Il terzo, il nemico, il conflitto Stampa E-mail

Julien Freund

Il terzo, il nemico, il conflitto
Materiali per una teoria del Politico
A cura di Alessandro Campi


Giuffrè Editore, pagg.VII-306, € 19,36

 

freund terzo  IL LIBRO – I saggi di Julien Freund raccolti nella presente antologia - che coprono un arco temporale che va dal 1965 al 1987 - costituiscono, nel loro insieme, un contributo significativo in direzione di quella 'teoria generale della politica' che, per quanto problematica, costituisce senza dubbio l'ambizioso traguardo perseguito dalla scienza politica contemporanea. In questo quadro, sulla scia delle intuizioni scientifiche di Carl Schmitt (il nesso indissolubile tra politica e conflittualità) e di Georg Simmel (il conflitto come forma specifica di relazione sociale ed il 'terzo' come figura chiave della sociologia) Freund ha sviluppato le coordinate di una vera e propria 'scienza dei conflitti'.
  A partire da una originale riflessione filosofica sul significato e la natura della politica - anzi, sull'essenza del politico - Freund si è soffermato in particolare sulla funzione che il 'conflitto' riveste sia nel quadro generale delle attività umane sia nel quadro specifico delle moderne società industrializzate. Al tempo stesso ha approfondito l'indagine sulle connesse nozioni di 'amico', 'nemico' e 'terzo': di quest'ultima, in particolare, ha proposto un'ampia e innovativa tipologia.
  Critico non solo del pensiero utopico e rivoluzionario, ma anche di tutte le teorie sociali e politiche che considerano la lotta e il conflitto alla stregua di una patologia da rimuovere o da condannare, Freund si è quindi posto come obiettivo scientifico quello di individuare le categorie grazie alle quali poter distinguere i differenti 'tipi' di conflitto, a seconda del ruolo in essi rivestito dalla violenza e dalla figura del 'terzo'. Contemporaneamente, ha cercato di elaborare una teoria politica della pace e della guerra centrata sull'idea-chiave del riconoscimento del nemico.
  I risultati di questa ricerca – ampiamente illustrati nel presente volume - fanno di Freund, senza alcun dubbio, uno degli esponenti di spicco del 'realismo politico' europeo e, in particolare, uno dei più originali e acuti interpreti dell'opera scientifica di Carl Schmitt.

  DAL TESTO – "Lo stato agonale ha assunto manifestazioni differenti nel corso dei secoli. Ai giorni nostri, esso si richiama a quel che viene definito regime democratico (sebbene tale nozione sia talmente degradata da mascherare talvolta uno stato polemico di violenza strisciante), fondato sul sistema della concorrenza tra partiti politici, sul riconoscimento di un certo numero di libertà fondamentali e su una costituzione che regolamenta il diritto del detentore legittimo del monopolio della violenza affinché non ne faccia un uso arbitrario. Generalmente lo stato agonale diviene un sistema globale solo quando, in maniera settoriale, le situazioni particolari diventano oggetto di una regolamentazione o di un consenso tacito tra i membri. Le associazioni possono nascere liberamente per difendere un interesse o un'idea propria (si tratti della vita sociale, religiosa, economica, culturale, artistica o d'altro tipo), per entrare in competizione tra loro o per manifestare divergenze di concezione, ma nel rispetto di una regola comune valida per tutti, sia essa esplicita o implicitamente accettata. Da questo punto di vista lo stato agonale rifiuta in partenza il dualismo polemogeno riconoscendo il diritto del terzo. È quel che ai nostri giorni viene definito il diritto alla differenza. Ne deriva che lo stato agonale rifiuta l'imposizione di una uniformità generale che impedirebbe lo svolgimento della competizione, come invece accade nei paesi totalitari dove solo le associazioni con un orientamento ideologico determinato e controllato vengono autorizzate a esprimersi ufficialmente. La pace interna vi viene mantenuta al prezzo di una violenza esercitata nei confronti delle coscienze e privando dei loro diritti elementari coloro che rifiutano l'uniformità o che vengono sospettati di ricusarla. Un simile stato non può essere qualificato come agonale: si tratta invece di uno stato polemico."

