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Camillo Benso, conte di Cavour

Amami e credimi
Lettere a Bianca Ronzani (1856-1861)

Archinto, pagg.81, Euro 13,00

cavour_amami  IL LIBRO – In queste lettere discrete, complici, appassionate e sofferte, la Storia e la nascente Italia unita appaiono sullo sfondo di un anomalo, estremo romanzo d'amore. Protagonista, nei messaggi che Cavour scrisse all'ultima donna della sua vita, Bianca Ronzani, è la passione sincera di un uomo conscio delle proprie fragilità e dei propri sentimenti. Non c'è spazio per simulazione o compiacimento in questi messaggi spesso frettolosi, scritti tra il 1856 e il 1861. La politica stessa vi si mostra per quel che è, nella sua dimensione meno nobile, e i suoi protagonisti appaiono alla luce di una quotidianità che li rende più umani e ne svela tratti insospettati e inimmaginabili tristezze. In una prosa schietta, ironica e autoironica, Cavour non teme di confrontarsi con il tempo che passa, con l'amore per una donna molto più giovane e con i bilanci di una vita che non lo soddisfa più. Lasciati alle spalle tutti i desideri, la gloria e la vita mondana, uno solo è l'antidoto al peso dei giorni: «la Bianca» - con lei, il tepore del suo affetto.

  DAL TESTO – “Mi ritrovo sul lago, sfinito e sfiduciato. Non più sorretto dalla speranza di riuscire ad impresa più gloriosa e più nobile di quante siensi tentate mai, non più eccitato dalla lotta e dalla necessità di vincere; sento un tale spossamento che mi rende avvertito essere pur troppo per me cominciata la vecchiaia; vecchiaia prematura, cagionata da dolori morali d'impareggiabile amarezza.
  “Duolmi il dipingerti con sì tetri colori il mio stato morale. Ma ho verso di te contratto l'obbligo di un'assoluta sincerità. A questo non ho mai mancato, non mancherò mai. Tu devi sapere ciò ch'io divento. Di una cosa però puoi star certa, ed è che la mia affezione è sempre la stessa. Decade il fisico, decade il morale, ma il sentimento perdura. Addio Bianca, ti lascio che mi si annunzia un Intendente venuto da lontano a salutarmi. Domani passerò il Sempione e così sarò al riparo delle troppo benevole autorità.
  “Sono diretto a Chamouni ma quando vi giungerò e da dove nol so. Ti scriverò tosto che avrò fatto sosta in qualche sito. Ti abbraccio”.

  L’AUTORE – Politico e patriota italiano, Camillo Benso conte di Cavour fu ministro del Regno di Sardegna, capo del governo e, infine, primo presidente del Consiglio del Regno d’Italia. Perseguì una politica liberoscambista e si affermò come leader della destra liberal-moderata. Divenuto presidente del Consiglio, attuò programmi di ammodernamento e di sviluppo economico e civile, affermando la piena laicità dello Stato. Svolse una intensa attività diplomatica e politica verso gli stati italiani e verso le forze liberali e democratiche, convincendo gli altri statisti europei ad affrontare la questione italiana al congresso di Parigi del 1856, dopo la guerra di Crimea. Fu il fautore dell’accordo con la Francia (Plombières ’58), preludio alla seconda guerra d’Indipendenza. Morì il 6 giugno 1861 poco dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia.

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Lucio Villari - Ma chi era Bianca Ronzani? E come conobbe il Cavour? - Bianca Ronzani si presenta da sé... - La Ronzani quale il Cavour la vide e l'amò - Lettere a Bianca Ronzani (1856-1861)