Il custode |
Giampiero Cazzato Il custode Castelvecchi Editore, pagg.170, Euro 12,50
IL LIBRO – Giorgio Napolitano, pur ricoprendo fedelmente il ruolo super partes che gli compete, è sempre più protagonista nella quotidiana discussione politica del Paese. E lo fa non su posizioni meramente conservatrici ma spingendo per un concreto programma di riforme e interventi, in una rovente stagione, convulsa e al contempo incerta. Invoca la correttezza istituzionale tra i poteri dello Stato. Considerato l'argine ai tentativi di stravolgimento della Carta costituzionale è, per molti leader stranieri, il più autorevole e credibile degli interlocutori italiani. E se i politici sono poco amati dai cittadini, lui rappresenta l'eccezione: la percentuale di gradimento nei confronti dell'inquilino del Colle ha toccato quota 90 per cento. Un dato che fa capire bene quanto il Presidente non sia più percepito come espressione di un singolo schieramento politico. Napolitano proviene, infatti, dal vecchio PCI: un comunista anomalo sicuramente, tra i leader di quella che veniva chiamata la corrente migliorista, che vedeva con favore la trasformazione del partito e lavorava per una convergenza con il PSI. Oggi appare come un baluardo della democrazia, un custode fermo anche se non immune dagli attacchi di chi lo vorrebbe meno neutrale. Un testo ricco di documenti, interviste esclusive e aspetti meno conosciuti dell'undicesimo Presidente della Repubblica italiana. DAL TESTO – “Il 3 aprile all'aeroporto di New York atterra un singolare «turista». Si chiama Giorgio Napolitano. È il primo viaggio di un dirigente del Pci negli States. Altri comunisti vi erano andati prima di lui, Ugo Pecchioli ad esempio, ma con delegazioni unitarie delle Regioni o del Parlamento. Napolitano arriva in America con un altro status: come membro della Direzione del Pci. Ci aveva già provato nel 1975 a fare quel viaggio ma non gli fu concesso il visto: a Washington c'erano i repubblicani. Ora è diverso. Alla Casa Bianca sono tornati i democratici. L’AUTORE – Giampiero Cazzato è giornalista e scrittore. Ha lavorato per “Liberazione”, occupandosi di politica e società e al settimanale la Rinascita della sinistra dove ha ricoperto il ruolo di inviato parlamentare. Attualmente collabora con il Venerdì di Repubblica e con il Manifesto. INDICE DELL’OPERA - Premessa - Vista dal Colle (Quota 90 - Gli applausi di Rimini - Il Presidente del dialogo - Finisce la Guerra Fredda - Don Abbondio o Fra Cristoforo? - Quante divisioni ha il Papa? - Silvio in affanno - Cavalli di razza - Presidente non firmi! - Promulgazione con commento - Un fiore sulla tomba di Nagy) - Vista dalle Botteghe Oscure (A un soffio dalla Segreteria - Un comunista a Washington - L'agonia della Solidarietà nazionale - Le distanze da Berlinguer - L'ultima battaglia - Perché ce l'hai con Craxi? - Quella lettera per Anna - Tra Milano e Mosca - La vittoria postuma) - Vista dal Vesuvio (Volantinaggio e pranzo a casa - Dentro batte un cuore di poeta) - Vista da Bruxelles (Un faro nella crisi) – Appendici - Bibliografia di riferimento - Ringraziamenti
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