Spettri di Nietzsche Stampa E-mail

Maurizio Ferraris

Spettri di Nietzsche
Un'avventura umana e intellettuale che anticipa le catastrofi del Novecento


Guanda, pagg.266, € 18,00

 

ferraris spettri  IL LIBRO – «In fondo la tua vecchia creatura adesso è un animale straordinariamente famoso» scrive Nietzsche alla madre, da Torino, nel dicembre 1888. Vuole illudere lei e se stesso: non è vero, nessuno lo conosce, è costretto a pubblicare i libri a proprie spese. Ma nel 1900, quando muore, ignaro di tutto dopo il tracollo che lo ha ridotto alla demenza, è davvero la star che aveva sognato di essere, celebrato da D'Annunzio e Thomas Mann, messo in musica da Strauss e dipinto da Munch. Soprattutto, per uno strano sortilegio, la volontà di potenza sembra uscire dalle pagine dei libri per farsi storia, dalle tempeste di acciaio della Prima guerra mondiale alla catastrofe di Hitler a Berlino.
  «Io sono Marlow, il testimone secondario. Lui è Kurtz» scrive Maurizio Ferraris, e risale la vita di Nietzsche come un fiume – il Congo di Cuore di tenebra o il Mekong di Apocalypse Now – ripercorrendone i vagabondaggi, tra l'Engadina e la Riviera, dalla fatale Torino alla Sassonia delle origini. Così a ogni stazione corrisponde un contenuto di pensiero – dal dionisiaco all'Eterno Ritorno, dal nichilismo alla morte di Dio – e insieme uno spaccato della storia intellettuale del Novecento, tra Jim Morrison e Heidegger, il ¡Viva la muerte! di José Millán-Astray y Terreros e la rivoluzione desiderante di Deleuze e Guattari, il Super-Eliogabalo di Arbasino e la scoperta degli antidepressivi. La fenomenologia dello spirito di una modernità tragica e rumorosa attraverso la storia di quello che si credeva (e non del tutto a torto) «il più silenzioso degli uomini».

DAL TESTO – "Nietzsche coglie, esprime e anzitutto incarna una caratteristica essenziale della modernità, l'aspirazione collettiva a essere straordinari, la ricerca universale di distinzione e di superiorità, l'esigenza fisica di dar voce a questa unicità, di esprimerla, di urlarla (sappiamo quanto ha urlato quello che, forse non a torto; si era autodefinito come «il più silenzioso tra gli uomini») e, oggi, di postarla. È un po' come se, nella Fenomenologia dello spirito, il servo accettasse di continuare a servire, a patto di diventare famoso quanto o più del signore. È il paradosso del superuomo di massa, già in atto quando Andrea Sperelli, il miserabile eroe del Piacere, sputa fiele sui caduti di Dogali definendoli «quattrocento bruti, morti brutalmente!». Il mondo di Zarathustra è il mondo dei poveri superuomini che esibiscono tutto di sé sui social network. O, per risalire a una fase appena precedente, si pensi a tutte le persone (anzi, i personaggi, come si dice così esattamente) fotografati sulle copertine dei settimanali di pettegolezzi. Il superuomo rivela così, insieme, la sua comicità e la sua malinconia: tutti famosi per quindici minuti e, ora, infami per l'eternità, per una battuta infelice o stupida registrata e ritrasmessa urbi et orbi sul World Wide Web. Senza trascurare il fatto che i media sono stati anche più aperti e lungimiranti di Nietzsche, perché hanno creato non solo il superuomo, ma anche la superdonna, da Marilyn Monroe a Madonna a Lady Gaga. Come diceva Baudelaire nella dedicatoria delle Fleurs du Mal? «Hypocrite lecteur, - mon semblable, - mon frère!»"

