I Versi d’Oro. La summa della sapienza pitagorea |
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a cura di Julius Evola I Versi d’Oro. La summa della sapienza pitagorea Edizioni Mediterranee, pagg.200, Euro 19,50
DAL TESTO – “Gli Aurea Carmina appartengono alle tracce lasciateci dalla tarda tradizione pitagorica. Che essi siano attribuibili allo stesso Pitagora, ciò già nell'antichità fu contestato. Come si sa, nessuno scritto autentico ci è pervenuto di questo Saggio. Secondo alcune fonti, Pitagora, al pari del Buddha, di Socrate e di altre grandi figure, non avrebbe anzi scritto mai nulla; al massimo, per iscritto avrebbe fissato unicamente alcune parti esteriori, aritmetico-geometriche e astronomiche, della sua dottrina, parti che specie per la complessità delle notazioni numeriche greche altrimenti sarebbe stato difficile conservare e tramandare. Anche l'ipotesi, che autore dei Versi d'Oro sia stato Liside di Taranto - uno dei discepoli diretti del Maestro, scampato, insieme ad Archippo, alla strage dei Pitagorici e rifugiatosi a Tebe (dove avrebbe avuto per discepolo Epaminonda) […] – non ha potuto essere criticamente convalidata. Più che come l'opera di una data individualità, i Versi vanno considerati come un documento di ambienti pitagorici, documento nel quale certamente si conservarono, in forma di breviario, alcuni precetti morali della originaria scuola pitagorea, però più o meno adattati e fors'anche alterati, secondo il carattere proprio, in genere, a tutto ciò che ci è rimasto in fatto di letteratura pitagorica. In questa, è effettivamente difficile distinguere ciò che è di Pitagora e ciò che è di suoi più o meno qualificati e genuini discepoli. La data della compilazione dei Versi è incerta: forse cade prima del periodo alessandrino, probabilmente nel II secolo d.C. - quindi quasi sette secoli da quando era fiorito il pitagorismo delle origini […]”. INDICE DELL’OPERA - Presentazione, di Claudio Mutti - Porfirio, Vita di Pitagora - Giamblico, Vita pitagorica 189-194 - I Versi d'Oro - Introduzione, di Julius Evola - I Versi d'Oro, testo greco a fronte - Commento, di Julius Evola – Appendice - Commentario ai Versi d'oro, di Ierocle
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