Il libro nero di Hamas Stampa E-mail

Carlo Panella

Il libro nero di Hamas
L'antisemitsmo islamico e il miraggio dei due Stati


 Lindau, pagg.376, € 24,00

 

panella hamas  Nel panorama delle analisi politiche e storiche che trattano della complessità del conflitto israelo-palestinese e delle dinamiche che coinvolgono Hamas, il libro di Carlo Panella, "Il libro nero di Hamas. L'antisemitismo islamico e il miraggio dei due Stati", emerge come un'opera provocatoria e articolata, destinata a stimolare un ampio dibattito sulla natura dell'odio verso Israele, la sua radice ideologica e il difficile percorso verso una soluzione pacifica. In questo saggio, Panella compie un'analisi cruda e senza mezzi termini di Hamas, evidenziando la sua ideologia, la sua storia e il suo ruolo non solo nel contesto israelo-palestinese, ma anche nel più ampio scenario internazionale, in particolare in relazione alla crescente ondata di antiebraismo in Occidente.

  Il fenomeno dell'antiebraismo in seno al mondo islamico ha radici profonde e complesse. Sebbene l'Islam e gli ebrei abbiano avuto una lunga storia di coesistenza, la figura dell'ebreo nella teologia islamica è stata spesso ambigua. Gli ebrei sono stati visti, in diversi momenti storici, sia come "popolo del Libro" (a cui sono stati riconosciuti diritti in virtù della loro fede monoteista), sia come nemici della comunità musulmana. L'interpretazione religiosa dei testi sacri islamici, specialmente il Corano e gli Hadith, è stata spesso oggetto di strumentalizzazione politica, e l'antiebraismo ha trovato una sua espressione nelle interpretazioni radicali, che hanno dato vita a teorie del complotto e accuse nei confronti degli ebrei.

  Il conflitto israelo-palestinese, che si è intensificato con la nascita dello Stato di Israele nel 1948, ha offerto un terreno fertile per l'esplosione di un antiebraismo che non ha radici esclusivamente politiche, ma che affonda nel campo ideologico e religioso. Hamas, la principale fazione islamista della Striscia di Gaza, ha contribuito in modo significativo ad alimentare questo ostilità attraverso la sua ideologia radicale.

  Il libro di Panella cerca di analizzare le cause profonde e le manifestazioni contemporanee dell'antiebraismo islamico, in particolare attraverso la lente di Hamas.

  Il titolo del libro, Il libro nero di Hamas, si propone come una denuncia della violenza e dell'odio che contraddistinguono l'organizzazione. La scelta di un linguaggio forte e diretto non è casuale e riflette l'intento dell'Autore di fornire un quadro allarmante e senza sconti di quella che considera una minaccia non solo per Israele, ma per l'intero Occidente. Panella inizia il suo libro con un riferimento all'attacco del 7 ottobre 2023. Questo episodio, secondo la tesi dell'Autore, è solo la punta dell'iceberg di un odio secolare e profondamente radicato.

  Panella dedica ampio spazio a descrivere la genesi e l'evoluzione di Hamas, tracciando il suo sviluppo da gruppo di resistenza contro l'occupazione israeliana a organizzazione radicale, impegnata non solo a combattere Israele, ma a promuovere una visione apocalittica che include il ristabilimento di un califfato islamico. Questo approccio radicale non lascia spazio a compromessi o negoziati, poiché, come afferma Panella, l'obiettivo dichiarato di Hamas non è la creazione di uno Stato palestinese accanto a Israele, ma la distruzione dello Stato ebraico stesso.

  Un elemento centrale del libro è l'analisi dell'antiebraismo islamico, che Panella non descrive come una reazione alla politica israeliana, ma come una tradizione ideologica radicata che si nutre di una visione del mondo dove l'ebreo è visto come una minaccia esistenziale per l'Islam. Questo odio non si limita ad Hamas, ma si diffonde anche all'interno delle comunità musulmane in Europa, dove l'Autore osserva con preoccupazione l'ascesa di atti di antiebraismo, in parte alimentati da una retorica radicale che si ispira ad Hamas e ad altri gruppi islamisti.

  Panella non si limita a parlare dell'ideologia di Hamas, ma si concentra anche sugli aspetti pratici della sua governance a Gaza. Il libro denuncia la corruzione endemica, l'uso dei fondi umanitari a fini militari e di arricchimento personale da parte dei dirigenti di Hamas, nonché l'uso di Gaza come campo di addestramento per milizie e come laboratorio di indottrinamento ideologico. La violazione sistematica dei diritti umani, l'oppressione delle donne, l'esecuzione di omosessuali e la creazione di una società profondamente autoritaria sono aspetti che Panella esplora in dettaglio, mostrando come l'organizzazione non solo persegue il fine della distruzione di Israele, ma gestisce Gaza con metodi che violano i principi di dignità umana e libertà.

  Un tema ricorrente del libro è la critica a quella che Panella definisce una "illusione" della soluzione dei due Stati. Secondo l'Autore, qualsiasi tentativo di creare uno Stato palestinese accanto a Israele è destinato a fallire finché Hamas rimarrà al potere. Panella sfida l'opinione pubblica occidentale, che spesso ha sostenuto il processo di pace e la creazione di un entità statale palestinese, a riflettere sull'impossibilità di negoziare con un gruppo che rifiuta la legittimità stessa di Israele.

  Attraverso un'analisi storica, ideologica e pratica, Panella dipinge un quadro in cui Hamas non è semplicemente un gruppo politico o un movimento di resistenza, ma un'ideologia totalitaria che mina ogni possibilità di pace e convivenza. Il libro solleva interrogativi cruciali sul futuro del conflitto e sull'approccio dell'Occidente alla minaccia del fondamentalismo islamico, invitando alla riflessione su come affrontare un nemico che non è solo politico, ma ideologico e religioso.