L’Illuminismo e i suoi critici Stampa E-mail

a cura di Dante Bolognesi e Sauro Mattarelli

L’Illuminismo e i suoi critici

Edizioni Franco Angeli, pagg.160, Euro 20,00

 

bolognesi_mattarelli_illuminismo  IL LIBRO – Scriveva Michel Foucault che l'Illuminismo ha determinato profondamente "ciò che oggi noi siamo, pensiamo e facciamo".
  Per molti suoi critici conservatori, questa genealogia può diventare un peso, soprattutto quando imprigiona il nostro giudizio morale e politico dentro i canoni di una razionalità astratta o quando ci porta a leggere la politica come un progetto di liberazione o di emancipazione fondata su principi universali, come l'eguaglianza dei diritti. A queste critiche, che restano nella maggioranza dei casi all'interno di un orizzonte liberale, se ne devono aggiungere altre che, invece, giungono a conclusioni più radicalmente ostili all'Illuminismo e, anche, al Liberalismo. È questo il caso di posizioni teocratiche o etnocentriche: le prime preoccupate di rivendicare un fondamento sovrannaturale dell'autorità morale e di fronteggiare la presunta "deriva relativistica" in atto; le seconde volte a escludere ogni forma di universalismo e a prediligere un'etica del gruppo o della casta a quella dell'umanità.
  Come si sono sviluppate queste critiche all'Illuminismo? Come risponde e ha risposto l'Illuminismo? E quanto la critica all'Illuminismo è un riflesso della critica alla democrazia costituzionale?
  Su tali temi la Fondazione Casa di Oriani ha chiamato a confrontarsi insigni studiosi, con lo scopo di dare conto del dibattito attuale e di mettere a confronto, senza pretesa di esaustività, diversificate posizioni culturali.

  DAL TESTO – “Una terza prospettiva generale di critica all'Illuminismo è infine quella che si esprimeva nel cattolicesimo intransigente, dominante nella Chiesa cattolica, in quella che è stata chiamata "l'età piana" (così detta perché su undici papi sette presero il nome di Pio) da Pio VI a Pio XII. Vedendo nell'Illuminismo un frutto avvelenato, ma anche un figlio legittimo, della Riforma protestante, considerandolo intrinsecamente legato alla massoneria e al giacobinismo e origine di liberalismo, laicismo, statolatria, comunismo, questa posizione polemizzava esplicitamente e con forza contro l'Illuminismo, elevandolo a principale nemico e dandogli così un assoluto rilievo storico. Si tratta, sul piano generale, di una prospettiva oppositiva di grande importanza: sia perché costituiva l'espressione più vasta e diffusa di contro-illuminismo popolare, sia perché - fin dalla Vandea, dal sanfedismo e dalle insorgenze antigiacobine - poneva il cattolicesimo stesso come ideologia politica controrivoluzionaria di massa, ma anche perché nel nesso genealogico Riforma-Illuminismo-Liberalismo-Comunismo rintracciava il motivo per rifiutare in blocco la civiltà moderna, senza possibilità di transigere con essa, e tentava di lanciare il "medievalismo" cioè il mito del medioevo e della Cristianità medievale, come vera identità storica dell'Europa (si pensi a Cristianità o Europa dell'ultimo Novalis) e come intrinseca caratteristica guelfa della Nazione italiana. In questo modo peraltro, da una parte, disconosceva e delegittimava tutte le correnti cattoliche "moderne" (originate dalla Riforma cattolica e, in diversi modi, conciliati ve verso alcune forme dell’Illuminismo, verso il costituzionalismo, verso il pensiero critico e la centralità del1a coscienza) e, dall'altra, collegava strettamente l'Illuminismo sia al liberalismo e poi alla liberaldemocrazia sia agli esiti via via emergenti dell'oltre-illuminismo, per rifiutarli tutti”.

  I CURATORI – Dante Bolognesi è direttore della Fondazione Casa di Oriani. Si occupa di storia economica e sociale in età moderna e contemporanea. È membro delle direzioni delle riviste "Memoria e Ricerca" e "Romagna arte e storia".
  Sauro Mattarelli è presidente della Fondazione Casa di Oriani. Tra i suoi lavori più recenti segnaliamo: la Postfazione al volume di R. Sarti, Giuseppe Mazzini. La politica come religione civile (Roma-Bari 2000); Dialogo sui Doveri. Il pensiero di Giuseppe Mazzini (Venezia 2005); la cura del volumi Frontiere del repubblicanesimo, Doveri e, con Th. Casadei, Schiavitù apparsi nella serie "Il senso della Repubblica" (Milano 2007-2009).

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Dante Bolognesi, Sauro Mattarelli - Parte I. Illuminismo e anti-illuminismo: note per una riflessione - Le critiche dell'Illuminismo e il problema dell'eguaglianza, di Nadia Urbinati - La critica del liberalismo e della sovranità democratica, di Domenico Fisichella -  Italiani, ancora uno sforzo..., di Giulio Giorello, Luca Guzzardi -  Il controilluminismo e l'attacco all'emancipazione ebraica, di Michele Battini – “Anche ad essere si impara": educazione come ricerca di autonomia dell'esistenza, di Nadia Ancarani -  Parte II. Illuminismo, anti-illuminismo, democrazia, repubblica - Correnti e momenti dell'anti-illuminismo nell'800 e '900, di Fulvio De Giorgi - Kant: la concezione della democrazia sul fondamento dei diritti, di Gustavo Gozzi - "Droits de l'homme" e "droits du citoyen": alle origini di un paradosso, di Annalisa Furia - Indice dei nomi