  L'AUTORE – Maurizio Ferraris è professore ordinario di Filosofia teoretica all'Università di Torino, dove dirige il LabOnt (Laboratorio di ontologia). È editorialista di «La Repubblica», direttore della «Rivista di Estetica», condirettore di «Critique» e della «Revue francophone d'esthétique». Fellow della Italian Academy for Advanced Studies (New York), della Alexander von Humboldt-Stiftung e del Käte Hamburger Kolleg «Recht als Kultur» di Bonn, Directeur d'études al Collège International de Philosophie, visiting professor alla Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi e in altre università europee e americane. Ha scritto una cinquantina di libri tradotti in varie lingue. Tra i più recenti, "Documentalità" (2009) e il "Manifesto del nuovo realismo" (2012), che hanno avviato un ampio dibattito internazionale. È in uscita da Bloomsbury la sua "Introduction to New Realism".

  INDICE DELL'OPERA – Torino, 15 ottobre 1944. Naufragio in riva al Po (Torino, 21 dicembre 1888. «Io qui vengo trattato come un piccolo principe» - Napoli, 25 agosto 1900. Per la morte di un distruttore - Torino, 6 gennaio 1889. «In fondo io sono tutti i nomi della storia» - Val San Martino, 25 aprile 1911. Harakiri - Congo, 1902. «He had summed up - he had judged. 'The horror!'» - Bonn, 25 agosto 2013. Il testimone secondario) - Sils Maria, 26 agosto 1888. Volontà di potenza (Naumburg, gennaio 1889. Il fantasma dell'opera - Torino, marzo 1975. «Lei ha letto i francesi?» - Parigi, 1944. Allegoria e filologia - Weimar, 1901. La sorella-parafulmine - Basilea, 1870-1874. Il piccolo chimico - Charlottesville, 1977. Otobiographies - Londra, 21 febbraio 1848. «Uno spettro si aggira per l'Europa») - Lenzerbeide, 1887. Nichilismo senza antidepressivi (Parigi, 1857. Il mostro delicato - Riga, 1781. Ontologia ed epistemologia - Eutin, 1799. Ontologia e assiologia - Landshut, 1809. Penso dunque sono - Danzica, 1818. Il mondo è una mia rappresentazione - Napoli, 1835. «S'arma Napoli a gara alla difesa de' maccheroni suoi» - Praga, 1837. Antikant – San Pietroburgo, 1870. I demoni - Genova, 1882. Dio è morto - Parigi, 1882. Au Bonheur des Dames - Vienna, 1915. Lutto e melancolia - Monaco, 1918. Il tramonto dell'Occidente - Lipsia, 1932. L'operaio - Friburgo, 1940. Oltrepassamento della metafisica - Sigmaringen, 1945. Da un castello all'altro - Todtnauberg, 25 luglio 1967. A mano, troppo a mano - Melbourne, 1948. Litio e melancolia - Davos, 1953. La montagna incantata - Münsterlingen, 1956. Imipramina) - Nizza, 1886. Fatti e interpretazioni (Torino, febbraio 1999. Le teste scambiate - Londra, 1602. «Do you see yonder cloud that's almost in shape of a camel?» - Berlino, 1819. Tessitore di veli - Boston, 1960. Gavagai - New York, 1985. Deconstructing Everybody - Torino, 1998. «Nulla esiste fuori della tela» - Saint-Michel-de-Montaigne, 13 settembre 1592. «Mori bon homme, c'est faict») - Rapallo, 20 gennaio 1883. Nuovo Cinema Zarathustra (New York, 1967. «See the way she walks» - Torino, 2001. Dioniso brasileiro - New York, 1983. Zarathustra e Zelig - Berlino, 2004. Spettri di Hitler) - Orta, maggio 1882. Femmes! (Atene, IV sec. a. C. «Io, Platone, sono la verità» - Gerusalemme, 33 d. C. «diventa donna, si cristianizza» - Königsberg, 1781. «Pallida, nordica, königsbergica» - Parigi, 