Parte totale Stampa E-mail

Massimiliano Gregorio

Parte totale
Le dottrine costituzionali del partito politico in Italia tra Otto e Novecento

Giuffrè, pagg.XIV-450, € 45,00

 

gregorio_partetotale  IL LIBRO – Il volume offre una ricostruzione delle diverse elaborazioni teoriche del partito politico offerte dalla cultura costituzionale italiana tra Otto e Novecento, anche inserendo tale riflessione all'interno del contesto europeo. Strutturata in tre parti (età liberale, regime fascista e Italia repubblicana), la ricerca mette a fuoco, in particolare, la genesi di quella peculiare idea di partito inteso come parte totale, che costituisce il perno fondamentale del costituzionalismo democratico novecentesco.

  DAL TESTO – “[…] gli anni Trenta rappresentarono davvero un tornante fondamentale nella ricostruzione dell'idea novecentesca di partito. Perché il partito di massa, che aveva fatto la propria comparsa sulla scena politica e costituzionale a cavallo tra i due secoli, per molto tempo era rimasto imprigionato nel ruolo di fattore di destabilizzazione dell'ordine politico. A partire da questo momento, invece, comincia a circolare in Europa una lettura diversa: quella che assegna al partito l'oneroso compito di farsi portatore (e ancor più costruttore) di un nuovo principio di unità politica. Grazie alla capacità di coniugare la sua origine, inevitabilmente parziale, con il suo approdo finale, naturalmente universale (o, volendo utilizzare un lemma più adoperato dagli stessi commentatori dell'epoca, totalitario).
  “Certo, è impossibile dimenticare che sullo sfondo di queste ricostruzioni si stagliava anche un dato di fatto ben preciso: tutte si muovevano infatti su un terreno che presupponeva come necessaria (o potenzialmente necessaria, sembrerebbe suggerire Gramsci) l'unicità del partito. Tuttavia i regimi a partito unico - se pure rappresentavano la più calzante rappresentazione plastica del partito inteso come parte totale - non ci pare che ne esaurissero l'intero significato. Per essere parte totale, il partito - prima ancora di venire incoronato come unica espressione politica legale da questo o quel regime - doveva dimostrare di poter assolvere ad una fondamentale funzione: quella di saper trasformare la molteplicità sociale in una proposta di unità politica. Poteva farlo per via organica, dando forma concreta alla Bewegung prodotta dalla Blutsgemeinschaft popolare, come sosteneva la dottrina nazionalsocialsta (e come, tramite un percorso diverso ma altrettanto organicistico, sosteneva anche […] Sergio Panunzio). Oppure poteva farlo per via di sintesi dialettica, assorbendo gli attriti particolari per poi superarli attraverso una superiore sintesi politica, come teorizzava Gramsci.”

  L’AUTORE – Massimiliano Gregorio è ricercatore in Storia del diritto medievale e moderno presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Firenze. Autore di diversi saggi di storia del diritto pubblico, i suoi interessi di ricerca si concentrano prevalentemente sulla storia del pensiero costituzionale italiano ed europeo tra Ottocento e Novecento. Tra le sue pubblicazioni: Partito e governo in Il contributo italiano alla storia del pensiero. Diritto (Istituto della Enciclopedia Italiana, 2012); Apologia breve dei non-orlandiani in Iuris Quidditas. Liber amicorum per Bernardo Santalucia (Edizioni Scientifiche, 2010); Public law between nineteenth and twentieh centuries: the epicentre of a cultural earthquake in Crossing legal cultures (Meidenbauer, 2009); Quale Costituzione? Le interpretazioni della giuspubblicistica nell'immediato dopoguerra in «Quaderni Fiorentini», XXXV (Giuffré, 2006).

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione - Parte Prima. L’età liberale - Capitolo primo. Il partito parlamentare (1. L’idea di partito tra Settecento ed Ottocento. Le eredità culturali europee tra rifiuto e accettazione - 2. La costruzione del modello - 3. La crisi di fine secolo - 4. Il partito nello Stato di diritto. La scuola giuridica nazionale - 5. Il partito visto dai giuristi non-orlandiani) - Capitolo secondo. Il Novecento: crisi e trasformazioni (1. L’età giolittiana, l’illusione del pericolo scampato - 2. L’irrompere del pluralismo e la crisi dello Stato: l’assenza del partito nella riflessione dottrinale - 3. La proporzionale nel 1919: “saremo vivi domani?” - 4. Il regolamento parlamentare del 1920 e l’istituzionalizzazione del partito - 5. L’avvento del Parteienstaat in Europa: la riflessione weimariana - 6. La breve stagione di uno Stato di partiti a metà: l’Italia nel biennio 1920-1922 - 7. Il fascismo come restauratore del principio di unità?) - Parte Seconda. Il Regime fascista - Capitolo primo. Il Partito nella dottrina del Regime (1. Il partito nazionale - 2. Il partito di Stato - 3. Un “tormento teoretico” per i giuristi. Il partito e il Methodenstreit italiano) - Capitolo secondo. Altre immagini del partito (1. Lo Stato di partito: la dottrina del Terzo Reich - 2. Il Partito nel pensiero marxista: da Lenin a Gramsci - 3. «Parte totale») - Capitolo terzo. Oltre il regime: la cesura dottrinale della fine degli anni Trenta (1. La possibilità di una lettura eterodossa anche per il PNF - 2. Il partito nelle nascenti dottrine della costituzione - 3. Il partito e l’indirizzo politico - 4. Il partito e la rappresentanza politica) - Parte Terza. L’Italia repubblicana - Capitolo primo. I partiti e la costruzione della democrazia (1. Cade il fascismo, tornano i vecchi pregiudizi sul partito - 2. I partiti, costruttori di unità - 3. Il partito della democrazia: un nuovo modello - 3.1. Perseguire la democrazia: la fine dello statualismo - 3.2. Accettare la democrazia: pluralismo e parlamentarismo - 3.3. Identificarsi con la democrazia: “I partiti sono la democrazia che si organizza” - 4. L’art. 49 e la diffidenza verso il “metodo democratico” - 5. I partiti nella Costituzione democratica: sovranità, rappresentanza e forma di governo) - Capitolo secondo. I partiti e la norma costituzionale (1. Il partito nelle perduranti teorie dello Stato - 2. Il partito nelle nuove dottrine della costituzione - 3. ‘Parte totale’, ma non esclusiva: il limiti ‘dal basso’ all’attività dei partiti - 4. La vincolatività dell’ordinamento costituzionale: i limiti all’attività dei partiti imposti ‘dall’alto’ - 5. Partito della democrazia versus partito della costituzione? La prima legislatura repubblicana - 6. Le critiche ai partiti e la ricerche di nuove vie: la « Giurisprudenza costituzionale - 7. Parte totale, addio? I partiti e il mutamento costituzionale) - Indice dei nomi