Trattato di storia delle religioni |
Mircea Eliade Trattato di storia delle religioni Bollati Boringhieri, pagg.XLIX-488, Euro 20,00
IL LIBRO - "Il fine che ci siamo proposti - scrive Eliade - è quello di mostrare che cosa sono i fatti religiosi e che cosa rivelano". Nel complesso labirinto che essi costituiscono il lettore penetra a poco a poco, acquista familiarità con le diversità culturali da cui essi dipendono, prende contatto con le manifestazioni del sacro che si palesano a vari livelli cosmici (il Cielo, le Acque, la Terra, le Pietre), nei fenomeni biologici (i cicli vegetativi, i ritmi lunari, la sessualità), nei miti e nei simboli (il famoso mito dell'eterno ritorno). Il "Trattato", che a distanza di sessant'anni dalla pubblicazione conferma il suo valore e la sua permanente attualità, può leggersi da un duplice punto di vista: come interpretazione fenomenologico-religiosa spesso suggestiva e stimolante, e come documento del travaglio della cultura moderna, impegnata nella ricerca di un più ampio e sensibile umanesimo.
DAL TESTO - "Molte ierofanie arcaiche del Sole si sono conservate nelle tradizioni popolari, più o meno integrate in altri sistemi religiosi. Ruote infuocate che si lanciano a valle dai colli in occasione dei solstizi, specialmente d'estate; processioni medievali di ruote su carri o barche che risalgono a un prototipo preistorico; uso di legare uomini a ruote, interdizione rituale di adoperare la ruota per filare in certe sere dell'anno (intorno al solstizio d'inverno), altre usanze ancora vive nelle società contadine europee (Fortuna, «ruota della fortuna», «ruota dell'anno» ecc.) sono tutte costumanze che tradiscono una struttura solare. Non è qui il caso di toccare la soletione delle loro origini storiche: ricordiamo tuttavia che, fin dall'età del bronzo, esisteva nell'Europa settentrionale un mito dello stallone del Sole (cfr. il carro solare di Trundholm), e che, come ha dimostrato R. Forrer nel suo studio Les chars cultuels préhistoriques, questi carri cultuali preistorici, fatti per riprodurre il movimento del sole, possono considerarsi il prototipo del carro profano".
L'AUTORE - Mircea Eliade (Bucarest 1907 - Chicago 1986) fu uno dei massimi storici delle religioni del Novecento, professore a Parigi e a Chicago. Eliade fu fenomenologo delle religioni, studioso ed espertissimo di yoga e di sciamanesimo, filosofo e saggista. Per i contatti giovanili con l'estrema destra rumena è stato tenuto lungamente al bando e screditato, tra gli intellettuali italiani e, per converso, assai caro e citato dalla destra nostrana. Entrambe le posizioni costituiscono un pre-giudizio che nulla ha a che vedere con il valore dello studioso e del letterato, proposto 10 volte (sia pure senza esito) per il premio Nobel della letteratura. Al centro del pensiero di Eliade c'è il concetto di mito come ierofania (apparizione / rivelazione del sacro). Il mito è un atto di creazione dello spirito indipendente dalla storia, ma che anzi fonda esso stesso la storia, e che nel corso della storia si ripete e ritorna ciclicamente. La storia delle religioni è quindi storia delle ierofanie che si ripetono nel tempo dell'uomo, riproponendovi l'alternanza sacro / profano (sia nel tempo - con le feste - che nello spazio - con i "centri del mondo") e riattualizzando per questa via i miti primordiali.
INDICE DELL'OPERA - Introduzione, di Pietro Angelini - Prefazione - Nota - 1. Approssimazioni: struttura e morfologia del sacro - 2. Il Cielo: dèi uranici, riti e simboli celesti - 3. Il Sole e i culti solari - 4. La Luna e la mistica lunare - 5. Le Acque e il simbolismo acquatico - 6. Le Pietre sacre: epifanie, segni e forme - 7. La terra, la donna e la fecondità - 8. La vegetazione. Simboli e riti di rinnovamento - 9. L'agricultura e i culti della fertilità - 10. Lo spazio sacro: tempio, palazzo, «Centro del mondo» - 11. Il tempo sacro e il mito dell'eterno ricominciare - 12. Morfologia e funzioni dei miti - 13. La struttura dei simboli - Conclusioni - Appendice - Prefazione alla prima edizione francese, Georges Dumézil (1948) - Mircea Eliade a Raffaele Pettazzoni (10 febbraio 1949) - Prefazione alla prima edizione italiana, di Ernesto de Martino (1954) - Bibliografia - Indice degli autori |