1840. «Canto del gallo del positivismo» - Sorrento, 1876. «Baccano indiavolato di tutti gli spiriti liberi» - Torino, 1888. «Col mondo vero abbiamo eliminato anche quello apparente!» - Copenaghen, 1837. «Ma se non ha niente indosso!») - Silvaplana, 14 agosto 1881. Eterno Ritorno (Parigi, 1872. L'eternità attraverso gli astri, 133 – Buenos Aires 1936. Cantar e Zarathustra - Città del Messico, 1959. «Cuando despertó, el dinosaurio todavía estaba allí» - Roma, 1935. «Diventare natura» - Parigi, 1962. Ripetizione e trasvalutazione - Recanati, 1824. Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie - Cambridge, 1872. Metaphysical club) - Sorrento, 1876. Imparare a vivere (Lipsia, 1878. Umano, troppo umano – Chemnitz 1877. L'origine dei sentimenti morali - Parigi, 1736: Les Égarements du cœur et de l'esprit - Amsterdam, 1947. Dialettica dell'illuminismo - Fillerval, 1979. La condizione postmoderna - Salamanca, 1936. «¡Abajo la inteligencia! ¡Viva la muerte!») - Basilea, marzo 1869. Dionisiaco (Miami, 1° marzo 1969. The End... my only friend, The End... - Basilea, 1872. Stupro a Euterpe - Basilea, 16 aprile 1943. Acid Test al Rinfresko Elettriko - Lipsia, 8 ottobre 1868. «La croce, la morte, la tomba» - Basilea, 1872. Nascita della tragedia - Vienna, 30 settembre 1791. La regina della notte - Tübingen, 1796. Nuova Mitologia - Weimar, 24 giugno 1797. Le Madri - Parigi, 11 giugno 1828. La morte di Lauriston - Stoccarda, 1861. Das Mutterrecht - Parigi, 3 marzo 1875. Carmen - Bayreuth, 13 agosto 1876. «Cedete con me alla vita dionisiaca» - Vienna, 1929. Il disagio nella civiltà - Norimberga, 10 settembre 1933. Raduno della vittoria - Monaco, febbraio 1943. «Alzati, popolo mio» - Pacific Palisades, 7 settembre 1945. «O amico, o patria» - Malaga, 1949. Il secco e l'umido - Bologna, 23-25 settembre 1977. Rivoluzione desiderante) - Berlino, 1865. Kaputt (Berlino, 30 aprile 1945. «Guck mal... der Chef brennt!» - Berlino, 18 febbraio 1943. «Vi chiedo, volete la guerra totale?» - Dresda, 13 e 14 febbraio 1945. Mattatoio n. 5 - Berlino, 19 marzo 1945. Nero Befehl - Kirchhorst, 11 aprile 1945. «Non è più possibile riaversi da una tale sconfitta» - San Pietroburgo, primavera 1813. «Sono io» - Warm Springs, Georgia, 12 aprile 1945. «Wunder des Hauses Brandenburg» - Seelow, 16 aprile. «Non è freddo, signor tenente, questa è paura» - Princeton, 1938. Fratello Hitler - Berlino, 20 aprile. «Blutrote Rosen erzählen dir vom Glück» - Berlino, 9 maggio. «Auch die Franzosen!») - Rocken, 1844-1900. Geologia della morale (Pforta, 14 agosto 1859. «In estate, la domenica la si trascorre così» - Naumburg, 1863. «Come pianta io nacqui presso il camposanto, come uomo in una canonica» - Torino, 1888. «Come mio padre sono già morto, come mia madre vivo ancora e invecchio») - Röcken, 1844-1850. «Il primo avvenimento che colpì la mia coscienza gradualmente ridesta fu la morte di mio padre» - Torino, 1888. «Ritrovo sempre mia madre e mia sorella» - Jena, 27 marzo 1890. «Dice di essere a volte il duca di Cumberland, a volte l'imperatore, ecc.» - Naumburg, 1893. «No, madre, disse, sono stupido» - Naumburg-Weimar, 1889-1900. «Vieni, dolce morte» - Röcken, 28 agosto 1900. I beneficii dell'amore) – Postilla. L'imitazione dell'Anticristo - Nota ai testi - Riferimenti