Bruno Buozzi, ultimo atto Stampa E-mail

Antonio Maglie

Bruno Buozzi, ultimo atto
L'eccidio della Storta 80 anni dopo


Arcadia Edizioni, pagg.440, € 18,00

 

maglie buozzi  Questo volume di Antonio Maglie propone una riflessione sulla figura di Bruno Buozzi, storico leader del movimento sindacale italiano, e sul tragico evento della sua morte durante l'occupazione di Roma. A ottant'anni dall'eccidio della Storta, che avvenne il 4 gennaio 1945, Maglie ricostruisce non solo la figura di Buozzi ma anche il clima politico e sociale del tempo, offrendo uno spunto di riflessione critica sulla memoria storica e sull'identità nazionale, in particolare nell'epoca del revisionismo storico che sta oggi riscrivendo molte delle narrazioni relative agli anni del Fascismo e della Seconda Guerra Mondiale.

  Nel gennaio del 1945, l'occupazione tedesca di Roma era ormai prossima alla sua conclusione, ma le atrocità non si erano fermate. Solo pochi mesi prima, il 24 marzo 1944, le Fosse Ardeatine erano diventate il teatro di uno dei massacri più noti e documentati della Resistenza italiana, dove 335 civili vennero fucilati in rappresaglia per l'uccisione di 33 soldati tedeschi da parte dei partigiani. Le ultime vittime, tuttavia, giunsero con l'eccidio della Storta, dove furono giustiziati quattordici prigionieri, tra cui Bruno Buozzi. Questo omicidio si inserisce in un clima di violenza che caratterizzò l'occupazione di Roma.

  Bruno Buozzi, figura storica di primo piano de movimento operaio e sindacale italiano, fu scelto per la sua lotta antifascista, nonché per il suo ruolo di leadership nella CGIL. La sua morte rappresentò la fine di una carriera politica che avrebbe potuto condurre l'Italia su strade diverse da quelle della dittatura fascista,ed ebbe luogo in un momento storico in cui il Paese stava già entrando in una fase di cambiamento radicale. La strage della Storta fu quindi non solo un crimine di guerra, ma anche un simbolo della tragica fine di un'epoca e di una lotta che non sarebbe riuscita a impedire la disgregazione della società civile.

  Antonio Maglie, giornalista e scrittore con una consolidata carriera nelle pubblicazioni storiche, si addentra in questo drammatico episodio con un approccio meticoloso e documentato, ma anche profondamente sensibile ai risvolti emotivi e simbolici di quella vicenda. La struttura del libro è ben articolata, con una ricostruzione dettagliata degli eventi che precedettero l'eccidio, una descrizione approfondita delle figure coinvolte e una riflessione critica sulle implicazioni storiche e politiche di quel periodo. Maglie non si limita a narrare i fatti: egli offre al lettore una vera e propria "riedizione" critica di quanto accaduto, interrogandosi sul significato di quegli avvenimenti alla luce delle sfide e dei dilemmi del presente.

  L'autore cerca di contestualizzare storicamente l'omicidio di Buozzi e dei suoi compagni, con una riflessione accurata sulle dinamiche politiche e sociali che segnarono la fine del Fascismo. Particolare attenzione è riservata alla figura di Buozzi, un leader sindacale che, attraverso la sua adesione alla lotta antifascista, diventa un simbolo della resistenza contro la dittatura. Maglie mostra come Buozzi, pur essendo intimamente legato alla politica socialista e alla lotta per i diritti dei lavoratori, fosse destinato a giocare un ruolo importante anche nel nuovo ordine politico che sarebbe emerso dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.