Dostoevskij e la tradizione Stampa E-mail

a cura di Marco Caratozzolo

Dostoevskij e la tradizione

Stilo Editrice, pagg.152, € 15,00

caratozzolo dostoevski  IL LIBRO – Gli studi contenuti nella presente raccolta si propongono di approfondire il rapporto tra l'opera di Dostoevskij e la tradizione, intesa come l'insieme di quegli antichi testi e modelli culturali (gli archetipi, i miti, le sacre scritture, i poemi omerici) che sono stati alla base della formazione dello scrittore e hanno trovato un significativo riflesso nella sua scrittura. Gli autori intendono mostrare come questa enorme ricchezza di conoscenze ed esperienze abbia portato Dostoevskij a porsi il problema dell'attualizzazione dei modelli antichi e, in un continuo gioco con il passato 'perduto', ad auspicare un futuro migliore.

  DAL TESTO – "Dostoevskij cita come prototipi del prekrasnyj čelovek Cristo, Don Chisciotte, Pickwick e, in parte, Jean Valjean. Ora il Giuseppe dell'Antico Testamento viene per l'appunto interpretato come prefigurazione di Cristo, in altre parole il cristianesimo associa Giuseppe a Cristo per la sua bontà, abnegazione, amore verso gli altri che hanno come espressione visibile la sua straordinaria bellezza esteriore. Il prekrasnyj, nella tradizione russa attributo fisso di Giuseppe, porta dunque un senso profondo di perfezione e armonia ideali tra la bellezza esteriore e quella dell'animo e rimanda espressamente alla pienezza del concetto di krasota proprio della cultura russa, concetto che soggiace alla creazione, da parte di Dostoevskij, di figure quali Myškin e Aleša Karamazov.
  "Si può ipotizzare che il personaggio del Vecchio Testamento sia stato presente a Dostoevskij nel momento in cui gli si è palesata l'urgenza di creare l'ideale umano del položitel'no prekrasnyj čelovek.
  "Dostoevskij, poi, ha attualizzato nei personaggi di Myškin e Aleša la figura archetipa e li ha come gettati nella storia contemporanea, nel crogiuolo della società e della storia del suo tempo."

  IL CURATORE – Marco Caratozzolo, ricercatore, insegna Lingua e letteratura russa presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere dell'Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro' ed è autore di vari saggi sulla letteratura della tarda avanguardia e dell'emigrazione russe. Da anni collabora, nell'ambito di ricerche sull'Ottocento e il Novecento russo, con i proff. Rosanna Casari, Ugo Persi e Maria Chiara Pesenti, che insegnano Lingua e letteratura russa alla Facoltà di Lingue e letterature straniere dell'Università degli Studi di Bergamo, presso la Cattedra di Slavistica istituita nel 1968 da Nina Kauchtschischwili.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Nota del curatore - Metafore e similitudini ornitologiche nell'opera di F. M. Dostoevskij, di Nina Kauchtschischwili (1. Gli uccelli come immagine universale - 2. Immagini di uccelli nel mondo letterario di Dostoevskij - 3. La funzione letteraria dell'immagine degli uccelli) - 'Giuseppe e i suoi fratelli', 'Giuseppe il magnifico': tradizione letteraria e iconografica nei Fratelli Karamazov e ne L'idiota, di di Rosanna Casari - Il buffone di Nastas'ja, di di Marco Caratozzolo - Un testo nel testo. Una citazione dall'Apocalisse, ne I demoni di F. M. Dostoevskij e in Sem' Smertnych Grechov (Duchovnyj List), di Marta Chiara Pesenti - Fedor Dostoevskij alla televisione italiana (I fratelli Karamazov), di Ugo Persi