Nuova Storia Contemporanea, n.4 luglio/agosto 2013
Le Lettere, pagg.168, € 11,50
- Francesco Perfetti, D'Annunzio politico Gabriele D'Annunzio concepì, all'inizio, la politica come avventura estetica. Fu soltanto durante la prima guerra mondiale, a contatto con i combattenti nelle trincee e grazie alla scoperta di valori come quello del cameratismo, che egli cominciò a pensare alla politica in termini non più letterari. L'impresa di Fiume fu il punto culminante della sua scoperta della politica: a Fiume furono anticipati comportamenti che sarebbero diventati propri dei movimenti autoritari e totalitari del XX secolo. Tuttavia D'Annunzio non fu il precursore del fascismo e i suoi rapporti con Mussolini furono sempre ambigui e tesi.
- Giorgio Petracchi, Dietro le quinte del Convegno Volta sull'Europa Centoventi eminenti personalità europee stavano discutendo nel novembre 1932 a Roma sulla crisi dell'Europa, quando un articolo di Wickham Steed rubò la scena ai relatori. Il celebre giornalista britannico denunciò che il Convegno Volta era il paravento scientifico dietro il quale italiani e tedeschi elaboravano la strategia per la divisione dell’Europa danubiana in sfere d'influenza. La scoperta delle fonti delle informazioni di Wickham Steed consente di mettere a fuoco la svolta ideologica impressa da Mussolini alla politica estera italiana nell'Europa centro-orientale e balcanica con il cambio di guardia ministeriale del 1932. Dino Grandi fu "licenziato" per il carattere realista, non ideologico, della politica verso l'Europa centro-orientale e balcanica.
- Ivan Buttignon, La cabina di regia: occultismo ed esopolitica del Terzo Reich Il Terzo Reich e il movimento nazionalsocialista rappresentano forse espressioni manifeste di più profonde dimensioni esoteriche, occultiste e magiche? Se sull'anello di congiunzione tra l'ambito occultista ed esoterico e la politica nazionalsocialista gli studiosi concordano, su altri aspetti le rispettive analisi divergono. Nicholas Goodrick-Clarke sostiene che il partito nazionalsocialista rappresenti, sul piano dottrinario, l'erede delle società segrete, almeno in un primo periodo. Giorgio Galli non ammette invece questa interpretazione, e ribatte che il pensiero nazionalsocialista vanta sin dalla sua origine un humus dottrinario proprio, semplicemente influenzato da quello dei circuiti occultisti. Il saggio riprende le teorie di questi e di altri studiosi della materia e analizza la letteratura scientifica a ciò dedicata, passando al setaccio la relativa bibliografia.
- Giuliana Iurlano, «Contenimento» anglo-americano e «contro-contenimento» sovietico I "Tre Telegrammi", inviati tra il febbraio e il settembre 1946 (di George F. Kennan, americano, il 22 febbraio; di Frank Roberts, britannico, il 14, 17 e 18 marzo; e di Nikolai Novikov, sovietico, il 27 settembre), sono considerati contestualmente in questo articolo al fine di comprendere le origini della guerra fredda. Il 1946, visto attraverso i "Tre Telegrammi", fu l'anno della svolta nelle relazioni tra le potenze occidentali e l'Unione Sovietica e aprì di fatto il periodo più acuto della guerra fredda.
- Pietro Gerbore, Missione in Romania (1942-1943) In queste pagine tratte dalle sue memorie inedite, lo scrittore e diplomatico Pietro Gerbore ricostruisce il periodo della sua missione in Romania fra il 1942 e il 1943 e si sofferma in particolare sulle manovre di Antonescu per.uscire dalla guerra. All'indomani del 25 luglio 1943, Gerbore presentò a Roma a Badoglio, a Guariglia e ad Acquarone il piano Antonescu.
- Alessandro Mazzetti, La conferenza navale sul disarmo di Washington Gli "accordi navali" segnarono i momenti più importanti della politica estera delle Grandi Potenze dettando i tempi e le linee politiche alla S.d.N.. Di queste conferenze è indubbio la più importante quella tenutasi nel 1921 sulle rive del Potomac dove l'Italia fu inserita tra le più importanti potenze navali raggiungendo la parità con la vicina Francia. Il fallimento della politica del disarmo navale sarà il primo sintomo del fallimento della politica pacifista ginevrina.
- Alberto Indelicato, Un triennio caldo nei rapporti germano-polacchi: 1932-1935 All'inizio degli anni Trenta la politica estera della Polonia subì una profonda trasformazione: non fidandosi più come in passato del sostegno della Francia e della Società delle Nazioni, che aveva già dato prove di debolezza, il "governo dei colonnelli" dopo aver preso delle iniziative "provocatorie" per saggiare le reali intenzioni della Germania, concluse che era possibile trovare con essa un modus vivendi mediante un trattato decennale di non aggressione.
- Antonio Ciarrapico, La ripresa dei rapporti diplomatici italo-sovietici nel 1944 Il governo italiano profittò della ripresa dei rapporti diplomatici italo-sovietici per avere notizie sulla sorte dei prigionieri italiani. Le pressioni esercitate su Mosca risultarono vane. Il governo sovietico non intendeva assumere le responsabilità di tanti decessi, anche per non danneggiare l'immagine del Partito Comunista Italiano. Per tranquillizzare Roma, il governo sovietico giunse ad affermare che i prigionieri erano trattati molto bene, ciò che indusse il governo italiano ad avanzare la strabiliante proposta di formare con quei prigionieri dei corpi volontari da schierare a fianco dell'esercito sovietico contro i tedeschi.
- Massimo Furiozzi, Sergio Panunzio e la Società delle Nazioni Sergio Panunzio è stato un giurista e professore universitario italiano, teorico del sindacalismo rivoluzionario. Questo articolo ricostruisce il suo giudizio verso la Società delle Nazioni, all'inizio molto favorevole ma, dopo la guerra d'Etiopia e le sanzioni decretate dalla SdN, del tutto negativo.
- Emanuele Farruggia, Il ponte sul fiume Kway Uno dei migliori film di guerra mai prodotti, Il ponte sul fiume Kway è entrato nella storia. Fu il primo dei film "epici" realizzati dal produttore americano Sam Spiegel e dal regista britannico David Lean, con uno straordinario Alec Guinness come protagonista. Quanto è romanzesca la trama? Quanto hanno avuto successo i giapponesi nel costruire la "ferrovia della morte" che collegava la Thailandia alla Birmania? La collaborazione con i giapponesi era l'unica soluzione possibile per i prigionieri-schiavi, anche se vi furono episodi di sabotaggio. In realtà i ponti costruiti furono due e non si trovavano sul fiume Kway. Furono necessari diversi attacchi di bombardieri per distruggerli. Uno di essi venne riparato dopo la guerra ed è tutt'ora in uso.
- Dino Cofrancesco, Oltre la dignità, per salvare la libertà La "dignità" sta diventando il cavallo di Troia dei nemici della società aperta. Il liberalismo, che è una teorica delle libertà, viene stravolto dal "diritto ad avere diritti" che assicura a ogni valore apprezzato socialmente la protezione giuridica. Il liberalismo è in perenne lotta con i pregiudizi ma vuole che le sanzioni coptro le offese alla dignità di quei gruppi siano affidate alla società civile, non ai magistrati. È quanto accade negli Stati Uniti dove non è consentito alla "dignità" di limitare gli spazi della libertà.
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