Cavalli e cavalieri. Guerra, gioco, finzione |
a cura di Franco Cardini e Luca Mantelli IL LIBRO – Si parla molto di cavalleria, medievale e non: gli eroi, le battaglie, le cerimonie di investitura, gli Ordini militari, la letteratura cortese, i revival. Eppure, anche in studi di grande valore, si registra spesso un Grande Assente: il cavallo. Quel mito fondamentale per le pratiche guerriere, perno dello sviluppo della cavalleria e quindi della società feudale, che diventa tutt'uno con il suo cavaliere e che fa da netta discriminante tra la plebe rurale e la nobiltà che può permettersene il mantenimento. Cardini e Mantelli coordinano un riesame dell'importanza del sacro quadrupede senza tralasciare affascinanti culture come la spagnola e l'araba, entrando anche nell'ambito della leggenda, della magia e del meraviglioso. DAL TESTO – "I grandi condottieri dell'antichità, primo tra tutti Alessandro, sono stati accomunati ai loro cavalli, con i quali facevano un tutto unico. Bucefalo era della migliore razza tessalica e il suo nome ("testa di bue") alludeva all'imponente stazza e alle caratteristiche morfologiche: fronte larga, narici distanti, profilo leggermente concavo caratteristico delle razze orientali, in particolare della Tessaglia. Meravigliosi Xanto e Balìo, i cavalli immortali di Achille, generati da Zefiro e l'Arpia Podarghe, protagonisti del toccante episodio narrato nel XVII libro dell'Iliade (vv. 424-455). Durante gli scontri per il possesso del corpo e delle armi di Patroclo ucciso da Ettore, nell'infuriare della lotta, in disparte, i due destrieri piangono. Il passo è fortemente significativo, dal momento che nel contrasto fra il pianto dei cavalli immortali e l'eroe ucciso si ripropone il topos del contrasto fra I CURATORI – Franco Cardini, fiorentino, è ordinario di Storia medievale presso l'Istituto Italiano di scienze umane (Sum), membro di numerosi istituti scientifici e docente universitario in Italia, Europa e Stati Uniti. Studioso del movimento crociato e dei rapporti culturali tra Oriente e Occidente, si è dedicato negli ultimi anni all'approfondimento della storia e cultura islamica e delle dinamiche mondiali contemporanee. Tra i suoi ultimi studi si ricordano "Terrasanta. Pellegrini italiani tra Medioevo e prima Età Moderna" (Bologna, 2002), "Le radici perdute dell'Europa" (Milano, 2006, con Sergio Valzania), "Europa e Islam. Storia di un malinteso" (Roma-Bari, 2007), "La tradizione templare" (Firenze, 2007), "Le cento novelle contro lo morte. Giovanni Boccaccio e lo rifondazione cavalleresca del mondo" (Roma, 2007). Nell'ambito della sua produzione narrativa si segnala "Il signore della paura" (Milano, 2007). INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Franco Cardini - Un mito chiamato cavallo, di Giovanna Lazzi - Il cavallo nella cultura materiale tra antichità e medioevo. L'eredità dei "popoli cavalieri" nei secoli di transizione (IV-VII), di Enrico Leone - Cavalli e cavalieri nella conquista islamica della Sicilia, di Alessandro Vanoli - Il cavallo tecnologico. Ippologia e progresso tecnico scientifico, di Massimo Gennari - Il cavallo nella cultura spagnola, di José Enrique Ruiz-Domènec – I finimenti dei cavalli nella cultura araba, di Almudena Blasco Vallés - I templari, la regola e il cavallo sacrificato, di Simonetta Cerrini - «Uomo a terra!». Il disarcionamento del miles medievale nella tattica e nella mentalità cavalleresche, di Giuseppe Ligato - Il cavallo come risorsa bellica: costi, obblighi, risarcimenti, di Alessandro Barbero - Cavalli, cavalieri e cavallate nell'Italia comunale, di Paolo Grillo - Il cavallo fra svago e addestramento, gioco e diporto, di Renata Salvarani - Il cavallo e il suo cavaliere: uno sguardo etologico tra medioevo e tempi moderni, di Paolo Baragli - Il cavallo nell'ordine dell'ospedale a Rodi dopo il 1306, di Anthony Luttrell - Il "cavaliere infernale". Riflessioni su un tema "folklorico", di Marina Montesano - «Il mongolo nasce nella gher e muore a cavallo»: il cavallo mongolo nelle grandi invasioni del Duecento, di Luca Mantelli – Gli Autori |