I falsi Protocolli |
Sergio Romano I falsi Protocolli Longanesi, pagg.240, € 20,00
IL LIBRO – Nei primi anni del Novecento cominciò a circolare – dapprima in Russia, poi nell’Europa occidentale e negli Stati Uniti – un libro dal titolo apparentemente neutro, I Protocolli dei Savi Anziani di Sion (il cui testo è riprodotto nel libro), che descrive in ogni particolare la strategia messa in atto dagli ebrei per conquistare il mondo. Riconoscendovi il plagio di un pamphlet contro Napoleone III e di altri coevi testi antisemiti, nel 1921 il Times dimostrò che i Protocolli erano un falso, ed erano stati scritti probabilmente a Parigi da agenti dell’Ochrana (il servizio segreto zarista) per fomentare i pogrom che insanguinavano il declino dell’impero. DAL TESTO – “Non esiste lettore razionale, oggi, che possa credere all’autenticità dei Protocolli. È possibile che altri documenti, nei prossimi anni, escano dagli archivi russi e aggiungano qualche nome alla lista di quanti furono coinvolti, in diversi modi, nella confezione dell’opera. Ma ciò che sappiamo è più che sufficiente per proclamare, senza possibilità di appello, la falsità del documento. Il colpo di grazia è stato assestato dall’ultimo romanzo di Umberto Eco. Nel Cimitero di Praga Eco colloca la vicenda dei Protocolli all’interno di un pastiche letterario popolato da rivoluzionari, terroristi, anarchici, poliziotti, agenti segreti. L’autore del falso, nel romanzo, sarebbe un cospiratore italiano, deciso a conquistare per le sue trame, con un dono gradito, le buone grazie dell’intelligence zarista nella capitale francese. I Protocolli diventano così il piatto forte di un tenebroso e raffinato romanzo d’appendice che strizza l’occhio ironicamente alla letteratura gotica e ai feuilletons del giornalismo popolare della seconda metà dell’Ottocento. Dopo essere stato un micidiale strumento della propaganda antisemita, il libello zaristo è ormai un ingrediente utile per ravvivare il canovaccio di un romanzo tenebroso. Niente avrebbe potuto svilirlo e squalificarlo con altrettanta efficacia”. L’AUTORE – Sergio Romano, nato a Vicenza nel 1929, ha iniziato la carriera diplomatica nel 1954. Dopo essere stato ambasciatore della NATO e, dal settembre 1985 al marzo 1989, ambasciatore a Mosca, si è dimesso. Come storico si è occupato prevalentemente di storia italiana e francese tra Otto e Novecento. Ha insegnato a Firenze, Sassari, Berkeley, Harvard, Pavia e, per alcuni anni, all'Università Bocconi di Milano. È editorialista del Corriere della Sera e di Panorama. Tra i suoi ultimi libri Guida alla politica estera italiana. Da Badoglio a Berlusconi (2004) e I giudizi della storia (2006). INDICE DELL’OPERA – Prefazione. I Protocolli e l’Internazionale ebraica. Storia e cause di due falsi – Finisce la Grande Guerra, appaiono i Protocolli – Storia di un falso – In Russia, prima e dopo la Rivoluzione – Nella Germania di Weimar, la prima vittima – I pentimenti del «Times» - Il «ritorno» della Francia – I Protocolli in Italia, Giovanni Preziosi – L’antisemitismo di Henry Ford – Un libro per tutte le stagioni – Un «modello» per Hitler e il processo di Berna – Il razzismo italiano, da Preziosi a Evola – I Protocolli in Medio Oriente – Antisionismo sovietico e antisemitismo russo – L’aristocrazia e il complotto – Un ricordo – Gli «ebrei invisibili» dell’Europa continentale – Appendice. I «Protocolli» dei «Savi Anziani» di Sion – Bibliografia – Indice dei nomi
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