta" la sua espressione di maggior rilievo. Queste pagine, allora, si possono leggere come una fenomenologia del "dono", inteso come suprema forma di scambio: una profonda analisi storica che studia i rapporti tra Italia e Impero Ottomano: dai Medici a papa Alessandro VI, dalla Moschea di Bayezid II, ispirazione palese per la Basilica di San Pietro, agli ornamenti, dalle iscrizioni religiose alla ritrattistica e all'arte dei giardini: si affaccia ora un'epoca nella quale Piero della Francesca, Mantegna, Gentile Bellini - per tempo alla corte ottomana di Istanbul - Michelangelo, Leonardo da Vinci e altri numerosi artisti guardano con interesse alla cultura ottomana e in questo contesto di straordinaria mobilità di uomini e idee tra i due mondi nasce un'auspicata "visione universale del sapere". DAL TESTO – "Con l'ascesa degli Ottomani, i contatti dell'Islam con l'Occidente diventano ancora più ampi e frequenti. La concezione universale dell'impero ereditata da Bisanzio assume ora la funzione di ponte fra Oriente e Occidente, e in breve tempo trasmette all'affermazione della sua cultura imperiale tutto il carattere sincretico che l'ha alimentata. Si tratta di un progetto imperiale avviato da Mehmed II il Conquistatore, e compiuto quasi un secolo dopo da Solimano il Magnifico. Questa fase può dirsi realizzata appieno nel momento in cui Carlo V, con il trattato di pace del 18 settembre 1547 - che gli riconosce il titolo di re di Spagna e lo rende tributario - permette a Solimano di diventare il primo Imperatore d'Oriente e d'Occidente dopo Giustiniano. IL CURATORE – Alireza Naser Eslami svolge attività di insegnamento e di ricerca nell'ambito della storia dell'architettura e delle città del Mediterraneo presso l'Università degli Studi di Genova, riservando particolare attenzione a Bisanzio e al mondo islamico. Tra le sue pubblicazioni: "Genova e il Mediterraneo. I riflessi d'oltremare sulla cultura artistica e l'architettura dello spazio urbano (XII-XVII secolo)" (De Ferrari, 2000) e "Spazi e architetture del commercio e città del Mediterraneo. Dinamiche e strutture dei luoghi dello scambio, tra Bisanzio, l'Islam e l'Europa cristiano-latina" (Franco Angeli, 2010). INDICE DELL'OPERA – Incontri di culture tra Rinascimento italiano e la 'Sublime Porta'. Un'introduzione, di Alireza Naser Eslami - Nemici o alleati? L'ambiguo rapporto fra Stati italiani e l'Impero Ottomano nei secoli XV-XVI, di Giovanni Ricci - Oltre le frontiere. Genovesi e Turchi tra medioevo e età moderna, di Gabriella Amaldi - L'Impero Ottomano e l'autunno della crociata. Analisi del periodo 1683-1718, di Franco Cardini - Ceramica ottomana in un palazzo fiorentino del tardo Rinascimento, di Marco Spallanzani - L'ornamento nel mondo Ottomano e nell'Italia del Rinascimento: trasmissione e congiunzione, di Anna Contadini - Tappeti ottomani nella pittura. Dalla devozione Mariana all'uso profano, di Giovanni Curatola - Il giardino ottomano, l'Italia e la cultura europea, di Luigi Zangheri - La cultura architettonica veneziana e genovese nella Istanbul Ottomana (XV-XVI sec.), di Aygül Ağir - Emulazione, appropriazione, interazione culturale. Architettura tra il Rinascimento italiano e l'Impero Ottomano, di Alireza Naser Eslami |