Sindbad mediterraneo Stampa E-mail

a cura di Roberta Morosini e Lee Charmaine

Sindbad mediterraneo
Per una topografia della memoria da Oriente a Occidente


Pensa Multimedia, pagg.384, € 35,00

morosini sindbad  IL LIBRO – Qualche anno fa in un breve testo teatrale, "L'ultimo viaggio di Sindbad", Erri De Luca immaginava un Sindbad mediterraneo perché «Il fortunato avventuriero delle Mille e Una Notte era troppo lontano da me di anni e mari. Io non me la sentivo di parlare di mari favolosi, che non conosco». I saggi in questo volume prendono le mosse da questo Sindbad che percorre il Mediterraneo e cercano di cogliere la natura ibrida del Mare nostrum e di raccontare delle storie di luoghi, di scambi di beni, di leggende e di individui che lo hanno attraversato, nonché il suo significato per i diversi autori che hanno contribuito al volume. Questi si soffermano a riflettere sul viaggio, sulle città del Mediterraneo e sulla 'memoria'. Come si ricorda una città? Come si racconta il ricordo di un viaggio? Il volume nasce dunque dal desiderio di seguire le orme di Sindbad, da Oriente a Occidente, tra spazio e tempo, dove ognuno racconta la propria storia che gli ha suggerito e ispirato il Mediterraneo, punto d'incontro di culture diverse, con le città poste sulle sue rive, che possono dividere ma anche unire, mentre evocano il passato richiamando ricordi di viaggi e luoghi, veri o immaginari intorno a un mare che è luogo di grande fermento culturale, di conoscenza e convivenza, ma anche di scontro e di emigrazione. Accanto alla parola spazio nel volume si è voluta la parola tempo per ripercorrere le tappe di un passato letto come 'topografia della memoria', per scoprire un legame tra passato e presente, dall'Antichità a oggi, da cercarsi negli interstizi: nel corso di questo viaggio, nel tempo e nello spazio, si è cercato di raccontare il Mediterraneo ritrovato nella narrazione, finendo così per incontrarlo come luogo sì di separazione e di riunione, ma anche di scoperta e di risveglio intellettuale che, come nel testo di De Luca, resta un mare «di appuntamenti, cercati, mancati e trovati».

  DAL TESTO – "Il Libro di Sindbād è uno dei più celebri romans à tiroirs del Medioevo, una delle possibili fonti, per quanto riguarda non solo la struttura del Decameron, ma anche il contenuto di diversi racconti. In quello che sembrerebbe la sua forma più "pura", consta di un racconto-cornice nel quale sono inseriti circa ventiquattro exempla che servono, come i racconti di Scheherazade nelle Mille e una notti, a ritardare l'esecuzione di un principe. Il racconto-cornice, che possiamo definire "forte", in quanto i racconti inseriti hanno un'influenza diretta sulle vicende raccontate nella cornice, gira intorno a una serie di motivi di matrice folklorica quali la mancanza di un erede, il concepimento in seguito alle preghiere, l'oroscopo, la saggezza acquisita grazie a un maestro, un divieto, i tentativi di evitare una profezia, la moglie di Putifar.
  "Si riconoscerà in questa trama l'opera più nota come Historia septem sapientium o Romanzo dei Sette Savi di Roma; Sindbād è invece il nome del maestro del principe in alcune versioni. L'opera, che si presenta anche come uno speculum principis, generò una serie di continuazioni e rifacimenti in lingue diverse, che a mano a mano diventano sempre più romanzi di avventure che romans à tiroirs, confermando così la tesi di Šklovskij, secondo la quale il germe del romanzo moderno sarebbe da cercare proprio nella struttura narrativa della cornice con inserimento di racconti. Se però la storia delle versioni diciamo "europee" del romanzo è abbastanza chiara, la loro preistoria, nelle parole di Mary Speer, «remains enshrouded in the mystery of the unknowable»."

  I CURATORI – Roberta Morosini insegna lingua e letteratura italiana presso la Wake Forest University (USA). Si occupa di questioni di narratologia e retorica e delle relazioni tra cristiani e musulmani nelle opere di Boccaccio e Dante. Tra le sue pubblicazioni si ricordano una vita inedita di Maometto di Boccaccio ("Studi sul Boccaccia", 40, 2012, pp. 273-314); "Boccaccio geografo. Un viaggio nel Mediterraneo tra le città, i giardini e... il 'mondo' di Giovanni Boccaccio" (Polistampa, 2010), "Mediterranoesis" (Salerno Editrice, 2007), "Per difetto rintegrare. Una lettura del 'Filocolo' di G. Boccaccio" (Longo, 2004) e un'edizione delle "Fables" di Maria di Francia (Carocci, 2006).
  Charmaine Lee insegna Filologia romanza all'Università di Salerno. Si è occupata prevalentemente di narrativa romanza medievale. Tra le sue pubblicazioni si ricordano in particolare le edizioni del fabliau "Auberée", del poema epico "Daurel e Beton" e del romanzo di "Jauire".

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Roberta Morosini e Charmaine Lee - Il pane zingaro, di Predrag Matvejević - "Non impedir lo suo fatale andare". Volti e risvolti del viaggio nell'oltretomba, da Virgilio a Dante, di Daniela Boccassini - L'acqua nella memoria sacra di Edessa attraverso la cornice del Mandylion di Genova, di Francesca Dell'Acqua - Separazioni e ritrovamenti nel Mediterraneo: naufragi e indovinelli nel "Libro de Apolonio", di Corrado Corradini - Il Mediterraneo nella tradizione italiana dei cantari, di Maria Bendinelli Predelli - Percorsi mediterranei del "Libro di Sindbād", di Charmaine Lee - «Perché Alexandro cercò molti istrani paesi». I viaggi di Alessandro e la malattia di Aristotele. La crisi della conoscenza dall'"Alexandreis" di Quilichino di Spoleto (1236) al "Triompho Magno" di Domenico Falugio (1521), di Roberta Morosini - Dal viaggio alla storia: i veneziani e le mutevoli percezioni di Alessandria, di Monique O'Connell - Raccontare il viaggio nella Spagna dei Secoli d'Oro, di Maria Grazia Profeti - Il pellegrinaggio russo in Italia e la sua letteratura, di Michail Talalay - Ricordi di un cantante vagabondo: la musica del Mediterraneo secondo Grigorij Cnesin, di Stefania Sini - Il mare che bagna Napoli in "Ferito a morte" (1961) di La Capria, di Nicola Turi - La nuova scuola napoletana: sogni, ricordi e fantasmi di una città mediterranea, di Áine O'Healy