La Nuova destra in Europa |
Matteo Luca Andriola
IL LIBRO – L'ascesa elettorale della Nuova destra alle ultime elezioni europee non si spiega solamente con il regime di austerity imposto dall'Unione o accusando la crisi economica e il malcontento popolare. Le ragioni che hanno portato la Lega Nord di Matteo Salvini a guadagnare il 6% dei consensi, premiato il Fpö di Heinz-Christian Strache in Austria, il Vlaams Belang in Belgio e il Front national di Marine Le Pen in Francia sono più profonde, e rintracciabili in una rivoluzione ideologica di destra iniziata quarant'anni fa. Come nasce questo rinnovamento ideologico, come siano stati abbandonati i vecchi miti totalitari per attingere a una parte del pensiero che un tempo apparteneva alla sinistra e come questo percorso abbia condotto la Nuova destra al successo, trovano una risposta in questo libro inchiesta. DAL TESTO – "[...] gli esponenti del Grece, dialogando con il Mauss, gli ecologisti, i noglobal e i neomarxisti introducono, in una sinistra sempre più in crisi d'identità, concetti a lei estranei come il diritto alla differenza, l'amore rivoluzionario e la critica radicale all'idea di progresso, rea di aver abbracciato il capitalismo, il liberalismo, il colonialismo, la globalizzazione, i relativi squilibri e la distruzione dei popoli. Basta sostenere che non si ha a che fare con gente come Le Pen senior, contrastare il capitalismo in maniera più radicale di un qualunque marxista ammalato di socialdemocrazia, attaccare gli americani per la loro esportazione a suon di cannonate della democrazia -leggi modello economico, sociale e politico omologante – sostenere e spergiurare che il diritto alla differenza non è una forma di apartheid morbido bensì la strada verso l'autodeterminazione di tutti i popoli e, infine, dire che la democrazia organica non creerà mai autocrazie in miniatura; il gioco è fatto. E questo è proprio uno dei segnali della crisi culturale della sinistra, sia riformista che radicale. Fanno molta più breccia le analisi un intellettuale comunitarista antimoderno piuttosto che quelle di un sostenitore di Karl Marx. Insomma, se si escludono certe analisi marxiste fatte da eretici come Costanzo Preve, Gianfranco La Grassa o quelle di isolate personalità (si pensi a marxisti come Massimo Bontempelli, Marino Badiale, Andrea Cavazzini, Giancarlo Paciello, Luca Grecchi ecc.), a sinistra c'è il vuoto. L'AUTORE – Matteo Luca Andriola è nato a Saronno nel 1984. È autore di numerose inchieste sull'estrema destra per la rivista "Paginauno". "La Nuova destra in Europa" è il suo primo libro. INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Prima parte. La Nouvelle droite e Alain de Benoist. Identità, Differenzialismo ed Etnonazionalismo - 1. Da Europe-Action al Grece di Alain de Benoist - 2. I legami con la Konservative Revolution e il rapporto con Julius Evola - 3. Il gramscismo di destra - 4. Differenzialismo, etnopluralismo e diritto alla differenza - 5. Nouvelle droite e paganesimo: il ritorno alle radici indoeuropee - 6. L'Europa imperiale delle piccole patrie, la comunità e la democrazia organica - 7. La Nouvelle droite è un fenomeno culturale neofascista? - Seconda parte. Le Nuove destre culturali e il populismo identitario europeo - 1. La Lega Nord e la piccola patria padana: dalla Libera compagnia padana a Terra Insubre - 2. Dalla svolta sociale del Front national ai regionalisti del Bloc Identitaire: l'Eurodestra dei popoli - 3. Neue Rechte e i populismi alpini: il Fpö, la Csu e l'Udc - 4. Il Belgio esploderà: il Mouvement Nation, il Vlaams Belang e la Nieuw-Vlaamse Alliantie – Conclusioni – Ringraziamenti - Note |