Questione italica |
Piercamillo Turra
IL LIBRO – Il popolo italiano è un popolo che vive senza storia perché non conosce la propria storia. Quella che crede di sapere non è quella reale, ma quella di comodo che hanno scritto i vincitori, che poi col tempo è diventata verità storica. La storia d'Italia è iniziata con l'unità di un popolo che non ha fatto niente per unirsi; l'hanno unito gli altri. Ma anche se il popolo italiano non sa di essere stato unito contro la propria volontà, se lo sente nel sangue di non essere popolo. Questa è la causa genetica delle sue tragedie cicliche. L'Italia è stata unita dalla massoneria, che si è formata in quel contesto storico sulla scia della Rivoluzione Francese. Con la violenza ha unito l'Italia e con la violenza ne ha gestito le sorti, attraverso tutti i governi che si sono susseguiti fino ad oggi. Non essendo partecipi della propria storia, non si è mai sviluppato negli italiani quel sentimento comune di sentirsi parte dello stesso popolo, unito in una patria comune. Non si è mai sviluppato nel popolo italiano il principio del bene comune. Per cui ognuno nel proprio individualismo persegue il proprio bene egoistico attraverso il servilismo al potere, che finisce sempre per essere un danno agli altri. Così ci ritroviamo nuovamente in una situazione in cui il potere e tutta quella gente che si è integrata in esso, si sono arricchiti in diversa maniera e misura ai danni di chi ha dovuto mantenere. Quel popolo che lavora e genera ricchezza per mantenere lo Stato, avrebbe anche la possibilità con la stessa ricchezza, di creare uno Stato migliore per sé. Ma non lo può fare perché non ha l'intelligenza per farlo. Non essendo in grado di partecipare alla propria storia, la lascia fare agli altri; a quelli che mantiene. L'ignoranza del popolo produttivo è evidente nell'approvazione elettorale che ha sempre dato ai propri sfruttatori. Fare ognuno la propria parte nel creare la realtà di cui ci si lamenta e darne la colpa agli altri è un tipico atteggiamento collettivo degli italiani. É questo che li ha sempre portati al conflitto. Infatti se tutti continuano a comportarsi nella stessa maniera con cui hanno creato la realtà di cui tanto si lamentano, la situazione non può che peggiorare e quando non è più sopportabile, il conflitto è praticamente inevitabile. Questa è la realtà che stiamo vivendo. Una realtà avviata verso la prossima tragedia ciclica, che metterà fine anche a questo periodo storico. DAL TESTO – "Sembra che nel nostro Paese la negazione della storia reale sia l'unica possibilità per gestire il potere e tenere assieme il popolo in qualche maniera. È successo così anche dopo la prima guerra mondiale. Le rivalità personali dei vari generali che l'hanno combattuta e delle loro scelte demenziali che hanno portato l'esercito a un inutile macello, non si doveva sapere. Anche questa e altre scomode verità sono state negate per tutto il tempo del regime fascista, che aveva interesse a raccontare una storia più patriottica. Una storia da far sentire gli italiani più valorosi, più uniti e più fiduciosi dello Stato che Mussolini si trovava a rappresentare. INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Vita repubblicana - Il piombo negli animi - Quale verità? - Perché solo da noi - Storia nostra - Omicidi di Stato - Decennio trasformista - La restaurazione - Italia in camicia nera - Regime democratico - Verso la prossima |