  L'AUTORE – Julien Freund è nato a Henrindorff, nel dipartimento francese della Mosella, il 9 gennaio 1921. In gioventù ha militato nelle fila della resistenza anti-nazista francese. Nel dopoguerra ha abbandonato il giornalismo e la politica attiva e si è definitivamente dedicato all'insegnamento. Dal 1965 (anno in cui ha presentato la sua tesi di dottorato alla Sorbona di Parigi) al 1978 (anno in cui si è polemicamente dimesso dall'incarico) ha insegnato presso l'Università di Strasburgo, dove nel 1970 ha anche fondato l''Institut de polémologie'. Nel 1979 è stato Presidente dell'Associazione Internazionale di Filosofia Politica. È morto, dopo una lunga malattia, il 10 settembre 1993. Tra le sue opere più importanti sono da ricordare: "L'essence du politique" (1965), "Le Nouvel Age" (1970), "Les théories des sciences humaines" (1973), "Utopie et violence" (1978), "Sociologie du conflit" (1983), "Philosophie et sociologie" (1984), "Politique et Impolitique" (1987), "L'essence de l'économique" (1993). Ha inoltre curato, tradotto o presentato opere di Max Weber, Vilfredo Pareto, Carl Schmitt e Georg Simmel.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Alessandro Campi - Nota biografica - Bibliografia - Nota sui testi - Parte prima. Elementi per una "scienza del conflitto" – I. L'amico e il nemico: un "presupposto" del politico (1965) (1. Nemico privato e nemico pubblico - 2. La concezione di Carl Schmitt - 3. Significato di tale presupposto) - L'amicizia (4. Dell'amicizia in generale - 5. Primo significato dell'amicizia in politica: la concordia - 6. Fraternità universale e stato mondiale - 7. Secondo senso dell'amicizia politica: l'alleanza - 8. Analisi del concetto di alleanza - 9. L'alleanza nelle relazioni internazionali - 10. La comunità internazionale - 11. Le tre soluzioni internazionali) - L'inimicizia (12. Inimicizia e particolarità - 13. Politica ed inimicizia - 14. Il concetto di nemico politico - 15. Le conseguenze della negazione del nemico - 16. Non riconoscimento del nemico e colpevolezza - 17. Aspetti dell'inimicizia politica – Note) – II. Il conflitto: definizione e significati (1983) (1. Cosa è il conflitto? - 2. Spiegazioni - 3. Lotta e duello - La lotta di classe - Il "conflitto in forma" - 4. Il polemico e l'agonale - Il nemico - L'avversario - 5. Norme e situazione eccezionale - Normalità e normatività - G. Naudè: lo sconosciuto della biblioteca Mazarino - 6. La violenza -Violenza diretta e violenza indiretta - La violenza dei superalimentati (suralimentes) – Note) - Parte seconda. Il terzo: una figura del politico – III. Il riconoscimento del nemico ed il terzo (1974) - Note – IV. Il ruolo del terzo nei conflitti (1975) (1. Le guerre assumono in generale l'aspetto di un duello - 2. La doppia funzione politico-strategica del terzo - 3. Tre tipi di terzo - 4. Ma la tipologia del terzo è ancora più complessa - 5. Il terzo è al centro di tutte le alleanze - 6. Partigiani e terzo - 7. Il riconoscimento del terzo fondamento dell'equilibrio - 8. Il terzo e le relazioni "conflittuali" - Note – V. Il nemico e il terzo nello Stato (1976) - Note - Parte terza. Tra pace e guerra – VI. Osservazioni su due categorie della dinamica polemogena: dalla crisi al conflitto (1976) - Note – VII. Il nemico nella guerra e nella pace (1987)