Un incontro pericoloso |
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Ernst Jünger Un incontro pericoloso Adelphi, pagg.193, Euro 7,23
Per i suoi novant'anni, Ernst Jünger ha voluto, con provocatoria sprezzatura, mandare per il mondo questo romanzo poliziesco, cominciato nel 1960 e pubblicato nel 1985, che è un po' un figlio dell'amore, allegro e illegittimo. Molti temi cari allo scrittore sembrano qui provvisoriamente affidati alla mano leggera e amorosa di un sapiente feuilletonista. La Parigi raccontata in queste pagine è quella che, da lontano, incantava Nietzsche: la capitale della décadence, dove ogni suono assume risonanze più sottili, dove un qualsiasi fatto di cronaca nera ci fa attraversare tutte le orbite della società. E, in questo caso, l'occulto regista - quasi l'anonimo, melanconico Spirito della Storia - è il vecchio dandy sull'orlo della miseria, che anni prima organizzava squisite fetes galantes e ora, con la stessa cura della perfezione, mette in moto una corrusca macchina di morte per vendetta contro un'epoca che lo sta stritolando e che pure egli sente di capire meglio di ogni altro.
DAL TESTO - "Quasi non gli sembrava di aggirarsi per piazze e strade, pensava semmai di percorrere le fughe di stanze e i corridoi di una grande casa sconosciuta, o anche di errare in cunicoli scavati in una roccia stratificata. In certe viuzze e a certi incroci l'incantesimo era più forte che mai. Gerhard non riusciva veramente a farsene una ragione. Più che i monumenti e i palazzi, testimoni di un antico passato, lo commuoveva l'anonima vita che aveva fatto sì che questa capitale somigliasse a un banco di corallo - la materia prima del suo destino. Perciò si sentiva a suo agio specialmente nei quartieri che erano cresciuti contro tutte le regole dell'architettura e si erano conglomerati nel corso dei secoli. Un'infinità di sconosciuti avevano vissuto, sofferto e gioito in quei quartieri. Un'infinità di persone abitavano ancora su quel suolo. La loro vita si era trasmessa alla malta. Era una forza incredibilmente concentrata, addirittura prodigiosa. E lui era sempre animato dalla sensazione che quel prodigio potesse prender forma da un istante all'altro: attraverso una lettura, un messaggio, un'avventura o un incontro di quelli che si vivono nelle grotte e nei giardini delle fate".
L'AUTORE - Ernst Jünger (Heidelberg, 1895 - Wilflingen, 1998) studiò filosofia e scienze naturali all'università di Lipsia. Partecipò alla prima guerra mondiale e descrisse le proprie esperienze belliche in Nelle tempeste d'acciaio, un'opera che è stata spesso recepita come una glorificazione della guerra. Criticò la democrazia della Repubblica di Weimar, ma non appoggiò attivamente il Partito nazional socialista. Dopo la seconda guerra mondiale venne tuttavia accusato di connivenza con il regime. Intrattenne una fitta corrispondenza con molti noti intellettuali tedeschi, tra cui Carl Schmitt e Martin Heidegger. Intellettuale tra i più discussi del XX secolo, Jünger è noto anche per i suoi comportamenti anti convenzionali tra cui la sperimentazione dell'LSD.
INDICE DELL'OPERA - Parte prima - Una domenica mattina a Parigi - Dietro la Madeleine - Parte seconda - Intorno alla Bastiglia - Interrogatori - Parte terza - Il duello - Epilogo |