Ritorno in Russia |
Aleksandr Solženicyn
IL LIBRO – «Dopo vent'anni di esilio, nell'estate 1994 – scrive Ermolaj Solženicyn -, mio padre ritornava per la prima volta in Russia. Fu un'estate davvero memorabile. Quando l'avevano espulso dall'URSS, nel 1974, aveva cinquantacinque anni, e io soltanto tre. In capo a due decenni ora poteva rivedere con i propri occhi il suo paese e anche per me, di fatto, è stato come vederlo per la prima volta (non metto in conto, quanto a impressioni, un viaggio di sei settimane, risalente al 1992, nel nuovo paese che era la Russia).» DAL TESTO – "Il futuro della Russia mi preoccupa molto. Non mi azzardo però a pronosticarlo. Le sue domande riguardano principalmente l'assetto sociale. (E in effetti esso è molto importante, benché io ritenga ancor più importante il carattere morale della società.) Riguardo alla questione di quale democrazia sarebbe auspicabile per la Russia, ho proposto nel 1990 (nel saggio Come ricostruire la nostra Russia?) un mio modello: l'organizzazione di un sistema democratico che, muovendo da istituti di base dell'autogoverno locale dei «piccoli spazi», raggiunga, gradino dopo gradino, livelli di rappresentanza nazionale. (Ordinamento eccellente, l'autogoverno locale vige con buoni risultati in molti paesi occidentali, ed è un modello che da sempre propongo ai miei connazionali perché lo seguano.) L'AUTORE – Aleksandr Solženicyn (Kislovodsk 1918-Mosca 2008), dopo l'esordio nel 1962, in particolare con "Una giornata di Ivan Denisovič" che lo rese subito famoso nel mondo, ricevette il premio Nobel per la Letteratura nel 1970. Venne espulso dall'urss nel 1974 per altre opere proscritte dalla censura nel suo paese e pubblicate solo all'estero, tra le quali "Arcipelago Gulag". Visse l'esilio negli Stati Uniti, lavorando al grandioso ciclo storico-narrativo "La Ruota rossa" fino al 1994, quando rientrò in patria, dove, anche nei suoi ultimi anni, continuò a scrivere e a pubblicare. INDICE DELL'OPERA - Il ritorno, di Ermolaj Solženicyn - Ritorno in Russia - Mi inchino a questa terra di Kolyma (27 maggio 1994) - Invoco un tempo in cui il nostro travagliato popolo possa vedere un poco di luce (27 maggio 1994) - Che cosa sta succedendo? (Akademgorodok di Novosibirsk, 28 giugno 1994) - Oggi in Russia il popolo non è padrone del proprio destino (21 luglio 1994) - La via di una guarigione della Russia è ancora aperta (28 ottobre 1994) - L'ipocrisia sul finire del XX secolo (Agosto 1997) - Decadimento della cultura? (Mosca, 24 settembre 1997) - Che cosa ci preoccupa di più alla fine del secondo millennio? (Mosca, 16 novembre 1998) - La volontà umana è superiore alle circostanze (Mosca, 20 ottobre 2000) - La degenerazione dell'umanesimo (Mosca, Ambasciata di Francia, 13 dicembre 2000) - Senza spiritualità un popolo è una massa di consumatori (Dicembre 2003) - La protezione del popolo come compito essenziale (Giugno 2005) - La giusta via non è ricalcare modelli altrui (Aprile 2006) – Il Male ha più campo quanti più cuori riesce a contagiare (Agosto 2006) - Non ho mai agito contro la mia coscienza (Luglio 2007) - Quello che è alla nostra portata (Gennaio 2008) - Seminare la discordia tra popoli affini? (Marzo 2008) - Aleksandr Solženicyn: narrare il reale vissuto, di Sergio Rapetti - Bibliografia di riferimento - Indice dei nomi |