Mauro Stenico
L'Universo di Stalin e del Partito comunista La cosmologia moderna in prospettiva sovietica
Reverdito Editore, pagg.496, € 19,00
Secondo la teoria del Big Bang, l'Universo ebbe inizio 14 miliardi di anni fa a seguito di un'esplosione catastrofica che ha dato vita a tutto ciò che conosciamo. L'elaborazione di questa teoria è avvenuta gradualmente a partire dagli anni Venti del secolo scorso e si è trovata a dover affrontare non solo diverse alternative scientifiche, ma anche ideologie politiche molto forti che hanno influenzato il suo percorso evolutivo.
Tra queste ideologie politiche – come spiega Mauro Stenico in questo ampio saggio - vi era quella comunista sovietica, la quale si avvaleva della filosofia del materialismo dialettico per guidare la sua comprensione della natura. Durante il periodo di governo di Stalin, l'élite politica sovietica impose direttive ideologiche molto rigide alla comunità scientifica, creando una netta separazione tra la scienza materialista, considerata l'autentica espressione dei valori del marxismo, e quella occidentale, che veniva disprezzata e definita come idealista.
Questa controversia tra le due visioni ideologiche si manifestò anche nel campo della cosmologia, che per sua natura è molto sensibile alle domande fondamentali sulla realtà. Il Partito Comunista sovietico impose agli astronomi sovietici un modello di Universo eterno e infinito, nonché l'obbligo di interpretare i dati scientifici in modo marxista. Di conseguenza, la teoria del Big Bang, la quale sosteneva un inizio dell'Universo, fu stigmatizzata come pseudoscienza, considerata come il risultato di un'alleanza occidentale tra borghesia e religione in una prospettiva anticomunista.
La repressione del dissenso attuata da Stalin, che si intensificò negli anni Trenta e continuò fino al 1953, colpì duramente anche gli astronomi, molti dei quali furono arrestati e addirittura giustiziati. Inoltre, con l'inizio della Guerra Fredda dopo il 1945, l'opposizione sovietica alla cosmologia occidentale fu considerata una forma di resistenza all'imperialismo, venendo presentata come un'alternativa valida e indipendente.
Solo con l'inizio della destalinizzazione nel 1956, ma pur sempre nel rispetto dei principi fondamentali dell'ideologia materialista, l'astronomia sovietica intraprese un nuovo confronto con la cosmologia occidentale. In particolare, nel contesto della Corsa allo Spazio, l'Unione Sovietica si mise al passo con le più moderne ricerche del settore, contribuendo in modo significativo allo sviluppo teorico della cosmologia.
Le restrizioni politiche e ideologiche del passato furono gradualmente allentate e gli astronomi sovietici poterono finalmente esplorare nuove teorie e avanzamenti scientifici, superando le barriere ideologiche che avevano impedito il libero scambio di idee e informazioni con la comunità scientifica occidentale.
Il contributo dell'astronomia sovietica alla cosmologia occidentale è stato rilevante e ha permesso di apportare nuove prospettive e conoscenze alla comprensione dell'Universo. Grazie al costante sviluppo e alla collaborazione internazionale nel campo della cosmologia, siamo in grado di ampliare sempre di più la nostra comprensione dell'Universo e dei suoi segreti. |