Christopher Lasch
Rifugio in un mondo senza cuore La famiglia in stato d'assedio Postfazione di Goffredo Fofi
Neri Pozza, pagg.287, € 19,00
IL LIBRO – Apparso per la prima volta nel 1977, questo libro, che affronta la disgregazione della vita familiare nella società contemporanea, fu accolto dalle recensioni entusiastiche della stampa di destra e dalla disapprovazione aperta degli ambienti della sinistra radicale, dai quali Christopher Lasch pure proveniva. Per i primi, l'opera costituiva «una vivace difesa dei valori tradizionali» che, una volta fatta astrazione dalle «sciocchezze marxiste» che la puntellavano, ne faceva un «libro meravigliosamente reazionario». Per i secondi, l'opera mirava semplicemente a restaurare «la famiglia borghese», responsabile per eccellenza delle ingiustizie inflitte alle donne. Nell'introduzione all'edizione tascabile del volume, apparsa nel 1978, Lasch non mancò di sottolineare l'assoluta incomprensione del testo che è alla base di simili interpretazioni, mostrando in primo luogo come la cosiddetta controcultura degli anni Sessanta fosse soltanto «un'immagine speculare del capitalismo consumistico» e come le legittime istanze del movimento femminista dovessero essere sostenute da una prospettiva, assai più radicale, di critica dell'organizzazione contemporanea del lavoro. La confutazione di queste interpretazioni è, tuttavia, contenuta nella maniera più chiara nello svolgimento dell'opera, dove destra e sinistra radicale appaiono soltanto in apparenza su posizioni opposte nell'interpretazione dell'origine della disgregazione della famiglia. Per entrambe sono gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso gli anni decisivi: magnifici i primi e catastrofici i secondi per la destra conservatrice, esattamente l'opposto per la sinistra radicale. Lasch ha buon gioco nel mostrare come la lenta dissoluzione della famiglia abbia invece una storia più che secolare. La crisi dei divorzi, il femminismo e la rivoluzione giovanile iniziarono non con la fine dei «gloriosi» anni Cinquanta e l'avvento della cosiddetta «rivoluzione sessuale» nei Sessanta, ma... nell'Ottocento, con l'estensione della produzione industriale e del modello della «fabbrica» che si impadronirono di «attività un tempo delegate all'individuo o alla famiglia». Libro insostituibile per comprendere le trasformazioni radicali del nostro tempo nei loro effetti sul singolo e sulla società, "Rifugio in un mondo senza cuore" è una di quelle opere che fa di Christopher Lasch non semplicemente un grande studioso, ma, come spiega Goffredo Fofi nello scritto che accompagna la presente edizione, un grande studioso militante che «ha capito più e prima di noi, e ci ha messo in guardia». "Christopher Lasch – aggiunge Fofi - ha saputo aiutarci a capire la Grande Mutazione meglio di ogni altro, negli anni in cui essa ci si è imposta, gli ottanta e novanta del secolo scorso. Non mi ritengo all'altezza di tali questioni e di una comprensione profonda delle analisi e delle idee di Lasch, ma le credo importanti per capire il nostro presente, e dunque per trovare i modi di contrastarne gli aspetti più opprimenti e totalizzanti, quanto quelle di Ivan Illich, di Castoriadis e Bourdieu ed Ellul, di Guy Debord subito prima di lui e quanto lo furono più indietro nel tempo quelle di Orwell e di Huxley."
