Sublime madre nostra |
Alberto Mario Banti Sublime madre nostra Laterza, pagg.220, Euro 18,00
IL LIBRO – La nazione non è un dato di natura. Non emerge dalle più lontane profondità dei secoli. Né accompagna da sempre la storia d'Italia, dal Medioevo a oggi. È necessario un discorso straordinariamente seducente per dare corpo alla nazione. Per questo «le narrative nazionali sanno emozionare. Sanno comunicare. Sanno toccare il cuore di un numero crescente di persone. Sanno trasformare l'originario assunto discorsivo (l'esistenza di una nazione) da remota astrazione in qualcosa che sembra avere lo spessore di un'effettiva realtà. Il discorso nazionale si impone in forza di un suo eccezionale potere comunicativo». Sono tre le 'figure profonde' che hanno attratto e sedotto le donne e gli uomini che fecero l'Italia e hanno accompagnato il discorso nazionale dal Risorgimento al fascismo: la nazione come parentela/famiglia; la nazione come comunità sacrificale; la nazione come comunità sessuata, funzionalmente distinta in due generi diversi per ruoli, profili e rapporto gerarchico. Sono questi i pilastri simbolici che il Risorgimento lascia in eredità all'epoca liberale e fascista. DAL TESTO – “Non meno della fissazione genealogica, la mistica del martirio abita intensamente l'immaginario nazional-patriottico. Nell'epoca più propriamente risorgimentale l'insistenza sul dovere del sacrificio, con tutte le sue risonanze parareligiose, svolgeva anche la funzione di incoraggiare e consolare militanti e simpatizzanti, che vedevano intorno a sé compagni e amici cadere in combattimento o soffrire nelle prigioni o nell'esilio. Ma la performatività propagandistica, in questa specifica componente, non è certo meno rilevante dell'aura sacrale che attraverso di essa si espande intorno al progetto nazional-patriottico. Funzionalità performativa ed evocatività ierofanica fanno della mistica del martirio uno dei cardini della pedagogia nazionalizzante, specie dopo il 1876, quando la sinistra al potere, e Crispi in modo particolare, danno un crisma di piena ufficialità a una narrazione ecumenica del Risorgimento e a una più intensa azione nazionalizzante. Sul senso del sacrificio, dello spargimento di sangue e del martirio eroico riflettono largamente, per esempio, molti del manuali scolastici pubblicati negli anni Ottanta, scritti da autori perfettamente consapevoli del valore della pedagogia del martirio”. L’AUTORE – Alberto Mario Banti è tra i più originali e autorevoli interpreti della storiografia sul Risorgimento. Insegna Storia contemporanea all'Università di Pisa. Tra le sue pubblicazioni più recenti, La nazione del Risorgimento. Parentela, santità e onore alle origini dell’Italia unita (Torino 2000) e L’onore della nazione. Identità sessuali e violenza nel nazionalismo europeo dal XVIII secolo alla Grande Guerra (Torino 2005). INDICE DELL’OPERA - Introduzione - I. La nazione del Risorgimento (1. Nascita di una nazione - 2. Estetica della politica e mitografia nazionale - 3. La nazione come comunità di discendenza - 4. Effetti performativi del discorso nazionale - 5. La sacralità della nazione - 6. Genere e nazione) - II. Amor di patria (1. «Ius sanguinis» e «ius soli» - 2. Famiglia - patria – nazione - 3. La mistica del martirio - 4. Giovani eroi - 5. «Mater dolorosa» - 6. Altariacrificali) - III. La consacrazione degli eroi (1. Una nazione in guerra - 2. Barbarie e civiltà - 3. «Pro patria mori» - 4. Religiosità patriottiche - 5. «Ignoto militi» - 6. Famiglie in lutto) - IV. Sangue e suolo (1. Di nuovo a casa - 2. La nazione di Mussolini - 3. Razza e nazione - 4. Italiche vergini - 5. Gli eroi e le loro madri - 6. Una nazione cattolica) - Epilogo
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