Putin e la Russia |
Lorenzo Gianotti
IL LIBRO – Con il trascorrere del tempo l'identità di Putin si è precisata. Riconoscendo l'eccezionale impatto della politica putiniana, Garry Kasparov, già campione di scacchi e poi esponente dell'opposizione, sostenne che la domanda a cui occorreva dare risposta non era più "Chi è Putin?", bensì "Che cos'è la Russia di Putin?". L'ambasciatore americano a Mosca l'ha definita uno "Stato mafioso", dominato da una cleptocrazia autoritaria e corrotta che prende l'alta burocrazia, gli oligarchi e la criminalità organizzata sotto la ferula di Putin. Per la verità era stato il procuratore spagnolo José Grinda Gonzales a ricorrere per primo all'espressione di "Stato mafioso", quando in un documento giudiziario aveva rilevato che per raggiungere i suoi scopi politici il governo russo era ricorso alla criminalità organizzata, consegnando ad essa settori economici d'importanza strategica, quale la produzione di alluminio. Su questa strada il ventaglio degli strumenti adoperati dal Cremlino risulta assai vasto e raggiunge ambienti insospettabili. DAL TESTO – "La legge riconosce pieni diritti alle chiese della "tradizione" panrussa, cioè all'ortodossa, all'ebraica, alla musulmana e alla buddista, e a queste vengono riservati i finanziamenti statali proporzionati al seguito di fedeli; per le altre confessioni, in particolare per la cattolica e le protestanti, lo stato fissa condizioni limitative. Nei confronti delle istituzioni religiose "tradizionali" il governo si è premurato di garantire il proprio intervento per ostacolare comportamenti autonomisti, se non potenzialmente scismatici, di gruppi locali. Il ministero della giustizia aveva addirittura approntato un'ordinanza che vietava di svolgere attività di liturgia, di apostolato, di insegnamento ai gruppi che non fossero espressamente riconosciuti dalle istituzioni ecclesastiche centrali. Se l'ordinanza fosse entrata in vigore (e non è detto che ciò non avvenga), anche una preghiera recitata in un alloggio privato poteva essere considerata un atto illecito. Evidentemente il Cremlino teme rotture nella chiesa ortodossa e ritiene di dover contribuire al controllo di un mondo religioso nel quale le eresie sono un fenomeno antico e risorgente. "È la verticale del potere trasferita alle organizzazioni religiose". Di qui il crescere del peso della gerarchia. Pitirim (Voločkov), vescovo di Sjktjvkar' e Vokrutinsk, ha affermato: "I vescovi sono i principi della chiesa. A loro Cristo ha affidato la pienezza del potere". L'AUTORE – Lorenzo Gianotti ha una consolidata conoscenza della Russia e dell'est europeo. Tra le opere pubblicate citiamo: "L'Ottobre ungherese sulla rivolta magiara dell'autunno 1956" (1986); "Gli operai della Fiat hanno cento anni" (1999); "L'enigma Codeca" (2002); "Umberto Terracini. La passione civile di un Padre della Repubblica", Editori Riuniti, 2005. Collabora con il quotidiano "Il Secolo XIX". È stato senatore della Repubblica (Pci, Pds) nel corso di tre legislature. INDICE DELL'OPERA – Post scriptum – Introduzione – Origini - Il servizio nel Kgb - La missione a Dresda - Vicesindaco di San Pietroburgo - Come fronteggiare la penuria - Le relazioni con la Germania - La banda di Tambov - La congrega degli amici - A Mosca, a Mosca - La lotta per il trono del Cremlino - La seconda guerra cecena - La verticale del potere - Gli oligarchi: Chodorkovskij e Abramović - Occidentalismo e asiatismo – L'ideologia della "nuova" Russia - Trono e altare: la chiesa ortodossa - Un'economia anchilosata - Il capitalismo degli amici - Il patrimonio di Putin - La lotta alla corruzione - Un esercizio temerario: informare - La "nuova aristocrazia" della sicurezza - Il superuomo - Berlusconi e Putin - Dopo il 4 dicembre 2011 - Bibliografia |