A oriente di Sumer |
Massimo Vidale A oriente di Sumer. Archeologia dei primi stati euroasiatici 4000-2000 a.C. Carocci, pagg.163, Euro 16,00
IL LIBRO – Meluhha, Aratta, Marhashi, Dilmun, Tukrish, Lullubum... le tavolette con iscrizioni cuneiformi dell’antica Mesopotamia ci hanno lasciato i nomi di numerose nazioni, città ed etnie che si trovavano oltre i confini orientali della Terra dei due Fiumi. Frammenti di una geografia politica scomparsa, questi nomi ci conducono sulle tracce degli straordinari esperimenti di organizzazione politica che avvennero cinque o sei millenni fa nelle aride distese dell’Asia Meridionale. Gli archeologi stanno mettendo a fuoco una trama di fatti certo complicata e mutila, ma di enorme rilevanza storica: lo stato mesopotamico fu solo una delle tante opzioni – certo la più vicina a noi e alla nostra storia – sulla via dello sviluppo delle gerarchie e della complessità sociale che spiegano la nascita del mondo d’oggi. DAL TESTO – “Il Caucaso fu il grande filtro tra il mondo degli allevatori delle pianure centro-asiatiche e gli agricoltori sedentari dell'Anatolia e dell'altopiano iranico. A nord del Caucaso, la cultura delle Tombe a Pozzo (IV-VI millennio) è nota per i suoi insediamenti fortificati, carri a due o quattro ruote trainati da buoi, allevamento intensivo dei bovini, sepolture sotto tumulo di camere contenenti carri, armi e cavalli sacrificati. Più a sud, la cultura di Maikop (ca. 3750-3500 a.C.), durante l'''espansione di Uruk" verso nord ed est, fu capace di accumulare e disperdere ritualmente enormi quantità di ricchezza metallica (bronzo arsenicale, argento e oro) entro tumuli sepolcrali di tipo regale. L'economia degli abitati di Maikop si basava sui bovini (45-50% del totale delle ossa animali), sui maiali e sui capriovini. In contrasto, presso la cultura dell'antica Età del Bronzo detta del Kura-Araxes (2900-2500 a.C), a sud del Caucaso, contemporanea alla contrazione del fenomeno di Uruk, simili fenomeni di accumulazione-dispersione dei beni metallici sparirono o divennero rari.” L’AUTORE – Massimo Vidale è archeologo presso l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma e professore a contratto di Archeologie della produzione presso l’Università degli Studi di Padova. INDICE DELL’OPERA – Avvertenza - 1. Orientalisti ma non troppo (La storia non comincia a Sumer/Scrittura: invenzione ed esattazione/Flusso e gradini del cambiamento/Una triplice ecologia) - 2. Primo sguardo ad est (Espansione nel periodo di Uruk?/Nazioni, città ed etnie orientali nelle fonti storiche/La rotta di Dilmun/Tribù di Magan/Meluhha, il "Paese Nero"/Ricercando Aratta) - 3. L’Iran sud-occidentale (Gerarchie arcaiche/Tra iv e III millennio/Apogeo di Awan e Shimashki/Un altro tipo di stato protostorico?) - 4. Il nord dell’altopiano iranico (La frontiera del Caucaso/Le pianure centrali dell’altopiano iranico/La piana di Gorgan/La pedemontana del Turkmenistan/Battriana e Margiana) - 5. Il versante orientale (La civiltà dell’Hilmand/Prime scoperte tra Kerman e Jazmurian/Archeologia di Marhashi/Nelle valli del Baluchistan) - 6. La civiltà della valle dell’Indo ("Cenerentola" del mondo antico/Evoluzione autonoma/L’urbanizzazione/Società ed ideologia/L’intrigo dei segni scritti) - 7. In cerca di un epilogo (Così si formano inizi e stratificazioni.../L’eclissi dell’est/Il cespuglio dai rami invisibili) – Bibliografia - Indice dei nomi e delle cose notevoli
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