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Marco Reguzzoni

Gente del Nord
Una storia della Lega vissuta dall'interno

Rizzoli, pagg.177, Euro 18,00

 

reguzzoni_gente  IL LIBRO – Busto Arsizio 1986. Un quindicenne assiste al comizio del leader di un neonato movimento politico, la Lega autonomista lombarda. Il ragazzo è Marco Reguzzoni, l’oratore Umberto Bossi. Il suo carisma, le accuse alla partitocrazia e al centralismo sono una folgorazione per il giovane liceale, che si tessera e inaugura un percorso di impegno e militanza che dalle prime improvvisate sedi leghiste, odorose di ciclostile e di colla per manifesti, lo condurrà alla presidenza della Provincia di Varese, nel 2002 e ancora nel 2007, e quindi a essere eletto deputato e capogruppo. Rievocate in queste pagine, le tappe del suo cammino personale offrono al contempo una prospettiva privilegiata — dall’interno — degli snodi cruciali della storia della Lega Nord, dai suoi esordi come voce di protesta contro il sistema al suo consolidarsi come forza istituzionale e di governo. Le prime campagne elettorali e l’invenzione dei gazebo e di Miss Padania, i conflitti di potere intestini e le alleanze e gli scontri con Berlusconi, i congressi e le marce sul Po, i raduni a Pontida e le grandi battaglie parlamentari danno corpo a un racconto vivacizzato da aneddoti e ritratti inediti dei grandi pionieri leghisti. Su tutti si staglia la figura di Bossi, stratega politico lungimirante ma anche determinato a non lasciarsi annientare dalla malattia e a tenere salde le redini del partito guidandone le battaglie. Come quella per il federalismo e il potenziamento dei poteri locali; per una scuola più legata al territorio; per la tutela delle piccole e medie imprese e del Made in Italy in un mondo globalizzato; per un’immigrazione regolata e per il rispetto della legalità; per l’eliminazione di privilegi e sprechi. Obiettivi che una volta conseguiti si riveleranno preziosi non solo per la Padania, ma per tutto il Paese.

  DAL TESTO – “A fine anni Ottanta si avvicina […] alla Lega un pezzo grosso, un intellettuale conosciutissimo nei palazzi della politica per le sue posizioni acute e coraggiosamente critiche. Si tratta di Gianfranco Miglio, preside della facoltà di Scienze politiche dell'Università Cattolica di Milano e da tempo fautore di un federalismo che rispecchi la sostanziale disomogeneità della realtà italiana. Il suo progetto, che prevede un'Italia federale costituita di tre macroregioni (Padania, Etruria, Mediterranea) più le cinque a statuto speciale, non può non incontrare le aspirazioni del popolo della Lega e di Bossi in particolare. Tra i due, infatti, si instaura rapidamente un legame molto stretto, quasi fideistico: Umberto si fida delle capacità di analisi del professore comasco, che a sua volta intravvede in Bossi quelle caratteristiche straordinarie di acume e fiuto politico che in pochi anni diventeranno note a tutti.
  “Miglio, che è già in là con gli anni e ha un'importante carriera accademica alle spalle, si diverte con noi militanti a recitare la parte del vecchio professore eccentrico e anticonformista. Veste con eleganza ricercata e un po' retrò, nei comizi è quanto mai diretto e accosta termini aulici a parole che toccano immediatamente le corde di tutti, espone sempre i concetti con estrema chiarezza e attinge alle sue solide competenze culturali e politologiche per elaborare analisi cristalline. Per noi militanti diventa in breve un mito.”

  L’AUTORE – Marco Reguzzoni è nato a Busto Arsizio nel 1971. Ingegnere gestionale, per due volte presidente della Provincia di Varese, deputato dal 2008, è capogruppo della Lega Nord alla Camera.

  INDICE DELL’OPERA - 1. La folgorazione – 2. Il sole delle Alpi – 3. Nei palazzi del nemico – 4. Prima chi produce – 5. I due pilastri trascurati: giovani e donne – 6. Immigrazione – 7. Giustizia e legalità – 8. Federalismo fiscale – 9. Futuro federale - Note