Quaderni del carcere. Edizione critica dell'Istituto Gramsci |
Antonio Gramsci Quaderni del carcere. Edizione critica dell'Istituto Gramsci (4 voll.) Einaudi, pagg.LXVIII-3370, Euro 60
IL LIBRO - Questa edizione dei Quaderni, pubblicata da Einaudi nel 1975 nella collana «Nuova Universale Einaudi», segue la sistemazione filologicamente corretta presentata dall'Istituto Gramsci dopo quel «lavoro minuzioso e condotto col massimo scrupolo d'esattezza» che lo stesso Gramsci giudicava necessario nello studio dei classici. I Quaderni, infatti, sono stati ordinati secondo un criterio cronologico ricostruito sulla base di dati oggettivi tratti dalla «Descrizione dei Quaderni» (sezione inserita nell'apparato critico) e che ha portato a una nuova numerazione. Si è anche cercato di riprodurre il testo cosí com'è stato scritto, in modo che nulla s'interponesse fra il pensiero dell'autore e chi legge. L'ampio apparato critico, poi, evitando ogni prevaricazione di carattere interpretativo, risponde all'esigenza di fornire al lettore tutti gli elementi utili a una piú esatta comprensione e all'approfondimento dell'opera gramsciana.
DAL TESTO - "I criteri seguiti nella realizzazione di questa nuova edizione dei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci, pur corrispondendo nell'ispirazione a quelli già enunciati a suo tempo quando tale edizione fu progettata ', non possono essere adeguatamente motivati senza insistere sulla travagliata genesi dell'opera e della sua fortuna. Da quest'aspetto le controversie interpretative sollevate dall'opera gramsciana preferiscono di solito prescindere. Si tende a considerare questa genesi come un semplice dato di fatto, una circostanza esterna, qualcosa cioè a cui non deve darsi eccessivo peso nella valutazione dell'importanza e del significato teorico dell'opera. Si può riconoscere in tale atteggiamento un elemento positivo: il rifiuto a ridurre il valore dell'opera gramsciana nei limiti di una dimensione eroicosentimenta-le di "testimonianza del tempo", suscettibile soltanto di rievocazioni commemorative. Non vi è dubbio tuttavia che distogliere il tessuto di determinate nozioni teoriche dal modo con cui esso si è formato esponga più facilmente al rischio di fraintenderlo, e ciò nel caso di Gramsci è successo più di una volta. "Qualcosa di simile è accaduto del resto anche per i giudizi sull'uomo Gramsci. L'ombra della leggenda ha sempre accompagnato la sua attività e la sua opera. Oggetto di odi implacabili e di sarcasmi sprezzanti per il modo con cui si era impegnato nella lotta politica, poteva suscitare per lo stesso motivo un'ammirazione che sconfinava spesso nell'iperbole o in amplificazioni deformanti. Anche nel noto ritratto tracciato da Gobetti nel 1924 per "La Rivoluzione liberale", quando Gramsci fu eletto deputato in un Parlamento già fascistizzato, sono inseriti alcuni elementi leggendarii vi è l'immagine di un Gramsci come "profeta" rivoluzionario ("più che un tattico o un combattente"), e vi sono altri tratti in cui appare riflesso più il carattere del ritrattista che quello del suo modello. Non si può dire che quella immagine fosse falsa, senza alcun rapporto con la realtà. Si deve dire piuttosto che in questo Gramsci gobettiano, come in altre raffigurazioni leggendarie evocate in questo stesso periodo, la realtà è trasfigurata, diventa soprattutto messaggio d'azione, fonte di ripercussioni emotive, almeno fino a quando esso riesca a trovare destinatari appassionati. Certo non erano allora molti questi destinatari; nell'ombra discontinua della sua leggenda i vuoti prevalevano forse sui pieni. Nel 1927, ancor prima che fosse celebrato il processo del Tribunale Speciale, Togliatti scriveva su "Lo Stato operaio", la rivista del partito comunista italiano pubblicata nell'emigrazione, il suo primo articolo su Gramsci, "un capo della classe operaia": "La storia del nostro partito è ancora da scrivere. Chi la scriverà, e saprà cogliere, al di sopra delle particolari vicende politiche e amministrative, la grande linea della formazione storica di esso come avanguardia della classe operaia, dovrà dare ad Antonio Gramsci il posto d'onore"!. Poteva però anche accadere che di lì a poco, quando Gramsci arriverà nel reclusorio di Turi per scontarvi la pena inflittagli dal Tribunale Speciale, i primi detenuti politici, anche quelli del suo stesso partito, con cui prende contatto, ignorassero perfino il suo nome e accogliessero il nuovo venuto come "uno qualunque"."
