Il nazional-fascismo economico del giovane Franco Modigliani Stampa E-mail

Luca Michelini

Il nazional-fascismo economico del giovane Franco Modigliani

Firenze University Press, pagg.92, € 13,90

 

michelini modigliani  IL LIBRO – Il volume ricostruisce per la prima volta il profilo intellettuale del giovane Franco Modigliani, che aderisce alle teorie economiche e politiche del fascismo proponendo riflessioni d'avanguardia su argomenti centrali del dibattito teorico: il pensiero di Keynes, le cause e i rimedi alla Grande Crisi del 1929, le ragioni teoriche e storiche del nazionalismo economico, l'autarchia fascista. Aderito alle teorie del razzismo spirituale, Modigliani è colto di sorpresa dalla promulgazione delle leggi antiebraiche del 1938. Una volta negli USA Modigliani accantonerà la cornice ideologia fascista e nazionalista, ma coltiverà lo studio della pianificazione e del pensiero di Keynes, di cui offrirà un'interpretazione destinata ad avere fortuna mondiale fino ai giorni nostri.

  DAL TESTO – "Come il lettore potrà appurare, Modigliani si inserisce esplicitamente e intenzionalmente nella corrente di pensiero nazionalista e corporativa, anche se, come vedremo, presenta alcuni tratti di originalità. Il quadro, tuttavia, con gli anni Trenta, quando il giovane Modigliani si affaccia alla ribalta scientifica e politica, è notevolmente mutato rispetto ai primi anni Venti: il fascismo, infatti, profonde notevoli energie istituzionali per definire i contorni di una economica politica precipuamente fascista, distinta da quella scienza economica che gli intellettuali nazional-fascisti consideravano essere tipicamente liberale e differente, ovviamente, dal comunismo marxista. Se sul piano della politica e della politica economica del fascismo tanto gli economisti, quanto la scienza economica corporativa appaiono rivestire un ruolo del tutto marginale, perché l'azione del governo fascista prescinde dal loro operato, è però anche vero che, soprattutto con la Crisi del 1929, la sollecitazione a impostare il rapporto tra Stato e capitalismo in modo teoricamente differente da quello ereditato dalla tradizione liberale diviene notevole sul piano della riflessione teorica e di politica economica. Dal punto di vista scientifico e culturale, insomma, il tentativo corporativo ebbe notevole respiro, tanto da divenire oggetto di riflessione in ambito internazionale, naturalmente vista anche l'espansione che i movimenti fascisti andavano compiendo in tutto il mondo. È in questo contesto culturale nazionale e internazionale che si inserisce la riflessione del giovane Modigliani e la viva curiosità che egli dimostra verso le teorie di Keynes."

  L'AUTORE – Luca Michelini è professore ordinario di Storia del pensiero economico al Dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Pisa. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo "Marginalismo e socialismo: Maffeo Pantaleoni" (1882-1904) (Franco Angeli, 1998) e "Marginalismo e socialismo nell'Italia liberale" (Feltrinelli, 2001). Fa parte della redazione della rivista «Il Pensiero economico italiano».

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione. Il nazionalismo economico italiano - Capitolo primo. Questioni di metodo (1. Gli scritti giovanili e la storiografia - 2. Le leggi razziali: passato e presente) - Capitolo secondo. Il contesto: la rivista «Lo Stato» (1. Per una scienza economica 'nuova' - 2. Il fascismo sociale - 3. La Grande Crisi - 4. La pianificazione) - Capitolo terzo. Il 'razzismo spirituale' e l'antisemitismo (1. Fascismo e antisemitismo - 2. Modigliani: Stato, nazione, razza) - Capitolo quarto. L'economia nuova di Modigliani (1. Per la «progressiva regolamentazione di tutta l'economia» - 2. Protezionismo ed autarchia - 3. L'utopia dell''economia pura', Costamagna, Keynes e Mussolini - 4. La tesi di laurea) - Conclusioni - Indice dei nomi