DAL TESTO – "Occorre capire, anzitutto, che la crisi attuale della famiglia ha avuto una lunga incubazione. Neofemministe, paladini della «controcultura», sociologi di sinistra, profeti della «nuova storia sociale», e i giornalisti che divulgano le idee di questi intellettuali credono di avere personalmente scoperto la difficile situazione della famiglia; come se la «rivoluzione sessuale», il movimento delle donne e il declino dell'autorità paterna fossero una novità di questi ultimi quindici anni. I loro ricordi partono dalla fine degli anni cinquanta, un periodo che nella cultura popolare passa per la stagione più fortunata della famiglia «tradizionale». "In realtà, la lenta dissoluzione della famiglia ha una storia più che secolare. La crisi dei divorzi, il femminismo e la rivoluzione giovanile iniziarono nell'Ottocento, e da allora sono oggetto di discussione. I dibattiti in pubblico, a loro volta, diedero origine a una tradizione di studi sociologici, che tuttora delimita i problemi su cui verte gran parte della letteratura contemporanea sulla famiglia. In questo libro ho inteso descrivere e criticare questa tradizione, mostrando come rispecchiasse e influenzasse, a un tempo, la politica sociale e analizzando le rovinose conseguenze delle «professioni assistenziali» sulla famiglia. Nel mio studio si intrecciano teoria, ideologia e pratica sociale. Esaminando i mutui rapporti tra questi fattori, sottolineando l'importanza delle idee, inserite nel loro contesto storico, e rifiutando il concetto di una «evoluzione» automatica della storia, spero di convincere il lettore che la famiglia contemporanea non è il prodotto di astratte «forze» sociali bensì dell'attività umana."
L'AUTORE – Christopher Lasch (1932-1994) è stato uno dei maggiori storici delle idee del Novecento. Tra le sue numerose opere ricordiamo: "La cultura del narcisismo" (Bompiani, 1981), "Il paradiso in terra. Il progresso e la sua critica" (Neri Pozza, 2016), "La rivolta delle élite" (Neri Pozza, 2017) e "L'io minimo" (Neri Pozza, 2018).
INDICE DELL'OPERA – Ringraziamenti - Prefazione all'edizione economica – Introduzione - 1. I patologi sociali e la socializzazione della riproduzione (La formazione della famiglia moderna - La crisi della famiglia alla fine dell'Ottocento - La proletarizzazione del ruolo dei genitori) - 2. Lo studio sociologico della famiglia negli anni venti e trenta (La nascita della scienza sociale - Teorie generali dell'origine e dell'evoluzione della famiglia - La sconfitta delle teorie evoluzionistiche e l'emergere di una sociologia empirica dell'urbanizzazione - Il matrimonio: un rifugio nella società moderna) - 3. Strade inesplorate: l'ortodossia sociologica in discussione (Carle Zimmerman e la critica tradizionalistica della «companionate family» - Willard Waller: sociologia e satira - Il «rating-and-dating complex»: la critica walleriana del piacere puro - Tentativi di confutazione di Waller) - 4. Cultura e personalità (Il concetto di personalità - La psicanalisi come teoria della dinamica familiare: Malinowski «confuta» Freud - L'antropologia al servizio della riforma psicosessuale - Cultura e «deterrninismo biologico»: il dibattito sulla psicologia freudiana delle donne - Revisionismo e femminismo alleati - La personalità autoritaria: Reich, Fromm e la scuola di Francoforte) - 5. Al capezzale di una società malata (La società-paziente - La «nuova religione» dell'amicizia - Il nuovo vangelo del matrimonio) - 6. La teoria sociale della scienza terapeutica: Parsons e i parsoniani (Il trionfo delle «relazioni sociali» - La famiglia come piccolo gruppo - La terapia della socializzazione - La «produzione della personalità») - 7. La critica della famiglia nucleare e la ricerca di stili di vita alternativi (L'ideologia degli «impegni non vincolanti» - Le principali tendenze di revisionismo sociologico - Patologia del «dramma familiare» - Il «matriarcato» nero: le polemiche sul rapporto Moynihan) - 8. L'autorità e la famiglia: legge e ordine in una società permissiva (La nascita della famiglia borghese e il culto della salute - Gli ideali terapeutici della famiglia e il loro influsso sul ruolo dei genitori - Genitori e figli - La normalizzazione dell'anormalità - Una forma di controllo sociale: la corruzione) – Note – Postfazione, di Goffredo Fofi - Indice dei nomi |