L'AUTORE - Di Antonio Gramsci (1891 - 1937), Einaudi ha pubblicato: Passato e presente, L'ordine nuovo, Scritti giovanili, Sotto la Mole, Socialismo e fascismo, La costruzione del Partito comunista, Quaderni del carcere, Quaderno 19, Quaderno 22, Cronache torinesi, La Città futura, Il nostro Marx, Lettere 1908-1926. Negli «Einaudi Tascabili» è uscito il volume Vita attraverso le lettere a cura di Giuseppe Fiori; nella «Nuova Universale Einaudi» è stato pubblicato il carteggio integrale con Tatiana Schucht, a cura di Aldo Natoli e Chiara Daniele. Nel 2007 negli «ET Biblioteca» sono stati ripubblicati i Quaderni del carcere e negli «ET Saggi» è uscita l'antologia Nel mondo grande e terribile.
INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Valentino Gerratana - Cronologia della vita di Antonio Gramsci Volume primo: Quaderno 1 (XVI) 1929-1930. Primo quaderno - Quaderno 2 (XXIV) 1929-1933. Miscellanea I - Quaderno 3 (XX) 1930. (Miscellanea) - Quaderno 4 (XIII) 1930-1932 (Appunti di filosofia I - Miscellanea - Il canto decimo dell'Inferno) - Quaderno 5 (IX) 1930-1932 (Miscellanea) Volume secondo: Quaderno 6 (VIII) 1930-1932 (Miscellanea) - Quaderno 7 (VII) 1930-1931 (Appunti di filosofia) II e Miscellanea - Quaderno 8 (XXVIII) 1931-1932 Miscellanea e Appunti di filosofia III) - Quaderno 9 (XIV) 1932 (Miscellanea e note sul Risorgimento italiano) - Quaderno 10 (XXXIII) 1932-1935. La filosofia di Benedetto Croce - Quaderno 11 (XVIII) 1932-1933. (Introduzione allo studio della filosofia) Volume terzo: Quaderno 12 (XXIX) 1932. Appunti e note sparse per un gruppo di saggi sulla storia degli intellettuali - Quaderno 13 (XXX) 1932-1934. Noterelle sulla politica del Machiavelli - Quaderno 14 (I) 1932-1935 (Miscellanea) - Quaderno 15 (II) 1933. (Miscellanea) - Quaderno 16 (XXII) 1933-1934. Argomenti di cultura. 1° - Quaderno 17 (N) 1933-1935. Miscellanea - Quaderno 18 (XXXII-IVbis) 1934. Niccolò Machiavelli. II - Quaderno 19 (X) 1934-1935 (Risorgimento italiano) - Quaderno 20 (XXV) 1934-1935 (Azione Cattolica - Cattolici integrali - gesuiti - modernisti) - Quaderno 21 (XVII) 1934-1935. Problemi della cultura nazionale italiana. 1°. Letteratura popolare - Quaderno 22 (V) 1934. Americanismo e fordismo - Quaderno 23 (VI) 1934. Critica letteraria - Quaderno 24 (XXVII) 1934. Giornalismo - Quaderno 25 (XXIII) 1934. Ai margini della storia. Storia dei gruppi sociali subalterni - Quaderno 26 (XII) 1935. Argomenti di cultura. 2° - Quaderno 27 (XI) 1935. Osservazioni sul «folclore» - Quaderno 28 (III) 1935. Lorianismo - Quaderno 29 (XXI) 1935. Note per una introduzione allo studio della grammatica. Appendice. Estratti dai quaderni di traduzione Volume quarto: Sigle delle abbreviazioni - Descrizione dei Quaderni - Note al testo - Indice delle opere citate nei Quaderni - Libri e opuscoli del Fondo Gramsci non citati nei Quaderni - Indice dei periodici citati nei Quaderni - Indice per argomenti - Tavola delle concordanze - Indice dei nomi |