L'io minimo Stampa E-mail

Christopher Lasch

L'io minimo
Sopravvivenza psichica in tempi difficili


Neri Pozza, pagg.286, € 18,00

 

lasch iominimo  IL LIBRO – «La moderna deificazione della mera sopravvivenza. .. è senz'altro la tappa intellettuale più strana mai proposta da un uomo a un altro uomo». Nulla più di questa frase di William James, che compare in esergo alle pagine che seguono, spiega il contenuto proprio di quest'opera di Christopher Lasch: un'analisi dell'io nell'epoca della «mera sopravvivenza». Pubblicato cinque anni dopo "La cultura del narcisismo", l'opera in cui l'«edonismo» contemporaneo, la ricerca di sé, l'egoismo, l'indifferenza verso il bene dell'umanità apparivano come i tratti salienti dello sradicamento prodotto dalla moderna società industriale, L'Io minimo segna una svolta nel pensiero di Lasch. L'io sovrano di ieri cede il posto all'io minimo, poiché l'epoca annuncia una nuova condizione della società industriale e del sistema politico su cui si regge e prospera. Una condizione caratterizzata, in primo luogo, dalla necessità di poteri globali, dalla crescita di una «mente globale» nel fronteggiare la prospettiva di un prolungato declino economico e, in secondo luogo, dalla fine della «speranza in un'azione politica capace di rendere via via più umana la società industriale». L'epoca in cui il mondo è popolato da immagini sfarfallanti che rendono sempre più difficile distinguere tra realtà e fantasia svela così la sua zona d'ombra: quella della mera sopravvivenza e della mentalità della sopravvivenza. Nel tempo dei «poteri globali» e della «mente globale» l'identità personale è infatti un lusso, poiché «l'identità implica radici, una storia personale, amici, una famiglia, il senso d'appartenenza a un luogo». Con l'accentuarsi della percezione dello sradicamento l'io si contrae, si riduce a un nucleo difensivo armato contro le avversità. Diventa «un'individualità che non è né "sovrana" né "narcisistica", bensì assediata». Una risposta difensiva che, naturalmente, non è altro che un prodotto della stessa radicale trasformazione della società industriale. Per una prospettiva «postindustriale» infatti né l'illusione tecnologica dell'autosufficienza né la negazione radicale dell'individualità costituiscono vie d'uscita. Non saranno, per Lasch, «né Narciso né Prometeo a guidarci fuori dalla condizione in cui ci troviamo».

  DAL TESTO – "Lo studio del narcisismo conferma l'osservazione che la distinzione tra io e non-io è la base di ogni altra distinzione, compresa quella tra vita e morte. Abbiamo già visto che l'aspirazione narcisistica alla fusione porta alla negazione delle differenze sia sessuali che generazionali. Il narcisismo dice al neonato di essere un compagno perfetto per sua madre, che oltretutto egli fornisce di un fallo proprio, in modo da negare la necessità di un marito. Nelle bambine, che, per parte loro, sognano anch'esse di ingravidare la madre, una fantasia equivalente è quella di essere ingravidate senza alcun intervento dal padre. In entrambi i sessi, il narcisismo rifiuta la soluzione edipica del problema della separazione, in cui il bambino rinuncia alla fantasia di una riunione immediata con la madre nella speranza di arrivare a ruoli adulti che promettono qualcosa della potenza associata un tempo all'illusione infantile di autosufficienza. Nelle fantasie narcisistiche di riunione, che negano la necessità del padre, "il non riconoscimento della differenza tra le generazioni", secondo la Chasseguet-Smirgel, "è connesso intimamente con il non riconoscimento della differenza tra i sessi". Il narcisismo, almeno nelle sue forme meno regressive, vive di illusioni. Il "non riconoscimento" definisce la sua posizione caratteristica nei confronti dell'ambiente."

  L'AUTORE – Christopher Lasch (1932-1994) è stato uno dei maggiori storici delle idee del Novecento. Tra le sue numerose opere ricordiamo: "La cultura del narcisismo" (Bompiani, 1981), "Il paradiso in terra. Il progresso e la sua critica" (Neri Pozza, 2016), "La rivolta delle élite" (Neri Pozza, 2017) e "L'io minimo" (Neri Pozza, 2018).

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione - 1. Introduzione. Consumo, narcisismo e cultura di massa (Materialismo e cultura di massa - Produzione di massa e consumo di massa - Il fantastico mondo delle merci - Consumo e cultura di massa - Tecnologia industriale, cultura di massa e democrazia - Il declino dell'autorità - Politica come consumo - La nuova "persona" - "Egoismo" o mentalità di sopravvivenza?) - 2. La mentalità della sopravvivenza (La normalizzazione della crisi - La vita quotidiana reinterpretala alla luce delle situazioni limite - Le grandi organizzazioni come istituzioni totali - Guerra fredda e critica della sopravvivenza - Disfarsi di tutto: la disciplina spirituale della sopravvivenza - Chi sono i profeti della fine del mondo? - Mentalità apocalittica della sopravvivenza e apatia comune - Strategie della sopravvivenza quotidiana) - 3. Il discorso sulla morte di massa: "lezioni" dell'olocausto (Uno o molti olocausti? - "Totalitarismo": dal male radicale alla tipologia politica comparativa - Auschwitz come immagine del malessere moderno - Critica e difesa della "mera sopravvivenza" - La colpa del sopravvissuto: pro e contro - L'ideologia della sopravvivenza al suo peggio: Pasqualino Settebellezze - "La ricerca comparata sulla sopravvivenza": situazioni limite e stress quotidiano) - 4. L'estetica minimalista: arte e letteratura in un'epoca di situazioni limite (L'effetto Roth-Cunningham - Dall'affermazione alla cancellazione di sé - L'io sovrano cancellato dalle immagini - Le estetiche dell'esclusione - La fusione dell'io e del non-io - La ritirata strategica nella paranoia - Il vicolo cieco del modernismo) - 5. La storia interiore dell'io (Unicità e separazione - Prime fantasie di riunione - Le differenze di genere e la "tragedia delle illusioni perdute" - Origini del superio - L'ideale dell'io - Il narcisismo in quanto opposto al comune egoismo - L'infanzia in una cultura narcisistica - Oggetti fatti dall'uomo e illusioni) – 6. La politica della psiche (Il dibattito culturale contemporaneo: una tipologia ideale - Il partito del superio - L'io liberale: origini ottocentesche dell'etica terapeutica - La psicoanalisi e la tradizione liberale dell'ottimismo morale - La disputa tra comportamentisti e psichiatria umanistica - La psicologia dell'io di Hartmann: psicoanalisi come ingegneria del comportamento) - 7. L'attacco ideologico all'io (L'esaurimento delle ideologie politiche dopo la seconda guerra mondiale - La sinistra neofreudiana - Marcuse a proposito del "surplus di repressione" - La tanatologia di Brown: la patologia dell'agire finalizzato - Il femminismo freudiano - Le ragioni del narcisismo: iniziativa "maschile" contro reciprocità "femminile" - Intenzione, natura, individualità: le ragioni della coscienza colpevole) - Ringraziamenti e note bibliografiche – Indice dei nomi