Storia del mondo arabo |
Aa. Vv. Storia del mondo arabo Einaudi, pagg.XXIV-798, Euro 110,00
IL LIBRO - La velocità con cui gli arabi nel VII e VIII secolo hanno conquistato gran parte del Mediterraneo e dell'Asia, fino a toccare il fiume Indo e i confini cinesi, desta ancor oggi stupore. A differenza di molte altre effimere invasioni, il dominio dei califfi, successori di Maometto, si è conservato a lungo nei secoli. Dall'Islam, che nacque in una delle regioni piú arretrate del mondo antico, si sviluppò in un tempo insolitamente breve una civiltà che per molti versi è risultata superiore a quella europea. La cultura arabo-islamica ha dovuto far fronte nei secoli a grosse tensioni interne, e i drammatici conflitti con il mondo non musulmano non sono finiti. Tutto ciò è dimostrato in modo evidente dai vari spostamenti del centro di potere nella Penisola araba, dalla Siria all'Iraq e all'Egitto, o dal fatto che alcuni centri dell'Asia occidentale e del Nord Africa abbiano acquistato potere politico ed economico grazie a élite non arabe. L'invasione mongola nel XIII secolo è stata la prima minaccia che gli arabi hanno subito da parte di un potere non islamico. Una seconda, analoga sfida è stata e rimane ancora oggi il confronto con l'Occidente, la cui prepotente presenza, anche dopo il dissolversi degli imperi coloniali, determina in maniera decisiva l'azione politica e la consapevolezza culturale del mondo arabo.
DAL TESTO - “[…] il laico e panarabo ba’t_ismo – che stava prendendo forma dalla seconda guerra mondiale soprattutto in Siria – fu in un certo senso preceduto dalla rivoluzione in Egitto, che però fu fatalmente avviata da Nasser senza il supporto di una ideologia. Nella sua politica riformatrice egli si trovò presto in balia dei problemi di una fiorente burocrazia, di una esplosione demografia e di una urbanizzazione di dimensioni mai viste. Liberò definitivamente l’Egitto dall’odiata dominazione britannica, rendendolo allo stesso tempo, tuttavia, oggetto del contendere tra gli strapotenti e rivali Stati Uniti e Unione Sovietica. La nazionalizzazione del canale di Suez (1956) rafforzò il suo carisma. Nel mondo arabo la consapevolezza dell’indipendenza trionfò sull’arroganza della diplomazia di Dulles e di Eden e sulla dipendenza dagli incentivi agli investimenti. Tuttavia quando sostituì all’ideale di un Egitto presumibilmente forte quello di uno sfuggente panarabismo, Nasser legò indissolubilmente il destino del suo paese e della sua vita a Israele”.
IL CURATORE - Ulrich Haarmann (morto a 56 anni nel 1999) è stato uno dei più grandi studiosi del mondo arabo, lavorando in Germania (università di Berlino e Friburgo), negli Stati Uniti, nella ex Unione Sovietica ed in Libano in progetti di ricerca e di studio sulla cultura araba.
INDICE DELL'OPERA - Elenco delle carte nel testo – Presentazione all’edizione italiana, di Francesco Alfonso Leccese – Premessa, di Ulrich Haarmann e Heinz Halm – Trascrizione e pronuncia – I. L’islam delle origini, di Albrecht Noth – II. Il califfato degli Abbasidi, di Tilman Nagel – III. I Fatimidi, di Heinz Halm – IV. Gli Ayyubidi, di Heinz Halm – V. L’Oriente arabo nel tardo Medioevo (1250-1517), di Ulrich Haarmann – VI. Il Maghreb e la Penisola iberica fino alla fine del Medioevo, di Hans-Rudolf Singer – VII. L’Oriente arabo sotto il dominio ottomano (1517-1800), di Barbara Kellner-Heinkele – VIII. L’Oriente arabo nel secolo XIX (1800-1914), di Alexander Schölch – IX. L’Oriente arabo nel secolo XX (1914-1985), di Helmut Mejcher – X. Il Nordafrica nell’età moderna, di Peter von Sivers – XI. Il mondo arabo contemporaneo (1986-2000), di Reinhard Schulze – Fonti e bibliografia – Glossario – Indice dei luoghi e dei nomi – Gli Autori |