La nuova Via della Seta Stampa E-mail

Claudio Landi

La nuova Via della Seta

O barra O Edizioni, pagg.140, Euro 12,50

 

landi_nuova  IL LIBRO – La via della seta collegava attraverso molteplici arterie terrestri e marittime l’Impero cinese con l’Occidente. Oggi sta prendendo forma sotto i nostri occhi una nuova Via della seta, simbolo della crescente integrazione economica tra Cina ed Europa.
  Non più la seta al centro degli scambi, ma i sempre più preziosi idrocarburi e i prodotti manifatturieri made in China. I corridoi strategici che costituiranno questa nuova Via saranno la Rotta del gas che passando per il Turkmenistan raggiungerà la Turchia e da lì il vecchio continente, la Rotta dell'alta velocità che congiungerà Pechino a Berlino e quella dei commerci che vedrà nei porti mediterranei del Pireo e di Taranto i principali scambi per le merci cinesi.
  Senza preconcetti Claudio Landi affronta una realtà geopolitica, economica e umana di estrema attualità e traccia una mappa della "Grande strategia" che nei prossimi anni unirà sempre più saldamente Cina, Medio Oriente ed Europa.

  DAL TESTO – “La moderna Via della Seta sarà il simbolo della crescente integrazione economica fra Cina da un lato ed Eurolandia dall'altro. L'Unione Europea è già il primo mercato di sbocco delle merci e dei prodotti made in China, la Cina a sua volta costituisce il secondo partner commerciale dell'Unione Europea. E siamo solamente all'inizio di questo processo, la moderna Via della Seta per ora è soltanto in cantiere. In realtà l'Europa rappresenta per la Cina un mercato decisivo grazie alle sue avanzate tecnologie nell'ambito energetico, della protezione ambientale, delle macchine utensili e delle produzioni di carattere "strategico", un eufemismo per definire in linguaggio diplomatico le tecnologie duali, ovvero quelle con potenziale uso militare. L'Europa, in particolare Eurolandia, è anche un enorme mercato di consumo che a fronte della crisi degli Stati Uniti è diventato un boccone prelibato per le produzioni dei paesi emergenti dell'Est asiatico e del Sud del mondo. La vecchia Europa insomma ha per la Cina una doppia valenza economica di grande interesse.
  “Ma anche per noi europei la Cina sta diventando un partner essenziale: è un mercato per le esportazioni della potente industria manifatturiera del vecchio continente. Gli straordinari tassi di crescita dell'economia tedesca sono in larghissima parte figli delle esportazioni verso Cina, India e Brasile. Ma potenzialmente la Cina è anche un forte investitore per il nostro capitalismo, è ormai il "Grande creditore" dell'economia globale e via via che la sua moneta, lo yuan, diventerà una valuta pienamente convertibile, la sua eccezionale capacità di risparmio e di accumulazione costituirà sempre più un aspetto centrale del sistema finanziario ed economico mondiale. E a quel punto sarà molto "interessante" per il capitale europeo avere come partner il capitale cinese.”

  L’AUTORE – Claudio Landi giornalista parlamentare, corrispondente dal Senato per Radio Radicale, curatore della trasmissione radiofonica L’ora di Cindia,da oltre 15 anni si occupa di India, Cina e politica asiatica. Collabora con "Asia Maior", "Europa", "Politica Internzionale", "Reset", "Il Secolo d'Italia", "Liberazione" e "Il Riformista". Gestisce il sito www.buongiornoasia.com. Ha pubblicato Buongiorno Asia. I nuovi giganti e la crisi dell’unilateralismo americano (Vallecchi, 2004) e Il dragone e l’elefante. Cina e India nel secolo dell'Asia (Passigli, 2007). Per i tipi di O barra O è coautore di Geopolitica dello tsunami (2005).

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Mario Deaglio - La nuova Via della seta - Introduzione - Yiwu, la città del commercio globale - L'antica Via e le suggestioni della geopolitica - Primo snodo, il Turkmenistan - La rotta del gas, il ramo cinese - Il ramo occidentale della Rotta del gas - La chiave del successo in Afghanistan - Altro snodo, la Turchia - La tappa siriana e dintorni - Da Atene a Lisbona, la Porta d'Europa - L'altra Via della Seta - II tempo di EuroChina