Kesselring |
Vasco Ferretti Kesselring Mursia, pagg.298, Euro 17,00
IL LIBRO - Albert Kesselring (1885-1960), ufficiale di artiglieria nella Grande Guerra, negli anni Trenta contribuì allo sviluppo della Luftwaffe e nel 1940-41, alla testa di grandi unità aeree, partecipò alle campagne contro Polonia, Olanda, Belgio, Francia, Inghilterra e Unione Sovietica. Nominato capo del settore del Mediterraneo verso la fine del 1941, due anni dopo diventò comandante supremo della Wehrmacht in Italia con responsabilità anche nel contrasto alle forze partigiane, con il tragico alternarsi di imboscate e rappresaglie. La pianificazione strategica e le operazioni sul campo, che condusse nel 1943-44 ritirandosi combattendo gli Alleati dalla Sicilia alla Linea Gotica, sono considerate un esempio insuperato dal punto di vista militare. Arresosi agli americani nel maggio 1945, fu testimone al processo di Norimberga, ma a quello di Venezia del 1947 venne dichiarato colpevole di crimini di guerra e condannato a morte dalla Corte militare britannica. La sentenza, per volere di Churchill, fu commutata in ergastolo; nel 1952 ottenne la grazia. Non fu mai iscritto al partito nazista, ma rimase fedele al giuramento di fedeltà dato, come tutti i generali del Reich, personalmente a Hitler.
DAL TESTO - "Albert Kesselring non ha avuto l'attenzione che, nel bene e nel male, la sua vita e il suo operato meritano. Al di là della sua autobiografia, altre fonti storiografiche sul personaggio sono rare. Il motivo per il quale non è stato preso in sufficiente considerazione sta forse in questo: a differenza di altri generali tedeschi come Guderian e Rommel o sul fronte avversario come Clark, Montgomery e Patton - ai quali ultimi fu sempre superiore in abilità strategica e tattica - Kesselring non rappresenta un condottiero che attacca il nemico e ne esce vincitore, ma un leader in ombra le cui battaglie difensive non possono mai assumere il sapore della vittoria, anche quando il nemico appare battuto sul campo. "Siamo d'accordo con Shelford Bidwell nell'indicare in lui il geniale stratega che in Italia riesce a tenere per venti mesi in scacco i due potenti eserciti anglo-americani combattendo, con linee di comunicazione stradali, ferroviarie e di mare sempre a rischio di attacchi aerei e con una guerriglia partigiana alle spalle del fronte, una strenua ritirata di 1.300 chilometri per poi continuare, appena guarito dalla grave ferita alla testa provocata da un incidente, nelle vesti dell'ultimo difensore tedesco sul fronte occidentale nei giorni che segnarono la disfatta della Germania".
L'AUTORE - Vasco Ferretti si dedica da tempo alla ricerca storica sul periodo dell’occupazione tedesca in Italia. Nel 1988, attingendo alle fonti d’archivio del War Office di Londra, ha scritto Vernichten e, nel 2001, 1944. Una estate rosso sangue. Con Mursia nel 2005 ha pubblicato Stragi naziste sotto la Linea Gotica. Sant’Anna di Stazzema, Padule di Fucecchio, Marzabotto.
INDICE DELL'OPERA - Presentazione, di Ovidio Dallera - Capitolo Primo. Venezia, entra la corte - Capitolo Secondo. Professione soldato - Capitolo Terzo. Ai vertici della Luftwaffe - Capitolo Quarto. Ritirarsi combattendo dalla Sicilia al Lazio - Capitolo Quinto. Dalla Linea Gotica alla resa - Capitolo Sesto. Testimone a Norimberga - Capitolo Settimo. La legge dei vincitori - Capitolo Ottavo. Venezia, accusa e difesa a confronto - Capitolo Nono. La condanna a morte - Capitolo Decimo. La Wehrmacht e la Resistenza - Capitolo Undicesimo. Il destino di un combattente - Appendice. «Io, guardia del corpo di Kesselring, nei giorni del processo» - Note - Ringraziamenti - Bibliografia - Indice dei nomi |