«Sonò alto un nitrito» |
a cura di Silvia Cocco e Francesco Zambon IL LIBRO – Nel mito come nella letteratura - e del resto anche nella storia 'materiale' il cavallo è da sempre a fianco all'uomo: di volta in volta compagno e aiuto, incarnazione di forza e istinto, simbolo dell'inconscio. Innumerevoli sono nelle letterature occidentali le figure e le storie di cavalli: basti ricordare i cavalli di Achille, il Bucefalo di Alessandro Magno, il cavallo di Caligola, il Boiardo dei poemi cavallereschi italiani, il Ronzinante del Don Chisciotte. Questo volume, che raccoglie gli interventi presentati al sesto Convegno Internazionale promosso dal Centro Europeo di Studi sulla Civiltà Cavalleresca (Volterra 23-25/06/11) ripercorre il viaggio nel mito e nella letteratura legata al cavallo, dalla civiltà antica alla modernità. DAL TESTO – "Secondo i dati paleozoologici che ci forniscono i più recenti studi sulla genetica delle popolazioni equine, l'allevamento del cavallo in Asia Centrale è sicuramente già attestato intorno al 3.500-3.000 a. C. e, come dimostrerebbe il graduale processo di diversificazione del colore dei mantelli, sarebbe addirittura iniziato attorno al 4.000 a. C.. Sul luogo, o meglio sui luoghi esatti ove tale allevamento principiò, i pareri sono tuttora divergenti. Uno di questi è comunque quasi certamente la regione dell'Altai, che è anche l'area della cultura di Pazyrik, la cultura nomadica del cavallo sviluppatasi tra il VI e il III secolo a. C.. Celebre è il frammento di tappeto noto come "Il Cavaliere di Pazyrik", proveniente da un corredo funerario risalente al 700 a. C., conservato nel Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. Meno nota è invece una testimonianza, proveniente da Babilonia, risalente al XVI secolo a. C., cioè a quel periodo Cassita durante il quale alcuni dinasti erano di origine iranica. Si era dunque già esercitata l'influenza indoeuropea della cultura del cavallo, e gli effetti si vedono anche sul piano iconografico. Sappiamo infatti che già nel periodo precedente si era sviluppata l'iconografia zodiacale del Sagittario, che è un Centauro un po' strano, una sorta di scorpione alato o di cavallo-scorpione. Nell'immagine cui ci riferiamo, incisa su di uno splendido sigillo cilindrico oggi conservato al Museo del Louvre, siamo invece già di fronte ad un Centauro nel senso 'classico' del termine, che armato di lancia sta cacciando delle gazzelle. Una l'ha appena abbattuta, e la tiene sollevata per una delle zampe posteriori. Solo la sua coda è rimasta, visibilmente, quella di uno scorpione." I CURATORI – Silvia Cocco ha studiato presso l'Università di Trento, dove nel 2010 ha conseguito la Laurea Magistrale in Filologia e Critica Letteraria. Attualmente segue la Scuola di Dottorato in Studi Umanistici presso la stessa Università. INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Francesco Zambon - Cavallo e cervo, di Carlo Donà - L'uomo-cavallo nell'immaginario greco e indiano, di Alessandro Grossato - Equus in fabula, di Gavina Cherchi - Il cavallo di Sigurðr, di Marcello Meli - Alcune considerazioni sul cavallo nell'epica serba, di Snežana Milinković - Il cavallo nell'epica francese antica e franco-italiana, di Marco Infurna - Le cheval dans la mythologie arthurienne, di Philippe Walter - Il cavallo nei bestiari, di Marina Montesano - Amors a usatge d'ega: il cavallo nella poesia di Marcabru, di Silvia Cocco - Cavalli e cavalieri in pace e in guerra nelle città comunali italiane, di Paolo Grillo – Il cavallo e il cavaliere compagni di caccia e di avventura. Osservazioni culturali e percettive, di Paolo Galloni - Il 'doppio' omerico della cavalla storna pascoliana, di Maurizio Perugi - Il cavallo come figura della poesia e del ritmo nella letteratura novecentesca, di Fernando Marchiori - Le Cheval dans l'imaginaire poétique d'Apollinaire. Thèmes, métaphores, connotations, di Helmut Meter - Il cavallo, la lingua, il volo, di Antonio Prete - Gli Autori |