I cammini dell'Occidente Stampa E-mail

a cura di Alessandro Vanoli

I cammini dell'Occidente
Il Mediterraneo tra i secoli IX e X
Ibn Khurdâdhbah, Al-Muqaddasî, Ibn Hawqal


Cleup, pagg.110, € 12,00

vanoli cammini  IL LIBRO – Tra i secoli IX e X il mondo musulmano si estendeva dall'India sino alla Penisola iberica; una fitta rete di strade e vie commerciali collegava tra loro province lontane. I cammini dell'Occidente sono quelli che portavano a regioni di frontiera come la Sicilia e la Spagna, dove il mondo cristiano si faceva particolarmente vicino, o ai vasti territori che costeggiavano le distese del Sahara.
  Qui vengono proposti i resoconti di viaggio di Ibn Khurdâdhbah, al-Muqaddasî e Ibn Hawqal, tre dei maggiori geografi arabi del periodo. Le loro opere ricostruiscono i percorsi delle grandi vie che conducevano a ovest, attraverso il Mediterraneo e in direzione dell'Atlantico, descrivendo, spesso minuziosamente, strade, villaggi e città, enumerandone caratteristiche del suolo e del clima, usi degli abitanti, pratiche religiose e istituzioni. Da Palermo a Cordova, passando per i grandi territori dell'Africa settentrionale, si snodano così le immagini di tali territori di frontiera, a contatto con un mondo, l'Occidente europeo, che attraverso gli occhi di questi narratori, appare, una volta tanto, singolarmente lontano e favoloso.

  DAL TESTO – "I cammini dell'Occidente erano quelli che conducevano agli estremi limiti di un mondo, quello musulmano, che tra i secoli X e XI aveva raggiunto una vastità impensabile. Si diceva che occorressero più di cinque mesi di marcia per attraversare tutta la terra dell'Islâm, forse era vero, ma probabilmente si trattava di un calcolo per difetto. Il limite a oriente era la regione indiana del Sind, ma molte strade scendevano anche dalle steppe euroasiatiche segnando le vie di collegamento con i popoli del nord, i Khazari del Volga e i Rûs del Dniepr, e inoltrandosi in quello che gli arabi chiamavano Bilâd al-Saqâliba, il «paese degli Slavi», da dove, oltre, naturalmente, agli schiavi, si importavano pellicce, miele e cuoio bulgaro, utilizzato per la fabbricazione degli stivali dei cavalieri. Cuore amministrativo e crocevia di tanti di questi vasti traffici, era Baghdâd, la capitale del califfato 'abbaside, costruita al termine delle grandi strade del territorio iranico; da questa città rotonda si usciva attraverso quattro porte: a nord-est dalla porta del Khurâsân, a sud-est dalla porta di Basra, a sud-ovest dalla porta di Kûfa, a nord-ovest dalla porta di Siria. Da quel centro ideale, si diramavano dunque i cammini che segnavano l'estensione dell'intero Islâm. Un'immagine ideale, naturalmente, questa di un mondo musulmano unitario, ma fondata anche su dati oggettivi, percepibili in larga misura da un qualsiasi viaggiatore del periodo: una lingua comune, l'arabo coranico, una religione che, al di là delle divisioni interne, era ufficialmente condivisa, un imponente volume di traffici commerciali e culturali che attraversava il mondo, dalla Cina sino al Mediterraneo. Oltre Baghdâd, oltre la Siria, si apriva infine il Mediterraneo; si scendeva allora a sud, in direzione dell'Egitto, in arabo Misr, e da lì cominciavano i cammini dell'Occidente."

  IL CURATORE – Alessandro Vanoli è nato a Bologna nel 1969. Si è laureato in storia della filosofia medievale presso l'Università di Bologna dove successivamente si è specializzato in storia con Valerio Marchetti. Ha studiato arabo presso la Bourguiba University di Tunisi ed ebraico a Bologna. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia sociale europea presso l'Università di Venezia sotto la guida di Giorgio Vercellin, con una tesi su Pratiche e immagini della guerra tra Cristianità e Islam nell'alto medioevo spagnolo (secoli X-XI). È attualmente docente a contratto di Politica comparata del Mediterraneo presso l'Università di Bologna (sede di Ravenna) e docente a contratto di Cultura Spagnola presso l'Università Statale di Milano. Ha svolto ricerca presso università e centri scientifici in Germania (2000), Tunisia (1999, 2000, 2004), Argentina (2004), Spagna (1999, 2000, 2005). Ha insegnato arabo classico dal 2000 al 2004 presso il Centro Poggeschi di Bologna. È membro dell'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (ISIAO), dell'Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo (AISG), del consiglio accademico della Maestría en Diversidad Cultural della Universidad Nacional de Tres Febrero di Buenos Aires (Argentina) e del comitato scientifico della rivista "Religioni e società". È collaboratore della casa editrice Rizzoli con particolare riguardo alle pubblicazioni di ebraistica e islamistica.

  INDICE DELL'OPERA – Presentazione, di Giorgio Vercellin – Introduzione – Fonti – Bibliografia - Ibn Khurdâdhbah: Libro dei cammini e dei regni - al-Muqaddasî: La migliore divisione per la conoscenza delle regioni - Ibn Hawqal: Libro delle immagini della terra - Indice dei luoghi - Indice dei nomi di persona, dinastie e popolazioni