Vita e morte di Yukio Mishima |
Henry Scott Stokes Vita e morte di Yukio Mishima Lindau, pagg.440, Euro 24,00
IL LIBRO - 25 novembre 1970, Quartier generale della base militare di Ichigaya, a Tokyo. Yukio Mishima – uno dei più importanti scrittori e intellettuali giapponesi del ’900 – si uccide facendo seppuku, il tradizionale suicidio per sventramento. Pochi minuti prima, con l’aiuto di quattro membri del Tatenokai (l’associazione paramilitare da lui fondata nel 1968), aveva preso in ostaggio il generale a capo della guarnigione, e aveva incitato inutilmente i soldati dello Jietai (le Forze armate di autodifesa) alla ribellione contro la progressiva «occidentalizzazione » della nazione nipponica, una ribellione che aveva come scopo la restaurazione dell’autorità imperiale e della potenza militare giapponese. Henry Scott Stokes, inviato del «Times» a Tokyo e amico intimo di Mishima, fu l’unico occidentale a poter assistere alle varie fasi del processo che ne seguì, ed è da questo avvenimento che il giornalista prende spunto per narrarci la vita di un personaggio straordinario. Romanziere, saggista, autore teatrale, attore e regista, cultore di arti marziali e di body building, Mishima è stato un artista affascinante e discusso (anche a causa della sua malcelata omosessualità), nonché lo scrittore giapponese più conosciuto e tradotto in Occidente. Scott Stokes lo racconta amalgamando sapientemente le numerose esperienze vissute con lui (le interviste, le cene e i party, le vacanze a Shimoda, e, soprattutto, l’addestramento del Tatenokai sulle pendici innevate del monte Fuji), le testimonianze raccolte direttamente da familiari, colleghi e amici, e la disamina, lucida e puntuale, delle opere più importanti (dall’autobiografico Confessioni di una maschera a Il Padiglione d’oro, considerato da molti il suo capolavoro, dal premonitorio Sole e acciaio alla tetralogia di Il mare della fertilità, l’ambiziosa opera che chiude il percorso artistico ed esistenziale dello scrittore). Ne emerge la figura di un uomo brillante, inquieto, contraddittorio ed estremamente complesso, un artista di levatura tale da indurre il premio Nobel Yasunari Kawabata, suo amico e mentore, a dichiarare: «Mishima ha un talento straordinario, e non è solo un talento giapponese, è un talento su scala mondiale. Uno scrittore del suo calibro nasce soltanto ogni due o tre secoli».
DAL TESTO - "Il latente imperialismo che covava in lui esplose in modo del tutto inopinato. Non a caso Patriottismo si ispira a un gesto a un gesto di suprema devozione nei confronti dell'Imperatore: il seppuku consumato da un giovane tenente dell'esercito all'epoca dell'Incidente di Niniroku. Ciò che peraltro colpisce nel racconto non è la matrice imperialistica dell'assunto, quanto piuttosto il riaffiorare di un'antica concezione estetica, di quell'anelito «alla morte, alla notte, al sangue» che aveva caratterizzato l'adolescenza dell'autore quale ci viene descritta in Confessioni di una maschera. Della sua «aspirazione alla misura classica» non rimane traccia. Trionfa, al contrario, un'accensione romantica, sensuale, irrazionale. È impossibile stabilire quale fosse il proposito perseguito da Mishima. Sicuramente non seguiva un'idea concreta, non aveva un programma definito. Il suo ideale teoretico era per contro chiaro, e s'identificava nella morte. Fu così che lo scrittore risolse la sua crisi con una drastica inversione di rotta e il ritorno alle istanze del romanticismo".
L'AUTORE - Henry Scott Stokes ha lavorato come giornalista sia per il «Times» di Londra che per il «New York Times». Nel 2000 ha pubblicato The Kwangju Uprising. Eyewitness Press Accounts of Korea’s Tiananmen. Vive a Tokyo.
INDICE DELL'OPERA - Prologo. Un'impressione personale - 1. Il giorno estremo - 2. Infanzia e adolescenza (1925-1939) - 3. La formazione di Yukio Mishima (1940-1949) - I quattro fiumi (1950-1970) - Epilogo - Appendici - Glossario - Cronologia - Ringraziamenti e fonti informative - Opere di Yukio Mishima tradotte in italiano - Indice dei nomi |